lunedì 28 dicembre 2009

CAPO XXVIII

Tremuoto, che spaventa la guardie. Un Angelo narra alle donne la Risurrezione di Cristo. Apparisce alle medesime, alle quali ordina di far sapere a' Discepoli, che vedranno il signore nella Galilea. I soldati corrotti con denaro dicono, che il corpo di Cristo era stato rubato. I Discepoli veggono il Signore nella Galilea, e da lui sono mandati a predicare, e a dare il battesimo a tutte le genti.

Ma la sera del sabato, che si schiariva già il primo dì della settimana, andò Maria Maddalena, e 1'altra Maria a visitare il sepolcro. 2. Quand'ecco egli fu gran tremuoto. Imperocché l'Angelo del Signore scese dal ciclo: e appressatosi voltò sossopra la pietra, e sedeva sopra di essa. 3. E 1' aspetto di lui era come un folgore: e la sua veste come la neve 4. E per la paura, che ebber di lui, si sbigottiron le guardie, e rimasero come morte. 5. Ma l'Angelo del Signore presa la parola disse alle donne: non temete voi; imperocché io so, che cercate Gesù crocifisso: 6. Egli non è qui: conciossiachè è risuscitato, conforme disse. Venite a vedere il luogo, dove giaceva il Signore. 7. E tosto andate, e dite ai discepoli di lui: com'egli è risuscitato da morte: ed ecco vi va davanti nella Galilea: ivi lo vedrete: ecco che io vi ho avvertite. 8. E quelle prestamente uscite dal sepolcro con timore, e gaudio grande, corsero a dar la nuova ai discepoli. 9. Quand'ecco, che Gesù si fé loro incontro, e disse: Dio vi salvi! Ed esse se gli accostarono, e strinsero i suoi piedi, e lo adorarono. 10. Allora Gesù disse loro: non temete: andate, avvisate i miei fratelli, che vadano nella Galilea, ivi mi vedranno. 11. Partite che esse furono, alcune delle guardie andarono in Città, e riferirono a' Principi de' Sacerdoti tutto quello, che era accaduto. 12. E questi radunatisi con gli Anziani, e fatta consulta, dettero buona somma di denaro ai soldati, 18. Dicendo loro: dite: i discepoli di lui sono venuti di notte tempo,e mentre noi dormivamo, lo hanno rubato. 14. E ove ciò venga a notizia del Preside, noi lo placheremo, e vi libereremo d'ogni molestia. 15. Ed essi preso il denaro, fecero come era stato loro insegnato. E questa voce si è divulgata tra gl'Ebrei sino al dì d'oggi. 16. Ma gli undici discepoli andarono nella Galilea al monte assegnato loro da Gesù, 17. E vedutolo lo adorarono: ma alcuni restarono dubitosi. 18. Ma Gesù accostatosi parlò loro, dicendo: è stata a me conferita tutta la podestà, in cielo, e in terra: 19. Andate adunque, istruite tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre, del Figliuolo, dello Spirito Santo: 20. Insegnando a loro di osservare tutto quello, che io vi ho comandato. Ed ecco, che io sono con voi in ogni tempo sino alla consumazione de' secoli.


sabato 26 dicembre 2009

CAPO XXVII

Giuda riporta il denaro della vendita, e va ad impiccarsi. Gesù accusato dinanzi a Pilato non risponde; la moglie di Pilato dice che egli è giusto. È a lui preferito Barabba. Pilato, lavatesi le mani, rimette Gesù flagellato, perché sia crocifisso. Gli danno da bere vino misto col fiele. È crocifisso tra due ladroni. Divisione delle sue vesti. Bestemmie scaricate da varj contro di lui. Tenebre. Gesù gridando Eli rende lo spirito. Prodigj avvenuti nella sua morie. Il corpo di lui sepolto da Giuseppe vien dato in custodia ai soldati.

E fattosi giorno, tenner consiglio tutti i Principi de' Sacerdoti,e gli Anziani del popolo contro Gesù per farlo morire. 2. E legato lo condussero, e lo misero nelle mani di Ponzio Pilato Preside. 6. Allora Giuda, che 1'avea tradito, vedendo, come Gesù era condannato, pentito riportò i trenta denari ai Principi de' Sacerdoti, e agli Anziani; 4. Dicendo: ho peccato: avendo tradito il sangue innocente. Ma quegli dissero: ciò a noi che monta? Pensaci tu. 5. Ed egli gettate le monete d'argento nel Tempio, si ritirò: e andò, e si appiccò a un capestro. 6. Ma i Principi de' Sacerdoti, raccolte le monete d'argento, dissero: non è lecito di metterle nel tesoro: perché sono prezzo di sangue. 7. E fatta consulta, compraron con essi il campo d'un vasajo, per seppellirvi i forestieri. 8. Per la qual cosa quel campo si chiama Ilaceldama, cioè il campo del sangue, fino al di d'oggi. 9. Allora si adempì quello, che fu predetto per il profeta Geremia, che dice: e hanno ricevuto i trenta denari d'argento, prezzo di colui, il quale comprarono a prezzo dai figliuoli d' Israele: 10. E gli hanno impiegati in un campo d'un vasajo, come ha prescritto a me il Signore. 11. E Gesù fu presentato dinanzi al Preside, e il Preside lo interrogò, dicendogli: se' tu il Re de' Giudei? Gesù gli disse: tu lo dici. 12. E venendo accusato dai Principi de' Sacerdoti, e dagli Anziani, non rispose nulla. 13. Allora Pilato dissegli: non odi tu, di quante cose ti accusano? 14. E per qualunque proposta non gli rispose nulla, talmente che ne restò il Preside altamente maravigliato. 15. Or egli era solito il Preside di liberare nel dì solenne quel prigione, che fosse più loro piaciuto. 16. Ed egli aveva allora un prigione fumoso chiamato Barabba. 17. Essendo essi dunque adunati, Pilato disse: chi volete, che io vi ponga in libertà? Barabba, o Gesù chiamato il Cristo? 18. Imperocché, sapeva che per invidia l'avean tradito. 19. E sedendo egli a tribunale: la sua moglie mandò a dirgli: non t'impicciare delle cose di quel giusto; imperocché sono stata quest'oggi in sogno molto sconturbata a causa di lui. 20. Ma i Principi de' Sacerdoti, e gli Anziani persuasero il popolo a chieder Barabba, e far perire Gesù. 21. E prendendo la parola il Preside, disse loro: quale dei due volete, che io vi metta in libertà? Ma quegli disser: Barabba. 22. Disse loro Pilato: che farò io adunque di Gesù, chiamato il Cristo? 23. Disser tutti: sia crocifisso. Disse loro il Preside: ma che ha egli fatto di male? Quegli però vie più gridavano, dicendo: sia crocifisso. 14 Vedendo Pilato, che nulla giovava, anzi si faceva maggiore il tumulto, presa l'acqua si lavò le mani dinanzi al popolo, dicendo: io sono innocente dal sangue di questo giusto: pensateci voi. 25. E rispondendo tutto quanto il popolo, disse: il sangue di lai sopra di noi, e sopra de' nostri figliuoli. 26. Allora rilasciò loro Barabba, e fatto flagellare Gesù, lo rimise ad essi, perché fosse crocefìsso. 27. Allora i soldati del Preside, condotto Gesù nel Pretorio, radunarono intorno a lui tutta la coorte: 28. E spogliatolo, gli misero indosso una clamide di color di cocco: 29. E intrecciata una corona di spine, gliela posero in testa, e una canna nella mano diritta. E piegando il ginocchio dinanzi a lui, lo schernivan, dicendo: Dio ti salvi, Re de' Giudei. 30. E sputandogli addosso, prendevan la canna, e lo battevano nella testa. 31. E dopo averlo schernito, lo spogliarono della clamide, e lo rivestiron delle sue vesti, e lo menaron a crocifiggere. 32. E nell'uscire incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone: e lo costrinsero a portare la croce di lui. 33. E arrivarono al luogo detto Golgota, che vuol dire luogo del cranio. 34. E gli dettero a bere del vino mescolato con fiele; e assaggiato che l'ebbe, non volle bere. 35. E dopo che 1'ebber crocifisso, si spartirono le sue vesti, tirando a sorte: affinché si adempisse quello, che fu detto dal Profeta, che dice: si sono spartiti tra di loro le mie vestimenta, e hanno tirato a sorte la mia veste. 36. E stando a sedere gli facevano la guardia. 37. E gli posero scritto sopra la sua testa il suo delitto: QUESTI È GESÙ NAZARENO IL RE DE' GIUDEI. 38. Allora furon crocifissi con lui due ladroni: uno a destra, e l'altro a sinistra. 39. E quelli, che passavano, lo bestemmiavano crollando il capo, 40. E dicendo; o tu, che distruggi il Tempio di Dio, e lo rifabbrichi in tre giorni, salva te stesso: se sei Figliuolo di Dio, scendi dalla croce. 41. Nella stessa guisa anche i Principi de' Sacerdoti facendosi beffe di lui con gli Scribi, e gli Anziani, dicevano: 42. Ha salvato altri, non può salvare so stesso: se è il Re d'Israele, scenda adesso dalla croce, e gli crediamo: 43. Ha confidato in Dio: lo liberi adesso, se gli vuol bene; imperocché egli ha detto: sono Figliuolo di Dio. 44. E questo stesso gli rimproveravano i ladroni, che erano stati crocifissi con lui. 45. Ma dall'ora sesta furon tenebre per tutta la terra sino all'ora nona. 46. E intorno all'ora nona esclamò Gesù ad alta voce, dicendo: Eli, Eli, Lamma sabacthani? che vuol dire; Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? 47. Ma alcuni de' circostanti udito ciò, dicevano, costui chiama Elia. 48. E tosto correndo uno di essi, inzuppò una spugna nell'aceto; e postala in cima d'una canna, gli dava da bere. 49. Gli altri poi dicevano: lascia, che veggiamo, se venga Elia a liberarlo. 50. Ma Gesù gettato di nuovo un gran grido, rendé lo spirito. 51. Ed ecco che il velo del Tempio si divise in due parti da sommo a imo: e la terra tremò, e le pietre si spezzarono. 52. E i monumenti si aprirono; e molti corpi de' santi, che si erano addormentati, risuscitarono. 53. E usciti de' monumenti dopo la Risurrezione di lui, entrarono nella Città santa, e apparvero a molti. 54. Ma il Centurione, e quegli, che con lui facevan la guardia a Gesù, veduto il tremuoto, e le cose, che accadevano, ebbero gran timore, e dicevano: veramente costui era Figliuolo di Dio. 55. Ed eranvi in lontananza molte donne, le quali avean seguitato Gesù dalla Galilea, e lo avevano assistito: 56. Tralle quali eravi Maria Maddalena, e Maria madre di Giacomo, e di Giuseppe, e la madre de' figliuoli di Zebedeo. 57 E fattosi sera, andò un ricco uomo di Arimatea chiamato Giuseppe, che era anch'esso discepolo di Gesù. 58. Questi andò a trovar Pilato, e chiesegli il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò, che il corpo fosse restituito. 59. E Giuseppe, preso il corpo, lo rinvolse in una bianca Sindone. 60. E lo pose nel suo monumento nuovo, scavato da lui in un masso; e ribaltò una gran pietra su la bocca del monumento, e si ritirò. 61. E stavano ivi Maria Maddalena, e l'altra Maria a sedere dirimpetto al sepolcro. 62. Il giorno seguente, che è quello dopo la Parasceve, si radunarono i Principi de' Sacerdoti, e i Farisei da Pilato, 63. E gli dissero: Signore, ci siam ricordati, che quel seduttore, quand'era ancor vivo, disse: dopo tre giorni risusciterò. 64. Ordina adunque, che sia custodito il sepolcro fino al terzo giorno: affinché non vadan forse i suoi discepoli a rubarlo, e dicano al popolo: egli è risuscitato da morte: e sia l'ultimo inganno peggiore del primo. 65. Pilato gli disse: siete padroni delle guardie, andate, custodite, come vi pare. 66. Ed essi andarono, e afforzarono il sepolcro colle guardie, e misero alla pietra il sigillo.


giovedì 24 dicembre 2009

CAPO XXVI

I principi de' sacerdoti consultano la morte di Cristo. Egli è tinto con prezioso unguento da una donna, contro di cui mormorano i discepoli. È venduto da Giuda, del tradimento, di cui parla egli co' discepoli nella cena, in cui da ad essi il pane trasmutato nel suo corpo, il vino cangiato nel suo sangue. Predice lo scandalo di tutti loro, e le tre negazioni di Pietro. Orazione nell'orto, dopo la quale è catturato da' Giudei, a uno de' quali Pietro taglia un orecchio. Fuggon i discepoli. Cristo è accusato da' falsi testimonj dinanzi a Caifa, e giudicato reo di morte, sputacchiato, e battuto. Negato tre volte da Pietro.

1. Ed avendo Gesù terminato tutti questi sermoni, disse a' suoi discepoli: 2. Voi sapete, che di qui a due giorni sarà la Pasqua, e il Figliuolo dell'uomo sarà tradito per essere crocifisso. 3. Allora si adunarono i Principi de' Sacerdoti, e gli anziani del popolo nel Palazzo del Principe de' Sacerdoti, che si chiamava Caifa: 4. E tenner consiglio, affine, di catturare per via d'inganno Gesù, e ucciderlo. 5. Ma dicevano: non in giorno di festa, perché non succeda qualche tumulto tra'1 popolo. 6. Ed essendo Gesù a Betania in casa di Simone il lebbroso, 7. Si appressò a lui una donna con un vaso di alabastro di prezioso unguento, e lo sparse sul capo di lui, che era a mensa. 8. Veduto ciò, i discepoli se l'ebbero a male, e dissero: a che fine tanta profusione? 9. Imperocché poteva quest'unguento vendersi a caro prezzo, e darsi a' poveri. 10. Gesù inteso ciò, disse loro: perchè inquietate voi questa donna? Imperocché ella ha fatto una buona opera inverso di me. 11. Coniciossiachè avete sempre con voi de' poveri: ma quanto a me non mi avete per sempre. 12. Imperocché, quand'ella ha sparso quest'unguento sopra il mio corpo, l'ha fatto come per seppellirmi, 13. In verità, vi dico, che, dovunque sarà predicato questo Vangelo pel mondo tutto, si narrerà ancora quel, che costei ha fatto in sua ricordanza. 14. Allora uno dei dodici, che chiamavasi Giuda Iscariote, se n'andò a trovare i Principi de' Sacerdoti: 15. E disse loro: che volete darmi, e io ve lo darò nelle mani? Ed essi gli assegnarono trenta denari d'argento. 16. E d'allora in poi cercava 1'opportunità di tradirlo. 17. Or il primo giorno degli azzimi si presentarono a Gesù i discepoli, e gli dissero: dove vuoi, che ti apparecchiamo per mangiare la Pasqua? 18. Gesù rispose: andate in Città da un tale, e ditegli: il Maestro dice: la mia ora è vicina, io fo la Pasqua in casa tua co' miei discepoli. 19. E i discepoli fecero, conforme aveva loro ordinato Gesù, e prepararon la Pasqua. 20. E fattosi sera, era a tavola coi dodici suoi discepoli. 21. E mentre mangiavano, disse; in verità vi dico, che uno di voi mi tradirà. 22. Ed essi afflitti grandemente cominciarono a dire a uno a uno: son forse io, o Signore? 23. Ed egli rispose, e disse: colui, che mette con meco la mano nel piatto, questi mi tradirà. 24. E quanto al Figliuolo dell'uomo, egli se ne va, conforme di lui sta scritto; ma guai a quell'uomo, per cui il Figliuolo dell'uomo sarà tradito: era bene per lui, che non fosse mai nato quell'uomo. 25. Ma Giuda, il quale lo tradiva, rispose, e disse: son forse io, o Maestro? Dissegli: tu l'hai detto. 26. E mentre quegli cenavano, Gesù prese il pane, e lo benedisse, e lo spezzò, e lo dette a' suoi discepoli, e disse: prendete, e mangiate: questo è il mio Corpo. 27. E preso il calice, rendette le grazie; e lo diede loro, dicendo: bevete di questo tutti. 28. Imperocché questo è il Sangue mio del nuovo Testamento, il quale sarà sparso per molti in remissione de' peccati. 29. Or io vi dico, che non berrò da ora in poi di questo frutto della vite sino a quel giorno, che io lo berrò nuovo con voi nel Regno del Padre mio. 30. E cantato l'Inno, andarono al monte Oliveto. 31. Allora disse loro Gesù: tutti voi patirete scandalo per me in questa notte. Imperocché sta scritto: percuoterò il pastore , e saran disperse le pecorelle del gregge. 32. Ma risuscitato che io sia, vi anderò avanti nella Galilea. 33. Ma Pietro gli rispose, e disse: quand'anche tutti fosser per patire scandalo per te, non sarà mai, che io sia scandalizzato. 34. Gesù gli disse: in verità ti dico, che questa notte, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte. 35. Pietro gli disse: quand'anche dovessi morir teco, non ti negherò. E nello stesso modo parlarono anche tutti i discepoli. 36. Allora Gesù andò con essi in un luogo chiamato Getsemani, e disse a' suoi discepoli: trattenetevi qui, mentre io vado là, e fo orazione. 37. E presi con seco Pietro, e i due figliuoli di Zebedeo, cominciò a rattristarsi, e a cadere in mestizia. 38. Allora disse loro: l'anima mia è afflitta sino alla morte: restate qui, e vegliate con me. 39. E avanzatosi alcun poco, si prostrò per terra orando, e dicendo: Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice: per altro non come voglio io, ma come vuoi tu. 40. E andò da' suoi discepoli, e trovogli addormentati, e disse a Pietro: così adunque non avete potuto vegliare un'ora con me. 41. Vegliate, ed orate, affinché non entriate nella tentazione: lo spirito veramente è pronto, ma la carne è stanca. 42. E se ne andò di nuovo per la seconda volta, e orò dicendo: Padre mio, se non può questo calice passare, senzachè io lo beva, sia fatti la tua volontà. 43. E tornato di nuovo, gli trovò addormentati; imperocché gli occhi loro erano aggravati. 44. E lasciatigli, andò di nuovo, ed orò per la terza volta, dicendo le stesse parole. 45. Allora andò da' suoi discepoli, e disse loro: su via dormite, e riposatevi: ecco è vicina 1'ora, e il Figliuolo dell'uomo sarà dato nelle mani de' peccatori. 46. Alzatevi, andiamo: ecco che si avvicina colui, che mi tradirà. 47. Mentre ei tutt'ora parlava, ecco che arrivò Giuda uno de' dodici, e con esso gran turba con ispade, e bastoni, mandata da' Principi de' Sacerdoti, e dagli Anziani del popolo. 48. E colui, che lo tradì, avea dato loro il segnale, dicendo: quegli, che io bacerò, è desso, pigliatelo. 49. E subitamente accostatosi a Gesù, disse: Dio ti salvi, o Maestro. E baciollo. 50. E Gesù dissegli: amico, a che fine se' venuto? Allora si fecero avanti, e miser le mani addosso a Gesù, e lo tennero stretto. 51. Ed ecco che uno di quegli, che erano con Gesù, stesa la mano, tirò fuori la spada, e ferì un servo del Principe de' Sacerdoti mozzandogli un'orecchia. 52. Allora Gesù gli disse: rimetti la tua spada al suo luogo: imperocché tutti quelli, che daran di mano alla spada, di spada periranno. 53. Pensi tu forse, che io non possa pregare il Padre mio, e mi porrà dinanzi adesso più di dodici legioni di Angeli? 54. Come adunque si adempiranno le scritture, a tenor delle quali deve esser così? 55. In quel punto disse Gesù alle turbe: come si fa per un assassino, siete venuti armati, di spade, e bastoni per pigliarmi; ogni dì io stava tra voi sedendo nel Tempio a insegnare, né mi avete preso 56. E tutto questo è avvenuto, affinché si adempissero le Scritture de' Profeti. Allora tutti i discepoli abbandonatolo, se ne fuggirono. 57. Ma quegli afferrato Gesù, lo condussero da Caifa Principe de' Sacerdoti, dove si erano radunati gli Scribi, e gli Anziani. 58. E Pietro lo seguiva alla lontana fino all'atrio del Principe de' Sacerdoti; ed entrato dentro stava a sedere con i ministri per vedere la fine. 59. E i Principi de' Sacerdoti, e tutto il consiglio cercavano false testimonianze contro Gesù per farlo morire. 60. E non le trovavano, essendosi presentati molti falsi testimonj. Ma alla fine vennero due testimonj falsi. 61. E dissero: costui ha detto: posso distruggere il Tempio di Dio, e rifabbricarlo in tre giorni. 62. E alzatosi il Principe de' Sacerdoti, gli disse: non rispondi nulla a quel, che questi depongono contro di te? 63. Ma Gesù si taceva. E il Principe de' Sacerdoti gli disse: ti scongiuro per il Dio vivo, che ci dica, se tu sii il Cristo il Figliuol di Dio. 64. Gesù gli rispose: tu l'hai detto: anzi vi dico, che vedrete di poi il Figliuolo dell'uomo sedere alla destra della virtù di Dio, e venire su le nubi del cielo. 65. Allora il Principe de' Sacerdoti stracciò le sue vesti, dicendo: ha bestemmiato: che bisogno abbiam più di testimonj? Ecco avete ora sentito la bestemmia. 66. Che ve ne pare ? Quegli risposero: è reo di morte. 67. Allora gli sputarono in faccia, e lo percossero co' pugni, e altri gli dettero degli schiaffi, 68. Dicendo: Cristo, profetizzaci, chi è, che ti ha percosso? 61. Pietro poi sedeva fuora nell'atrio: e si accostò a lui una serva, e dissegli: anche tu eri con Gesù Galileo. 70. Ma egli negò dinanzi a tutti, dicendo: non so quel che tu dica. 71. Ed uscito lui dalla porta, lo vide un'altra serva, e disse a' circostanti anche costui era con Gesù Nazareno. 72. Ed egli negò di bel nuovo con giuramento: non conosco quest'uomo. 73. E di lì a poco i circostanti si appressarono, e dissero a Pietro: veramente anche tu se' uno di quegli; imperocché anche il tuo linguaggio ti da a conoscere. 74. Allora cominciò egli a mandarsi delle imprecazioni, e a spergiurare, che non avea conosciuto tal uomo: E tosto il gallo cantò. 75. E Pietro si ricordò della parola dettagli da Gesù: prima che canti il gallo, mi negherai tre volte. E uscito fuora, pianse amaramente.


martedì 15 dicembre 2009

CAPO XXV

Parabola delle dieci Vergini, e de' talenti distribuiti ai servi, il padrone de' quali al suo ritorno premia, o punisce ciascuno secondo i loro meriti. Descrizione del giudizio finale, e cause della ricompensa de' buoni, e della punizione de' cattivi.

1. Allora sarà simile il Regno de' Cicli a dieci Vergini, le quali avendo prese le loro lampane, andarono incontro allo sposo, e alla sposa. 2. Ma cinque di esse erano stolte, e cinque prudenti. 3. Or le cinque stolte prese avendo le loro lampane, non portaron seco dell'olio. 4. Le prudenti poi presero insieme colle lampane dell'olio ne' suoi vasi. 5. E tardando lo sposo, assonnarono tutte, e si addormentarono. 6. E a mezza notte levossi un grido: ecco che lo sposo viene, andategli incontro. 7. Allora si alzarono tutte quelle vergini, e mossero in ordine le loro lampane. 8. Ma le stolte dissero alle prudenti: dateci del vostro olio, perché le nostre lampane si spengono. 9. Risposero le prudenti, e dissero: perché non ne manchi a voi, e a noi, andate piuttosto da chi ne vende, e compratevene. 10. Ma in quello, che aiutavano a comperarne, arrivò lo sposo, e quelle, che erano preparate, entraron con lui alle nozze, e fu chiusa la porta. 11. All'ultimo verniero anche le altre vergini, dicendo: Signore, Signore, aprici. 12. Ma egli rispose, e disse: in verità vi dico, che non so chi siate. 13. Vegliate adunque, perché non sapete il giorno, né l'ora. 14. Imperocché (la cosa è) come quando un uomo partendo per lontan paese, chiamò i suoi servi, e mise il suo nelle loro mani: 15. E dette all'uno cinque talenti, e all'altro due, e uno ad un altro, a ognuno a proporzione della sua capacità, e immediatamente si parti. 16. Andò dunque quegli, che aveva ricevuti cinque talenti, e gli trafficò, e ne guadagnò altri cinque. 17. Medesimamente colui, che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. 18. Ma colui, che ne aveva ricevuto uno, andò, e fece una baca nella terra, e nascose il denaro del suo padrone. 19. Dopo lungo spazio di tempo ritornò il padrone di que' servi, e chiamogli ai conti. 20. E venuto colui, che avea ricevuto cinque talenti, gliene presentò altri cinque, dicendo: Signore, tu mi hai dato cinque talenti, eccone cinque di più, che ho guadagnati. 21. Gli rispose il padrone: bene sta, servo buono, e fedele, perché nel poco se' stato fedele, ti farò padrone del molto, entra nel gaudio del tuo Signore. 22. Si presentò poi anche l'altro, che avea ricevuto i due talenti, e disse: Signore, tu mi desti due talenti, ecco che io ne ho guadagnati due altri. 23. Dissegli il padrone: bene sta, servo buono, e fedele, perché se' stato fedele nel poco, ti farò padrone del molto, entra nel gaudio del tuo Signore. 24. Presentatosi poi anche colui, che aveva ricevuto un talento, disse: Signore, so, che sei un uomo austero, che mieti dove non hai seminato, e raccogli dove nulla hai sparso: 25. E timoroso andai a nascondere il tuo talento sotto terra: eccoti il tuo. 26.Ma il padrone rispose, e dissegli: servo malvagio, e infingardo, tu sapevi, che io mieto dove non ho seminato, e ricolgo dove non ho sparso: 27. Dovevi adunque dare il mio denaro ai banchieri, e al mio ritorno avrei ritirato il mio con l'interesse. 28. Toglietegli adunque il talento, che ha, e datelo a colui, che ha dieci talenti. 29. Imperocché a chi ha, sarà dato, e troverassi nell'abbondanza: ma a chi non ha, sarà tolto anche quello, che sembra avere. 30. Ed il servo inutile gittatelo nelle tenebre esteriori: ivi sarà pianto, e stridore di denti. 31. Quando poi verrà il Figliuolo dell'uomo con la sua maestà, e con lui tutti gli Angeli, allora sederà sopra il trono della sua maestà: 32. E si raduneranno dinanzi a lui tutte le nazioni, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecorelle dai capretti : 33. E metterà le pecorelle alla tua destra, e i capretti alla sinistra. 34. Allora il Re dirà a quegli, che saranno alla sua destra: venite, benedetti dal Padre mio, prendete possesso del Regno preparato a voi sin dalla fondazione del mondo. 35. Imperocché ebbi fame, e mi deste da mangiare: ebbi sete, e mi deste da bere: fui pellegrino, e mi ricettaste: 36. Ignudo, e mi rivestiste, ammalato, e mi visitaste, carcerato, e veniste da me. 37. Allora gli risponderanno i giusti: Signore , quando mai ti abbiamo veduto affamato, e ti abbiam dato da mangiare, assetato, e ti demmo da bere? 38. Quando ti abbiam veduto pellegrino, e ti abbiam ricettato, ignudo, e ti abbiam rivestito? 39. Ovvero quando ti abbiam veduto ammalato, o carcerato, e venimmo a visitarti? 40. E il Re risponderà, e dirà loro: in verità vi dico, ogni volta che avete fatto cosa per uno de' più piccoli di questi miei fratelli, la avete fatta a me. 41. Allora dirà anche a coloro, che saranno alla sinistra; via da me, maledetti, al fuoco eterno, che fu preparato per il diavolo, e pe' suoi Angeli: 42. Imperocché ebbi fame, e non mi deste da mangiare, ebbi sete, e non mi deste da bere; 43. Era pellegrino, e non mi ricettaste, ignudo, e non mi rivestiste, ammalato, e carcerato, e non mi visitaste. 44. Allora gli risponderanno anche questi: Signore, quando mai ti abbiam veduto affamato, o sitibondo, o pellegrino, o ignudo, o ammalato, o carcerato, e non ti abbiamo assistito? 45. Allora risponderà ad essi con dire: in verità vi dico: ogni volta che non avete ciò fatto per un di questi piccoli, non lo avete fatto nemmeno a me. 46. E anderanno questi all'eterno supplizio: i giusti poi alla vita eterna.


sabato 12 dicembre 2009

CAPO XXIV

Predice la rovina del tempio, e le guerre, e le persecuzioni future. Avverte i discepoli di guardarsi da' seduttori, da' falsi Cristi, e da' falsi profeti. Venuta del Figliuol dell'uomo. Segni precedenti nel sole, nella luna, nelle stelle. Il giorno del giudizio finale è ignoto a tutti. Del fedele, e del cattivo servo. Dice che bisogna sempre vegliare.

1. Ed uscito Gesù dal Tempio se n' andava. E se gli appressarono i suoi discepoli per fargli osservare le fabbriche del Tempio. 2. Ma egli prese a dir loro: vedete voi tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra sopra pietra senza essere scompaginata. 3. Ed essendo egli a sedere sul monte Oliveto, se gli accostarono i discepoli di nascosto, e gli dissero: di' a noi, quando succederan queste cose? e quale (sarà) il segno di tua venuta, e della fine del secolo? 4. E Gesù rispose, e disse loro: badate, che alcuno non vi seduca. 5. Imperocché molti verranno nel nome mio, dicendo: io sono il Cristo, e sedurranno molta gente. 6. Imperocché sentirete parlare di guerre, e di rumori di guerre. Badate di non turbavi; imperocché bisogna, che queste cose succedano, ma non finisce qui. 7.Imperocché si solleverà popolo contro popolo, e Regno contro Regno, e vi saran delle pestilenze, e carestie, e tremuoti in questa, e in quella parte. 8. Ma tutte queste cose sono il principio dei dolori. 9. Allora vi getteranno nella tribolazione, e vi faranno morire, e sarete odiati da tutte le nazioni per causa del nome mio. 10. E allora molti patiranno scandalo, e 1'uno tradirà l'altro, e si odieranno 1'un l'altro. 11. E usciranno fuora molti falsi profeti, e sedurranno molta gente. 12. E per essere soprabbondata l'iniquità, raffredderassi la carità in molti. 13. Ma chi persevererà sino al fine, questi sarà salvo. 14. E sarà predicato questo Vangelo del Regno per tutta la terra, per testimonianza a tutte le nazioni: e allora verrà la fine. 15. Quando adunque vedrete 1'abbominazione della desolazione predetta dal profeta Daniele, posta nel luogo santo (chi legge, comprenda) 16. Allora coloro, che si troveranno nella Giudea fuggano sui monti: 17. E chi si troverà sopra il solajo, non iscenda per prendere qualche cosa di casa sua: 18.E chi sarà al campo, non ritorni a pigliar la sua veste. 19. Ma guai alle donne gravide, o che avranno bambini al petto in que' giorni. 20. Pregate perciò, che non abbiate a fuggire di verno, o in giorno di sabato. 21. Imperocché grande sarà allora la tribolazione, quale non fu dal principio del mondo sino a quest'oggi, né mai sarà. 22. E se non fossero accorciati que' giorni, non sarebbe uomo restato salvo: ma saranno accorciati que' giorni in grazia degli eletti. 23. Allora se alcuno vi dirà: ecco qui, o ecco là il Cristo, non date retta. 24. Imperocché usciranno fuora de' falsi Cristi, e de' falsi profeti, e faranno miracoli grandi, e prodigj, da fare che siano ingannati (se è possibile) gli stessi eletti. 25. Ecco che io ve 1'ho predetto. 26. Se adunque vi diranno: ecco che egli è nel deserto non vogliate muovervi; eccolo in fondo della casa, non date retta. 27. Imperocché siccome il lampo si parte dall'Oriente, e si fa veder sino all'Occidente: così sarà la venuta del Figliuolo dell'uomo. 28. Dovunque sarà il corpo, quivi si raduneranno le aquile. 29. Immediatamente poi dopo la tribolazione di que' giorni si oscurerà il sole, e la luna non darà più la sua luce, e cadranno dal cielo le stelle, e le potenze de' cieli saranno sommosse. 30. Allora il segno del Figliuolo dell'uomo comparirà nel cielo: e allora si batteranno il petto tutte le Tribù della terra, e vedranno il Figliuol dell'uomo scendere sulle nubi del cielo con potestà, e maestà grande. 31. E manderà i suoi Angeli, i quali con tromba, e voce sonora raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un'estremità de' cieli all'altra. 32. Dalla pianta del fico imparate questa similitudine: quando il ramo di essa intenerisce, e spuntano le foglie, voi sapete, che la state è vicina: 33. Così ancora, quando voi vedrete tutte queste cose, sappiate, che egli è vicino alla porta. 34. In verità vi dico, non passerà questa generazione, che adempite non siano tutte queste cose. 35. Il cielo, e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. 36. Quanto poi a quel giorno, e a quell'ora nissuno la sa, nemmeno gli Angeli del cielo, eccetto il solo Padre,. 37. E come (fu) a' tempi di Noè, così sarà ancora al venire del Figliuolo dell'uomo. 38. Imperocché siccome ne' giorni avanti al diluvio gli uomini se ne stavano mangiando, e bevendo, sposando, e dando a marito le donne sino a quel giorno, che Noè entrò nell'arca: 39. E non si detter pensiero, sintanto che venne il diluvio, e uccise tutti: così sarà alla venata del Figliuolo dell'uomo. 40. Allora due si troveranno in un campo: uno sarà preso, e l'altro abbandonato. 41. Due donne saranno a macinare al mulino: una sarà presa, e l'altra abbandonata. 42. Vegliate adunque, perché non sapete, a che ora sia per venire il Signor vostro. 43. Sappiate però, che, se il padre di famiglia sapesse, a che ora sia per venire il ladro, veglierebbe certamente, e non lascierebbe aprirsi la casa. 44. Per questo anche voi state preparati: perché il Figliuolo dell'uomo verri all'ora, che non pensate. 45- Chi è mai quel servo fedele, e prudente preposto dal padrone sopra la sua servitù, per distribuirle il vitto a' suoi tempi? 46. Beato quel servo, cui il padrone in venendo troverà così diportarsi. 47. In verità vi dico, che gli affiderà il governo di tutti i suoi beni. 48. Ma se quel servo cattivo dirà in cuor suo: il mio padrone larda a venire: 49. E comincerà a battere i suoi conservi, e a mangiare, e bere con gli ubriachi: 50. Verrà il padrone di questo servo nel dì, che egli non se l'aspetta, e nell'ora, che egli non sa: 51. E lo porrà a parte, e gli darà luogo tra gl'ipocriti: ivi sarà pianto, e stridor di denti.


martedì 8 dicembre 2009

CAPO XXIII

Ubbidire agli Scribi, e Farisei sedenti sulla Cattedra di Mosè; ma non imitare i loro costumi, l'ipocrisia, l'ambizione. Insegna a' discepoli l'umiltà. Minacce contro gli Scribi, e Farisei, e contro Gerusalemme.

1. Allora Gesù parlò alle turbe, e a' suoi discepoli, 2. Dicendo: sulla cattedra di Mosè si assisero gli Scribi, e i Farisei. 3. Tutto quello pertanto, che vi diranno, osservatelo, e fatelo, ma non vogliate fare quel, che essi fanno; conciossiachè dicono, e non fanno. 4. Imperocché accumulano somme gravi, e importabili, e le pongono su le spalle degli uomini, ma per loro non voglion muoverle col loro dito. 5. Fanno poi tutte le loro opere per essere osservati dagli uomini; imperocché portano più ampie le fìlatterie, e più lunghe le frange (della veste). 6. Ed amano i primi posti ne' banchetti, e le prime sedie nelle sinagoghe, 7. E di essere salutati nel foro, e di essere dalla gente chiamati Maestri. 8. Ma voi non vogliate esser chiamati Maestri; imperocché uno solo è il vostro Maestro, e voi siete tutti fratelli. 9. Né vogliate chiamare alcuno sulla terra vostro Padre; imperocché il solo Padre vostro è quegli, che sta ne' Cieli. 10. Né siate chiamati Maestri, perché 1'unico vostro Maestro è il Cristo. 11. Chi sarà maggiore tra voi, sarà vostro servo. 12. E chi si esalterà, sarà umiliato, e chi si umilierà, sarà esaltato. 13. Ma guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti, perché chiudete in faccia agli uomini il Regno de' cieli. Imperocché nè voi vi entrate, nè permettete, che v'entrino quelli, che stanno per entrarvi. 14. Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti, perché divorate le case delle vedove col pretesto di far lunghe orazioni: per questo sarete giudicati più severamente. 15. Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti, perché scorrete e mare, e terra per fare un Proselito, e fatto che sia, lo rendete figliuolo dell'inferno il doppio di voi. 16. Guai a voi, ciechi condottieri, che dite: che uno abbia giurato per il Tempio, non è niente, ma se abbia giurato per l'oro del Tempio, resta obbligato. 17. Stolti, e ciechi: imperocché cosa è da più, l'oro, od il Tempio, che santifica 1'oro? 18. E chi avrà giurato per 1'Altare, non è obbligato, ma chi avrà giurato per 1'offerta, che è sopra di esso, resta obbligato. 19. Ciechi: imperocché cosa è da più 1'offerta, o l'Altare, che santifica l'offerta? 20. Chi dunque giura per l'Altare, giura e per esso, e per tutte le cose, che vi sono sopra; 21. E chiunque giura per il Tempio, giura e per esso, e per colui, che lo abita. 22. E chi giura per il Cielo, giura per il trono di Dio, e per colui, che siede sopra di esso. 23. Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, e dell'aneto, e del cumino, e avete trascurato il più essenzial della Legge, la giustizia, e la misericordia, e la fede. Queste son le cose , che bisognava fare senza ometter quelle. 24. Condottieri ciechi, che scolate un moscherino, e ingojate un camelo. 25. Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti, perché il di fuora lavate del bicchiere, e del piatto, al di dentro poi siete pieni di rapina, e d'immondezza. 26. Fariseo cieco, lava prima il di dentro del calice, e del piatto, onde anche il di fuora diventi mondo. 27. Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocrititi, perché siete simili a' sepolcri imbiancati, che al di fuori appariscon belli alla gente, ma dentro pieni sono di ossa di morti, e d'ogni sporcizia. 28. Così anche voi al di fuori comparite giusti alla gente, ma dentro pieni siete d'ipocrisia, e d'iniquità. 29. Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti, che fabbricate sepolcri ai Profeti, e abbellite i monumenti de' giusti. 30. E dite, se fossimo stati a tempo de' nostri Padri, non saremmo stati complici con essi del sangue dei Profeti. 31. Così provate Contro di voi medesimi, che siete figliuoli di coloro, che uccisero i Profeti. 32. Colmate pur voi la misura de' Padri vostri. 33. Serpenti, razza di vipere, come scamperete voi dalla condanna dell'inferno? 34. Per questo, ecco, che io mando a voi de' Profeti, e de' Saggi, e degli Scribi, e di questi ne ucciderete, ne crocifiggerete, e ne flagellerete nelle vostre sinagoghe, e li perseguiterete di Città in Città. 35. Affinché sopra di voi cada tutto il sangue giusto sparso sopra la terra dal sangue del giusto Abele sino al sangue di Zaccarìa figliuolo di Burachia, che voi uccideste tra il Tempio, e l'Altare? 36. In verità io vi dico, che tutto questo verrà sopra di questa generazione. 37. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i Profeti, e lapidi coloro, che a te sono mandati, quante volte ho voluto radunare i tuoi figli, come la gallina raduna i suoi pulcini sotto le ali, e non hai voluto? 38. Ecco, che vi sarà lasciata deserta la vostra casa. 39. Imperocché vi dico: non mi vedrete da ora in poi, sino a tanto che diciate: benedetto colui, che viene nel nome del Signore.


sabato 28 novembre 2009

CAPO XXII

Parabola del Re, che fece le nozze del suo figliuolo; della veste da nozze. Gesù tentato da' Farisei sopra il censo da pagarsi a Cesare, e da' Sadducei sopra la risurrezione, e dai Dottori della legge intorno al gran comandamento della legge. Gesù domanda loro, di chi sia figliuolo il Cristo.

1. E Gesù ricominciò a parlare con essi per via di parabole, dicendo: 2. Il Eegno de' Cieli è simile ad un Re, il quale fece lo sposalizio del suo figliuolo: 3. E mandò i suoi servi a chiamare gl'invitati alle nozze, e non volevano andare. 4. Mandò di nuovo altri servi, dicendo: dite agli invitati: il mio desinare è già in ordine, si sono ammazzati i buoi, e gli animali di serbatojo, e tutto è pronto, venite alle nozze. 5. Ma quelli messer ciò in non cale, e se ne andarono chi alla sua villa, chi al suo negozio. 6. Gli altri poi presero i servi di lui, e trattaronli ignominiosamente, e gli uccisero. 7. Udito ciò, il Re si sdegnò, e mandate le sue milizie, sterminò quegli omicidi, e dette alle fiamme la loro Città. 8. Allora disse a' suoi servi: le nozze erano all'ordine, ma quelli, che erano stati invitati, non furono degni. 9. Andate dunque a' capi delle strade, e quanti riscontrerete, chiamate tutti alle nozze. 10. E andati i servitori di lui per le strade radunarono quanti trovarono e buoni, e cattivi, e il banchetto fu pieno di convitati. 11. Ma entrato il Re per vedere i convitati, vi osservò un uomo, che non era in abito da nozze, 12. E dissegli: amico, come se' tu entrato qua, non avendo la veste nuziale? Ma quegli ammutolì. 13. Allora il Re disse a' suoi Ministri: legatelo per le mani, e pe' piedi, e gittatelo nelle tenebre esteriori: ivi sarà pianto, e stridore di denti. 14. Imperocché molti sono i chiamati, e pochi gli eletti. 15. Allora i Farisei ritiratisi tenner consiglio per avvilupparlo in parole. 16. E mandano da lui i loro discepoli con degli Erodiani, i quali dissero: Maestro, noi sappiamo, che tu se' verace, e insegni la via di Dio secondo la verità, senza badare a chicchessia; imperocché non guardi in faccia gli uomini. 17. Spiegaci adunque il tuo parere: è egli lecito, o no di pagare il tributo a Cesare? 18. Ma Gesù conoscendo la loro malizia, disse: ipocriti, perché mi tentate? 19. Mostratemi la moneta del tributo, ed essi gli presentarono un danaro. 20. E Gesù disse loro: di chi è questa immagine, e questa iscrizione? 21. Gli risposero : di Cesare. Allora egli disse loro: rendete dunque a Cesare quel, che è di Cesare, e a Dio quel, che è di Dio. 22. Ciò udito restarono stupefatti, e lasciatolo, se ne andarono 23. In quel giorno andarono a ritrovarlo i Sadducei, i quali negano la risurrezione, e lo interrogarono, 24. Dicendo: Mestro, Mosè ha detto, che se uno muore non avendo figliuoli, il suo fratello sposi la moglie di lui, e dia discendenza al fratello. 25. Or eranvi fra di noi sette fratelli, ed il primo ammogliatosi venne a morte, e non avendo prole, lasciò la sua moglie al fratello. 26. Lo stesso fu del secondo, e del terzo fino al settimo. 27. Finalmente ultima di tutti mori anche la donna. 28. Alla risurrezione adunque di chi sarà moglie dei sette? Imperocché la hanno avuta tutti. 29. Ma Gesù rispose loro: voi siete in errore, non sapendo le Scritture, né il potere di Dio. 30. Imperocché alla risurrezione né gli uomini prendono moglie, né le donne marito, ma sono, come gli Angeli di Dio nel Ciclo. 31. Riguardo poi alla risurrezione de' morti non avete voi letto quello, che Dio espresse, dicendo a voi: 32. Io sono il Dio d'Abramo, il Dio d'Isacco, il Dio di Giacobbe? Egli non è il Dio de' morti, ma de' vivi. 33. Udito ciò le turbe, ammiravano la sua dottrina. 34. Ma i Farisei avendo saputo, com'egli avea chiuso la bocca a' Sadducei, si unirono insieme. 35. E uno di essi Dottore della legge gli fece questa interrogazione per tentarlo. 36.Maestro, qual è il gran comandamento della Legge? 37. Gesù dissegli: amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta 1'anima tua, e con tutto il tuo spirito. 38. Questo è il massimo, e primo comandamento. 39. Il secondo poi è simile a questo: amerai il prossimo tuo, come te stesso. 40. Da questi due comandamenti pende la Legge tutta, e i Profeti. 41. Ed essendo radunati insieme i Farisei, Gesù domandò loro, 42. Dicendo: che vi pare del Cristo, di chi è egli figliuolo? Gli risposero: di Davidde. 43. Egli disse loro: come adunque Davidde in ispirito lo chiama Signore, dicendo: 44. Il Signore ha detto al mio Signore: siedi alla mia destra, sin a tanto che io metta i tuoi nemici per isgabello ai tuoi piedi? 45. Se dunque Davidde lo chiama Signore, come è egli suo figliuolo? 46. E nessuno potea replicargli parola, né vi fu chi ardisse da quel di in poi di interrogarlo.


venerdì 27 novembre 2009

CAPO XXI

Cristo entra trionfante in Gerusalemme sopra all'asina. Caccia dal Tempio i negozianti, e risponde a' Farisei offesi del suo trionfo. I discepoli ammirano l'efficacia della parola di Cristo nella ficaja seccata. Virtù della fede. Interrogato intorno alla sua, podestà risponde con una interrogazione sopra il battesimo di Giovanni. Parabola de' due figliuoli, e del padre di famiglia, il di cui figliuolo erede è ucciso dai lavoranti della vigna. Il Regno di Dio passerà dagli Ebrei ne' Gentili.

1. E avvicinandosi a Gerusalemme, arrivati che furono a Betfage al monte Oliveto, allora Gesù mandò due de' suoi discepoli. 2. Dicendo loro: andate nel Castello, che vi sta dirimpetto, e subito troverete legata un'asina, e con essa il suo asinino, scioglietela, e conducetemela. 3. E se alcuno vi dirà qualche cosa, dite, che il Signore ne ha bisogno, e subito ve li rimetterà. 4. Or tutto questo segui, affinché si adempisse, quanto era stato detto dal Profeta, che disse: 5. Dite alla figliuola di Sion: ecco, che il tuo Re viene a te mansueto cavalcando un'asina, ed un asinello puledro di un'asina da giogo. 6. I discepoli andarono, e fecero, come aveva lor comandato Gesù. 7. E menarono l'asina, e l'asinello, e messer sopra di essi le loro vestimenta, e lo fecero montar sopra. 8. E moltissimi delle turbe disteser le loro vesti per la strada, altri poi tagliavano rami dagli alberi, e li gettavano per la strada. 9. E le turbe, che precedevano, e quelle, che andavangli dietro, gridavan dicendo: Hosanna al Figliuolo di David, benedetto colui, che viene nel nome del Signore, Hosanna nel più alto de' Cieli. 10. Ed entrato che fu in Gerusalemme, si levò tutta la Città a rumore, domandando: chi è costui? 11. I popoli però dicevano: egli è Gesù il Profeta, che è da Nazareth nella Galilea. 12. Ed entrò Gesù nel Tempio di Dio, e scacciò tutti quelli, che compravano, e vendevan nel Tempio, e rovesciò le tavole de' banchieri, e le sedie di coloro, che vendevano le colombe. 13. E disse loro: sta scritto: la casa mia sarà chiamata casa di orazione, ma voi l'avete fatta spelonca di ladri. 14. E si accostarono a lui nel Tempio de' ciechi, e degli zoppi, e li risanò. 15. Ma avendo i Principi de' Sacerdoti, e gli Scribi vedute le meraviglie da lui operate, e i fanciulli, che gridavano nel Tempio, Hosanna al Figliuolo di David, arsero di sdegno. 16. E dissero a lui: senti tu quel, che dicono costoro? Ma Gesù disse loro: si certamente. Non avete mai letto: dalla bocca de' fanciulli, e de' bambini di latte hai renduta perfetta laude. 17. E lasciati coloro, se ne andò fuori della Città a Betania, e quivi pernottò. 18. La mattina poi nel ritornare in Città ebbe fame. 19. E vedendo lungo la strada una pianta di fico si accostò ad essa, è non vi trovò altro, che foglie, e le disse: non nasca mai più da te frutto in eterno, e subito il fico si seccò. 20. Avendo ciò veduto i discepoli ne restarono ammirati, e dicevano: come si è seccato in un attimo il fico? 21. Ma Gesù rispose, e disse loro: in verità vi dico, che se avrete fede, e non vacillerete, farete non solo (quel ,che è stato) di questo fico, ma quand'anche diciate a questo monte, levati, e gettati in mare, sarà fatto. 22. E ogni qualunque cosa, che domanderete nell'orazione, credendo, la otterrete. 23. Ed essendo egli andato al Tempio, i Principi de' Sacerdoti e gli Anziani del popolo se gli accostarono, mentre insegnava, e gli dissero: con quale autorità fai tu queste cose, e chi ha dato a te tal podestà? 24. E Gesù rispose loro: fo ancor io a voi un'interrogazione, alla quale se mi risponderete, vi dirò io pure, con quale autorità fo queste cose. 25. Il battesimo di Giovanni donde era egli? dal Cielo, o dagli uomini? Ma eglino andavan pensando dentro di se, e dicevano: 26. Se diremo, dal Cielo, egli ci dirà: perché dunque non gli avete creduto? Che se diremo, dagli uomini, abbiam paura del popolo; imperocché tutti tenevan Giovanni per Profeta. 27. Risposero pertanto a Gesù con dire: nol sappiamo; ed egli pure disse loro: nemmen io dico a voi, con quale autorità faccia tali cose. 28. Ma che ne pare a voi? Un uomo aveva due figliuoli, e accostatosi al primo, gli disse: figliuolo, va, lavora oggi nella mia vigna. 29. Ed egli rispose: non voglio; ma poi ripentito vi andò. 30. E accostatosi al secondo, gli disse lo stesso, e quegli rispose: Signore, io vado, e non andò. 31. Quale dei due ha fatto la volontà del Padre? Il primo, risposer essi. Gesù disse loro: in verità vi dico, che i pubblicani, e le meretrici anderanno avanti a voi al Regno di Dio. 32. Imperocché venne a voi Giovanni nella via della giustizia, e voi non gli credeste: ma i pubblicani, e le meretrici gli credettero, e voi ciò vedendo, nemmen di poi vi pentiste per credere a lui. 33. Udite un'altra parabola. Eravi un Padre di famiglia, il quale piantò una vigna, e la cinse di siepe, e scavò, e vi fece un fattoio, e fabbricò una torre, e la diede a lavorare ai contadini, e andossene in lontan paese. 34. Venuta poi la stagione de' frutti, mandò i suoi servi dai contadini per ricevere i frutti di essa. 35. Ma i contadini messe le mani addosso a' servi altro ne bastonarono, altro ne uccisero, e altro ne lapidarono. 36. Mandò di nuovo altri servi in maggior numero di prima, e coloro li trattarono nello stesso modo. 37. Finalmente mandò ad essi il suo Figliuolo dicendo : avran rispetto a mio Figlio: 38. Ma i contadini veduto il Figliuolo dissero tra di loro: questi è l'erede, venite, ammazziamolo, e avremo la sua eredità. 39. E presolo, lo cacciaron fuora della vigna, e 1'uccisero. 40. Tornato adunque che sia Padrone della vigna, che farà di que' contadini? 41 Essi risposero: manderà in malora i malvagi, e rimetterà la sua vigna ad altri contadini, i quali gliene renderanno il frutto a' suoi tempi. 42. Disse loro Gesù: non avete mai letto nelle Scritture: la pietra, che fu rigettata da coloro, che fabbricavano, è divenuta fondamentale dell'angolo? Dal Signore è stata fatta tal cosa, ed è mirabile negli occhi nostri: 43. Per questo vi dico, che sarà tolto a voi il Regno di Dio, e sarà dato a un popolo, che produca i fruiti di esso. 44. E chi cadrà sopra questa pietra, si fracasserà, e quegli, su di cui ella cadrà, sarà stritolato. 45. Ed avendo i Principi de' Sacerdoti, e i Farisei udite le sue parabole compresero, che parlava di loro. 46. E cercando di mettergli le mani addosso, ebber paura del popolo, perché lo teneva per Profeta.


domenica 22 novembre 2009

CAPO XX

Parabola de' lavoranti della vigna, gli ultimi de' quali hanno la stessa mercede, che i primi. Cristo predice la sua Passione, e Risurrezione. Domanda della madre de' figliuoli di Zebedeo. Il Figliuolo dell'uomo venne per servire, non per essere servito. Cristo nell'uscire di Jerico risana due ciechi.

1. E' simile il Regno de' Cieli a un Padre di famiglia, il quale andò di gran mattino a fermare de' lavoratori per la sua vigna. 2. Ed avendo convenuto co' lavoratori a un denaro per giorno, mandolli alla sua vigna. 3 Ed essendo uscito fuora circa all'ora terza ne vide degli altri, che se ne stavano per la piazza senza far nulla. 4. E disse loro: andate anche voi nella mia vigna , e darovvi quel, che sarà di ragione. 5. E quelli andarono. Usci anche di bel nuovo circa l'ora sesta, e la nona, e fece l'istesso. 6. Circa l'undecima poi usci, e trovonne degli altri, che stavano a vedere, e disse loro: perché state qui tutto il giorno in ozio? 7. Quelli risposero: perché nissuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: andate anche voi nella mia vigna. 8. Venuta la sera, il Padron della vigna disse al suo fattore: chiama i lavoratori, e paga ad essi la mercede cominciando dagli ultimi sino ai primi. 9. Venuti adunque quelli, che erano andati circa l'undecima ora, ricevettero un denaro per ciascheduno. 10. Venuti poi anche i primi si pensarono di ricever di più , ma ebbero anch'essi un denaro per uno. 11.E ricevutolo mormoravano contro del Padre di famiglia, 12.Dicendo: questi ultimi hanno lavorato un'ora, e gli hai uguagliati a noi , che abbiam portato il peso della giornata, e del caldo. 13. Ma egli rispose a uno di loro, e disse: amico, io non ti fo ingiustizia, non hai tu convenuto meco a un denaro? 14. Piglia il tuo, e vattene; io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te: 15. Non posso io adunque far quel, che mi piace? od è cattivo il tuo occhio, perché io son buono? 16. Così saranno ultimi quei, ch' eran primi, e primi que', ch' eran ultimi ; imperocché molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti. 17. E andandosene Gesù a Gerusalemme, presi in disparte i dodici Discepoli, disse loro: 18. Ecco, che andiamo a Gerusalemme, e il Figliuolo dell'uomo sarà dato nelle mani de' Principi de' Sacerdoti, e degli Scribi, e lo condanneranno a morte. 19. E lo daranno in balia de' Gentili per essere schernito, e flagellato, e crocifisso, ed egli risorgerà il terzo giorno. 20. Allora si accostò a lui la madre de' figliuoli di Zebedeo co' suoi figliuoli adorandolo, e domandandogli qualche cosa. 21. Ed egli le disse: che vuoi tu? quella gli rispose: ordina, che seggano questi due miei figliuoli, uno alla destra, 1' altro alla tua sinistra nel tuo Regno. 22. Gesù rispose, e disse: non sapete quello, che domandiate; potete voi bere il calice, che berrò io? Gli risposer: possiamo. 23. Disse loro: sì, che berrete il calice mio, ma per quel, che è di sedere alla mia destra, o alla sinistra, non tocca a me il concedervelo, ma (sarà) per quegli, a' quali è stato preparato dal Padre mio. 24. Udito ciò i dieci si adirarono co' due fratelli. 26. Ma Gesù chiamatili a se, disse loro: voi sapete, che i Principi delle nazioni la fan da Padroni sopra di esse, e i loro Magnati le governano con autorità. 26. Non così sarà di voi, ma chiunque vorrà tra di voi essere più grande, sarà vostro ministro. 27. E chi tra di voi vorrà essere il primo, sarà vostro servo: 28. Siccome il Figliuolo dell'uomo non è venuto per esser servito, ma per servire, e dare la sua vita in redenzione per molti. 29. E nell'uscir, che facevan di Gerico, andò dietro a lui una gran turba di popolo. 30. Quand'ecco, che due ciechi, i quali stavan a sedere lungo la strada, avendo udito dire, che passava Gesù, alzaron la voce, dicendo: Signore, Figliuolo di David, abbi pietà di noi. 31. Ma il popolo gli sgridava, che stesser cheti. Eglino però più forte gridavano, dicendo: Signore, Figliuolo di David, abbi pietà di noi. 32. E Gesù soffermossi, e li chiamò, e disse loro: che volete, che io vi faccia? 33. Signore, risposer essi, che si aprino gli occhi nostri. 34. E Gesù mosso a compassione di essi, toccò i loro occhi, e subito videro, e lo seguitarono.


venerdì 20 novembre 2009

CAPO XIX

Indissolubilità del matrimonio. Parabola degli Eunuchi. Del consiglio di rinunziare a tutto per seguir Cristo. Difficilmente i ricchi entrano nel Regno de' Cieli. Come siano premiati quegli, che abbandonano ogni cosa per il nome di Gesù.


1. Or finiti che ebbe Gesù questi ragionamenti, si partì dalla Galilea, e andò verso i confini della Giudea di qua dal Giordano. 2. E lo seguirono molte turbe, e quivi rendette loro la sanità. 3. E andarono a trovarlo i Farisei per tentarlo, e gli dissero: è egli lecito all'uomo di ripudiare per qualunque motivo la propria moglie? 4 Egli rispose, e disse loro: non avete voi letto, come colui, che dapprincipio creò l'uomo, gli creò maschio, e femmina, e disse: 5. Per questo lascerà l'uomo il padre, e la madre, e starà unito colla sua moglie, e i due saranno in una sola carne. 6. Non sono adunque più due, ma sol una carne. Non divida pertanto l'uomo quel che Dio ha congiunto. 7. Ma perché dunque, dissero essi, Mosè ordinò di dare il libello del ripudio, e separarsi? 8. Disse loro: a motivo della durezza del vostro cuore permise a voi Mosè di ripudiare le vostre mogli; per altro da principio non fu così. 9. Io però vi dico, ehe, chiunque rimanderà la propria moglie, fuori che per causa d'adulterio, e ne pigliierà un'altra, commette adulterio, e chiunque sposerà la ripudiata, commette adulterio. 10. Dissero a lui i discepoli: se tale è la condizione dell'uomo riguardo alla moglie, non torna a conto di ammogliarsi. 11. Ed egli disse loro: non tutti capiscono questa parola, ma quegli, cui ciò è stato concesso. 12. Imperocché vi sono degli eunuchi, che sono usciti tali dal seno della madre, e vi son degli eunuchi, che tali sono stati fatti dagli uomini, e ve ne sono di quegli, che si sono fatti eunuchi da loro stessi per amore del Regno de' cieli. Chi può intendere, intenda. 13 Allora furongli presentati de' fanciulli, affinché imponesse loro le mani, e orasse; ma i discepoli gli sgridavano. 14. E Gesù disse loro: lasciate in pace i piccolini, e non vogliate impedirgli dal venire a me; imperocché di questi tali è il Regno de' cieli. 15. E avendo imposte ad essi le mani, si partì da quel luogo. 16. Allora si accostò a lui un tale, e gli disse: Maestro buono, che farò io di bene per ottenere la vita eterna? 17. Gesù gli rispose: perché m'interroghi intorno al bene? Un solo è buono, Iddio. Che se brami di arrivare alla vita, osserva i comandamenti. 18. E quali? rispose egli. Gesù gli disse: non ammazzare, non commettere adulterio, non rubare, non dire il falso testimonio. 19. Onora il padre, e la madre, ed ama il prossimo tuo, come te stesso. 20. Dissegli il giovine: ho osservato tutto questo dalla mia giovinezza, che mi manca ancora? 21. Gesù gli disse: se vuoi essere perfetto, va, vendi ciò, che hai, e dallo a' poveri, ed avrai un tesoro nel Cielo, e vieni, e seguimi. 22. Udite il giovine queste parole se ne andò afflitto, perché aveva grandi ricchezze. 23. E Gesù disse a' suoi discepoli; in verità vi dico, che difficilmente un ricco entrerà nel Regno de' Cieli. 24. E di bel nuovo vi dico, che è più facile per un camelo il passare per la cruna d'un ago, che per un ricco l'entrare nel Regno de' Cieli. 26. Udito ciò i discepoli ne restarono molto ammirati, dicendo: chi potrà dunque salvarsi? 26. Ma Gesù guardatili, disse loro:impossibile è questo appresso agli uomini, ma appresso Dio tutto è possibile. 27. Allora Pietro prese la parola, e gli disse: ecco, che noi abbiamo abbandonato tutte le cose, e ti abbiam seguitato, che sarà adunque di noi? 28. E Gesù disse loro: in verità vi dico, che voi, che mi avete seguito, nella rigenerazione, allorché il Figliuolo dell'uomo sederà sul trono della sua Maestà, sederete anche voi sopra dodici troni, e giudicherete le dodici tribù d'Israele. 29. E chiunque avrà abbandonato la casa, o i fratelli, o le sorelle, o il padre, o la madre, o la moglie, o i figliuoli, o i poderi per amor del mio nome, riceverà il centuplo, e possederà la vita eterna. 30. E molti primi saranno ultimi, e molti ultimi (saranno) primi.

mercoledì 18 novembre 2009

CAPO XVIII

Dell'umiltà. Dello scandalo de' piccoli. Della correzione fraterna. Parabola della pecorella smarrita. Potestà di sciogliere e. di legare data agli Apostoli. Del perdonare le offese. Parabola del servo debitore de' dieci mila talenti.


1. Nel tempo stesso si appressarono a Gesù i sani discepoli, e gli dissero: chi è più grande nel Regno de' cieli? 2. E Gesù chiamato a se un fanciullo, lo pose in mezzo di essi. 3. E disse: in verità vi dico, che, se non vi convertirete, e non diventerete come fanciulli, non entrerete nel Regno de' cieli. 4. Chiunque pertanto si farà piccolo, come questo fanciullo, quegli sarà il più grande nel Regno de' cieli. 5 E chiunque accoglierà nel nome mio un fanciullo come questo, accoglie me stesso. 6. Chi poi scandalizzerà alcuno di questi piccolini, che credono in me, meglio per lui sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da asino, e che fosse sommerso nel profando del mare. 7. Guai al mondo per causa degli scandali: imperocchè necessaria cosa è, che sianvi degli scandali, ma guai all'uomo, por colpa del quale viene lo scandalo. 8. Che se la tua mano, o il tuo piede ti serve di scandalo, troncali, e gettali via da te. È meglio per te di giugnere alla vita con un piede, o una mano di meno, che con tutte due le mani, e con tutti due i piedi esser gettato nel fuoco eterno. 9. E se l'occhio tuo ti serve di scandalo, cavatelo, e gettalo via da te. È meglio per te l'entrar nella vita con un sol occhio, che con due ocelli esser gettato nel fuoco dell'inferno. 10. Guardatevi dal disprezzare alcuno di questi piccoli: conciossiachè io vi fo sapere, che i loro Angioli ne' cieli vedono perpetuamente il volto del Padre mio, che è ne' cieli. 11. Imperocché il Figliuolo dell'uomo è venuto a salvare quel, che si era perduto, 12. Che ve ne pare? se un uomo ha cento pecore, e una di queste si smarrisce, non abbandona egli le altre novantanove, e sen va per i monti, in cerca di quella, che si è smarrita? 13. E se gli venga fatto di ritrovarla, in verità vi dico, che più si rallegra di questa, che delle novantanove, che non si erano smarrite. 14. Così non è volere del padre vostro, che è ne' cieli, che un solo perisca di questi piccoli. 15. Che se il tuo fratello abbia commesso mancamento contro di te, va, e correggilo tra te, e lui solo. Se egli ti ascolta, hai guadagnato il tuo fratello. 16. Se poi non ti ascolta, prendi ancora teco una, o due persone, affinché col detto di due, o tre testimone si stabilisca tutto l'affare. 17. Che so non farà caso di essi, fallo sapere alla chiesa, e se non ascolta nemmen la chiesa, abbilo come per gentile, e per pubblicano. 18. In verità vi dico, che tutto quello, che legherete sulla terra, sarà legato anche nei cielo, e tutto quello, che scioglierete su la terra, sarà sciolto anche nel cielo. 19. Vi dico ancora, che se due di voi si accorderanno sopra la terra a domandare qualsisia cosa, sarà loro concessa dal Padre mio, che è ne' cicli. 20. Imperocché dove sono due, o tre persone congregate nel nome mio, quivi son io in mezzo di esse. 21. Allora accostatosi a lui Pietro gli disse: Signore, fino a quante volte peccando il mio fratello contro di me gli perdonerò? fino a sette volte? 22. Gesù gli rispose: non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette volte. 23. Per questo il Regno de' cieli si assomiglia ad un Re, il quale volle fare i conti co' suoi servi. 24. E avendo principiato a riveder la ragione, gli fu presentato uno, che gli andava debitore di dieci mila talenti. 26. E non avendo costui il modo di pagare, comandò il padrone, che fosse venduto lui, e sua moglie, e i figliuoli, e quanto aveva, e si saldasse il debito. 26. Ma il servo prostrato lo supplicava con dire; abbi meco pazienza, e ti soddisfarò interamente. 27. Mosso il padrone a pietà di quel servo, lo liberò condonandogli il debito. 28. Ma partito di lì il servo trovò uno de' suoi conservi, che gli doveva cento danari, e presolo per la gola, lo strozzava dicendo: pagami quello, che devi. 29. E il conservo prostrato a' suoi piedi lo supplicava dicendo: abbi meco pazienza, e io ti soddisfarò interamente. 30. Ma quegli non volle, e andò a farlo mettere in prigione, fino a tanto che l'avesse soddisfatto. 31. Ma avendo gli altri conservi veduto tal fatto, grandemente se ne attristarono, e riferirono al padrone tutto quel, che era avvenuto. 32. Allora il padrone lo chiamò a se, e gli disse: servo iniquo, io ti ho condonato tutto quel debito, perché ti sei a me raccomandato; 33. Non dovevi adunque anche tu aver pietà d'un tuo conservo, come io ho avuto pietà di te? 34. E sdegnato il padrone lo dette in mano de' carnefici, per fino a tanto che avesse pagato tutto il debito. 35. Nella stessa guisa farà con voi il mio Padre celeste, se di cuore non perdonerete ciascheduno al proprio fratello.


venerdì 13 novembre 2009

CAPO XVII

Trasfigurazione di Cristo. Giovanni è Elia. Del Fanciullo lunatico, cui non avevano potuto sanare gli Apostoli; efficacia della fede, dell'orazione, e del digiuno. Predice la sua passione, e paga il tributo.

1. Sei giorni dopo Gesù prese con se Pietro, e Giacomo, e Giovanni, e li menò separatamente sopra un alto monte. 2. E fu dinanzi ad essi trasfigurato, e il suo volto era luminoso come il sole, e le sue vesti bianche come la neve. 3. E a un tratto apparvero ad essi Mosé, ed Elia, i quali discorrevan con lui. 4. E Pietro prendendo la parola disse a Gesù: Signore, buona cosa è per noi lo star qui. Se a te piace, facciam qui tre padiglioni, uno per te, uno per Mosè, e uno per Elia. 5. Prima che egli finisse di dire, ecco che una nuvola risplendente gli adombrò, ed ecco dalla nuvola una voce, che disse: questi è il mio figliuolo diletto, nel quale io mi sono compiaciuto, ascoltatelo: 6. Udito ciò, i discepoli caddero bocconi per terra, ed ebbero gran timore. 7. Ma Gesù si accostò ad essi, e toccogli, e gli disse: alzatevi, e non temete. 8. E alzando gli occhi non videro nessuno, fuori del solo Gesù. 9. E nel calare dal monte, Gesù ordinò loro dicendo non dite a chicchessia quel, che avete veduto, prima clic il Figliuol dell'uomo sia risuscitato da morte. 10. E i discepoli lo interrogarono, dicendo: perché dunque dicono gli Scribi, che prima deve venire Elia? 11. Ed egli rispose loro: certo, che prima è per venire Elia, e riordinerà tutte le cose. 12. Ma io vi dico, che Elia è già venuto, e non lo hanno riconosciuto, ma hanno fatto a lui tutto quello, che han voluto, e nella stessa maniera sarà da essi trattato il Figliuolo dell'uomo. 13. Allora i discepoli compresero, che aveva loro parlato di Giovanni Battisti. 14. Ed essendo egli giunto, dove eran le turbe, se gli accostò un uomo, e si gettò in ginocchio davanti a lui, dicendo: Signore, abbi pietà di mio figlio, perché è lunatico, e soffre molto; imperocché spesso cade nel fuoco, e spesso nell'acqua. 15. E io lo ho presentato a' tuoi discepoli, e non hanno potuto sanarlo. 16. Ma Gesù rispose, e disse: o generazione incredula, e perversa, sino a quando starò con voi? sino a quando vi sopporterò? Menatelo qui da me. 17. E Gesù sgridò il demonio, e questi usci dal fanciullo, il quale da quel momento fu risanato. 18. Allora i discepoli presero in disparte Gesù, e gli dissero: per qual motivo non abbiamo noi potuto scacciarlo? 19. Rispose loro Gesù: a motivo della vostra incredulità. Imperocché in verità vi dico, che, se avrete fede, quanto un granello di senapa, potrete dire a questo monte, passa da questo a quel luogo, e passerà, è nissuna cosa sarà a voi impossibile. 20. Ma questa sorta (di demonj non) si discaccia se non mediante l'orazione, e il digiuno. 21. E mentre trattenevansi nella Galilea, Gesù disse loro: il Figliuolo dell'uomo ha da essere dato nelle mani degli uomini. 22. E lo uccideranno, ed ei risorgerà il terzo giorno, ed essi restarono afflitti sommamente. 23. Ed essendo andati in Capharnaum, si accostarono a Pietro quelli, che riscuotevano le due dramme, e gli dissero: il vostro Maestro non paga egli le due dramme? 24. Ed ei rispose; certo che sì. Ed entrato che egli fu in casa, Gesù lo prevenne, e gli disse: che te ne pare, o Simone? da chi ricevono il tributo, od il censo i Re della terra? Da' proprj figliuoli, o dagli estranei? 25. Dagli estranei, rispose Pietro; e Gesù soggiunsegli: dunque esenti sono i figliuoli. 26. Con tutto ciò per non recare ad essi scandalo, va al mare, getta l'amo, e prendi il primo pesce, che verrà su, e apertagli la bocca, vi troverai uno statere, piglialo, e paga per me, e per te.


giovedì 12 novembre 2009

CAPO XVI

Domanda de' Farisei, e de' Sadducei; del loro fermento. Opinioni degli uomini intorno a Cristo. Confessione di Pietro premiata. Predizione, che fa Cristo della sua morte, e riprensione di Pietro. Della croce di Cristo, e della propria annegazione.

1. E andavano a trovarlo i Farisei, e i Sadducei per tentarlo, e lo pregarono di far loro vedere qualche prodigio dal cielo: 2. Ma egli rispose loro e disse: alla sera voi dite, farà bel tempo, perché il cielo rosseggia. 3. E alla mattina: oggi farà temporale, perché il cielo scuro rosseggia. 4. Voi sapete dunque distinguere gli aspetti del cielo, e non siete da tanto di distinguere i segni de' tempi? Generazione perversa, e adultera, chiede un prodigio, né altro prodigio saralle accordato, che quello di Giona Profeta, e, lasciati costoro, si partì. 5. Ora i suoi discepoli in andando a traghettare il lago, si erano scordati di prender del pane. 6. E disse loro Gesù : tenete aperti gli occhi, e guardatevi dal lievito de' Farisei, e Sadducei. 7. Ma essi stavan pensosi dentro di se, e dicevano: perché non abbiamo preso del pane. 8. Il che conoscendo Gesù, disse: perché state pensosi dentro di voi gente di poca fede a motivo, che non avete pane? 9. Non riflettete ancora, né vi ricordate dei cinque pani per i cinque mila uomini, e quante misure ne raccoglieste? 10. Né dei sette pani per i quattro mila uomini, e quante sporte ne raccoglieste? 11. Come non comprendete, che non per riguardo al pane io vi ho detto: guardatevi dal fermento de' Farisei, e de' Sadducei ? 12. Allora intesero , come non aveva egli detto di guardarsi dal fermento del pane, ma dalla dottrina de' Farisei, e de' Sadducei. 13. Gesù poi essendo andato dalle parti di Cesarea di Filippo, interrogò i suoi discepoli, dicendo: chi dicono gli uomini, che sia il Figliuolo dell'uomo ? 14. Ed essi risposero: altri dicono, egli è Giovanni Battista, altri Elia, altri Geremia, o alcun de' Profeti. 15. E Gesù disse: e voi chi dite voi, ch'io mi sia? 16. Rispose Simone Pietro, e disse: tu se' il Cristo, figliuolo di Dio vivo. 17. E Gesù rispose, e dissegli: beato sei tu Simone Barjona, perché non la carne, ed il sangue te lo ha rivelato, ma il Padre mio, che è ne' cieli. 18. E io dico a te , che tu sei Pietro, e sopra quella pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell'inferno non prevarranno contro di essa. 19. Ed io ti darò le chiavi del Regno de' cieli e qualunque cosa avrai legato sopra la terra, sarà legata anche ne' cieli, e qualunque cosa avrai sciolta sopra la terra, sarà sciolta anche ne' cieli. 20. Allora ordinò a' suoi discepoli, che non dicessero nissuno, che ei fosse Gesù il Cristo. 21. Da indi in poi Gesù cominciò a indicare a' suoi discepoli, come abbisognava, ch'egli andasse a Gerusalemme, ed ivi molte cose soffrisse dai seniori, e dagli Scribi, e dai Prineipi de' Sacerdoti, e fosso ucciso, e risuscitasse il terzo giorno. 22. E Pietro presolo a parte, cominciò a riprenderlo dicendo: non fia mai vero, o Signore, non avverrà a te simil cosa. 23. E rivoltosi a Pietro gli disse: ritirati da me, Satana, tu mi sei di scandalo, perché non hai la saggezza di Dio, ma quella degli uomini. 24. Allora Gesù disse a' suoi discepoli: chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, dia di mano alla sua croce, e mi siegua. 25. Imperocché chi vorrà salvare l'anima sua, la perderà, e chi perderà 1'anima sua per amor mio, la troverà. 26. Imperciocché che giova all'uomo di guadagnare tutto il mondo, se poi perda 1'anima? o che darà 1'uomo in cambio dell'anima sua? 27. Imperocché il Figliuolo dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo co' suoi Angeli, e allora renderà a ciascheduno secondo il suo operato. 28. In verità io vi dico: tra coloro, che son qui presenti, vi sono di quegli, che non morranno, fintantoché abbiano veduto il Figliuol dell'uomo entrar nel suo Regno.


martedì 10 novembre 2009

CAPO XV

Disputa di Cristo co' Farisei intorno alle loro tradizioni preferite da essi alla legge di Dio. Fede della Cananea. Miracolo dei sette pani, e pochi pesci.

1. Allora se gli accostarono degli Scribi, e de' Farisei di Gerusalemme, e gli dissero. 2. Per qual motivo i tuoi Discepoli trasgrediscono le tradizioni de' seniori? imperocché non si lavano le mani, quando mangiano. 3. Ma egli rispose loro: e voi ancora perché trasgredite il comando di Dio in grazia della vostra tradizione ? Imperocché Dio ha detto: 4. Onora il padre, e la madre, e chi maledirà il padre, o la madre, sia punito di morte. 5. Ma voi altri dite: chiunque avrà detto al padre, o alla madre; qualunque dono da me fatto (a Dio) giova a te, adempie la legge. 6. E non assisterà il padre, o la madre; e avete colle vostre tradizioni annichilato il comandamento di Dio. 7. Ipocriti: ottimamente profetò di voi Isaia dicendo: 8. Questo popolo m'onora colle labbra, ma il loro cuore, è lungi da me. 9. E invano mi onorano insegnando dottrine (che sono) comandamenti di uomini. 10. E chiamate a se le turbe, disse loro: udite e intendete. 11. Non è quel che entra per la bocca, che imbratti l'uomo; ma quello, che esce dalla bocca, questo è, che l'uomo rende immondo. 12. Allora accostatisi a lui i discepoli gli dissero: sai tu, che i Farisei, udito questo discorso, se ne sono scandalizzati? 13. Ma egli rispose: qualunque pianta non piantata dal celeste mio Padre sarà sradicata. 14. Non badate a loro: sono ciechi, e guide de' ciechi; e se un cieco ne guida un altro, cadono ambedue nella fossa. 15. Pietro allora prese la parola, e disse: spiegaci questa parabola. 16. Ma egli disse: siete tutt'ora anche voi senza intelletto? 17.Non comprendete voi, che tutto ciò, che entra per la bocca, passa nel ventre, e di lì nel secesso? 18. Ma quel, che esce dalla bocca, viene dal cuore, e questo imbratta l'uomo. 19. Imperocché dal cuore partono i mali pensieri, gli omicidj, gli adulterj, le fornicazioni, i furti, i falsi testimonj, le maldicenze. 20. Queste sono le cose, che imbrattano l'uomo, ma il mangiare senza lavarsi le mani non imbratta l'uottto. 21. E partitosi Gesù da quel luogo si ritirò dalle parti di Tiro, e di Sidone. 22. Quand'ecco una donna Cananea uscita da que' contorni alzò la voce, dicendogli: abbi pietà di me, Signore figliuolo di Davidde: la mia figliuola è malamente tormentata dal demonio. 23. Ma egli non le fece motto, e accostatisi a lui i discepoli, lo pregavano, dicendogli: spediscila: attesoché ci grida dietro. 24. Ma egli rispose, e disse: non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d'Israello. 25. Ma quella se gli approssimò, e lo adorò dicendo: ajutami, Signore. 26. Ed egli le rispose: non è ben fatto di prendere il pane de' figliuoli, e gettarlo ai cani. 27 Ella però disse: benissimo, Signore, imperocché anche i cagnolini mangiano le bricciole, che cadono dalla tavola de' loro padroni. 28. Allora Gesù le rispose, e disse: o donna, grande è Ia tua fede: ti sia fatto, come desideri; e da quel punto fu risanata la sua figliuola. 29. Ed essendo Gesù partito di là andò verso il mare di Galilea,e salito sopra un monte stava quivi a sedere. 30. E se gli accostò una gran turba di popolo, che conduceva seco de' muti, de' ciechi, degli zoppi, e stroppiati, e molti altri (malati), e gli gettarono a' suoi piedi, e gli guarì. 31. Talmente che le turbe restavano ammirate vedendo, come i muti parlavano, camminavano li zoppi, e i ciechi vedevano, e ne davano gloria al Dio d'Israele. 32. Ma Gesù chiamati a se i suoi discepoli, disse loro: ho pietà di questo popolo, perché sono già tre giorni, che non si distaccan da me, e non hanno niente da mangiare, e non voglio rimandargli digiuni, perché non isvengano per istrada. 33. Gli dissero i discepoli: ma donde caverem noi in un deserto tanto pane da saziare turba si grande? 34. E Gesù disse loro: quanti pani avete voi? ed essi risposero, sette, ed alcuni pochi pesciolini. 35. Ed egli ordinò alla turba, che sedesse per terra. 36. E presi i sette panni, ed i pesci rendette le grazie, gli spezzò, e gli diede a' suoi discepoli, e i discepoli gli dettero al popolo. 37. Tutti mangiarono è si saziarono, e raccolsero de' pezzi avanzati sette sporte piene. 38. Or quegli, che avevano mangiato, erano quattromila persone senza i ragazzi, e le donne. 39. E licenziate le turbe entrò in una barca, e andò nei contorni di Magedan.


venerdì 6 novembre 2009

CAPO XIV

La testa di Giovanni donata a una ballerina. Miracolo de' cinque pani, e due pesci. Gesù cammina sul mare. Al tocco delle sue vesti sono risanati molti infermi.

1. In quel tempo Erode il Tetrarca sentì parlare delle cose di Gesù. 2. E disse a' suoi cortigiani: questi è Giovanni il Battista, egli è risuscitato, e per questo opera in lui la virtù de' miracoli. 3. Imperocché Erode fatto prendere, e legare Giovanni l'aveva posto in prigione a causa di Erodiade moglie di suo fratello. 4. Imperocché Giovanni gli diceva: non ti è permesso di tener costei. 5. E volendo ( Erode ) farlo morire, ebbe paura del popolo, perché lo tenevano per un Profeta. 6. Ma nel giorno natalizio di Erode la figliuola di Erodiade ballò in mezzo, e piacque a Erode. 7. Onde promise con giuramento di darle qualunque cosa gli avesse accomandato. 8. Ed ella prevenuta dalla madre, dammi qui, gli disse, in un bacile la testa di Giovanili Battista. 9. Si rattristò il Re, ma a causa del giuramento, e de' convitati comandò, che le fosse data. 10. E mandò a decapitare Giovanni nella prigione. 11. E fu portata in un bacile la di lui testa, e data alla fanciulla, e questa la presentò a sua madre. 12. E andarono i discepoli di lui a prendere il suo corpo, e lo seppellirono, e si portarono a darne la nuova a Gesù. 13. Lo che avendo udito Gesù, se ne andò di là in barca ad un luogo appartato, e deserto; il che saputosi dalle turbe gli tennero dietro a piedi dalle Città. 14. E uscito (di barca) vide una gran turba, e si mosse a compassione di essa, e guarì i loro malati. 15. Ma facendosi sera si accostarono a lui i suoi discepoli, e gli dissero: il luogo è deserto, e l'ora è passata, licenzia il popolo, affinché vada per i villaggj a comprarsi da mangiare. 16. Ma Gesù disse loro: non hanno bisogno di andarsene, dategli voi da mangiare. 17. Essi gli risposero: non abbiamo qui se non cinque pani, e due pesci. 18. Ed egli disse loro: datemegli qua. 19. E avendo ordinato alle turbe di mettersi a sedere sull'erba, presi i cinque pani, e i due pesci, alzati gli occhi al cielo, benedisse, spezzò, e dette a' discepoli i pani, e i discepoli alle turbe. 20. E tutti mangiarono, e si saziarono, e raccolsero dodici ceste piene di frammenti avanzati. 21. Or quegli, che avevano mangiato, erano in numero di cinque mila uomini senza le donne, e i ragazzi. 22. E immediatamente Gesù obbligò i suoi discepoli a montare in barca, e andare ad aspettarlo all'altra riva, nel mentre, che egli licenziava le turbe. 23. E licenziate le turbe, sali egli solo sopra un monte per ivi fare orazione, e venuta la sera, era egli solo in quel luogo. 24. Ma frattanto la barca era in mezzo del mare sbattuta da' flutti: imperocché il vento era contrario. 25. Ma alla quarta vigilia della notte Gesù andò verso di loro camminando sul mare. 26. E i discepoli vedutolo camminare sopra del mare si turbarono, e dicevano: questa è una fantasima; e per la paura alzaron le strida. 27. Ma subito Gesù parlò loro, e disse: fate cuore, son io, non temete. 28. Pietro gli rispose: se sei tu, comandami di venir da te sull'acque. 29. Ed egli disse: vieni. E Pietro sceso di barca camminava sopra dell'acque per andar da Gesù. 30. Ma osservando, che il vento era gagliardo, s'impaurì, e principiando a sommergersi gridò,e disse: Signore, salvami. 31. Gesù stesa tosto la mano, lo prese, e gli disse: o di poca fede, perché hai dubitato? 32. Ed essendo essi montati nella barca, il vento si quietò. 33. Ma quegli che erano nella barca, se gli appressarono, e l'adorarono dicendo: tu severamente Figlio di Dio. 34. E traghettato il lago, andarono nella Terra di Genesar. 35. Ed avendolo la gente di quel luogo riconosciuto, mandarono per tutto il paese all'incontro, egli presentarono tutti i malati. 36. E gli domandarono in grazia, che questi toccassero solamente il lembo della sua veste, e tutti coloro, che la toccarono furono risanati.


lunedì 2 novembre 2009

CAPO XIII

Parabole del seminatore, e della zizzania, del granello di senapa, del lievito, del tesoro ritrovato,della perla, e della rete. Il profeta non è onorato nel proprio paese.

1. In quel giorno poi Gesù uscito dalla casa stava a sedere alla riva del mare. 2. E si radunò intorno a lui gran turba di popolo, talmente che e trato in una barca vi si pose a sedere, e tutta la turba restò sul lido. 3. E parlò ad essi di molte cose per via di parabole: dicendo: ecco, che un seminatore andò per seminare. 4. E mentre egli spargeva il seme, cadde parte longo la strada, e sopraggiunsero gli uccelli dell'aria, e lo mangiarono. 5. Parte cadde in luoghi sassosi, ove non avea molta terra, e subito spuntò fuori, perché non avea profondità di terreno. 6. Ma levatosi il sole lo infuocò, e per non aver radice seccò. 7. Un'altra parte cadde tra le spine, e crebber le spine, e lo soffocarono. 8. Un'altra finalmente cadde sopra una buona terra, e fruttificò, dove cento per uno, dove sessanta, e dove trenta. 9. Chi ha orecchie da intendere, intenda.10. Ed accostatisi i suoi discepoli gli dissero: per qual motivo parli tu ad essi per via di parabole? 11 Ed ei rispondendo disse loro, perché a voi è concesso di intendere i misterj del Regno de' cieli; ma ad essi ciò non è stato concesso. 12. Imperocché a chi ha, sarà dato, e sarà nell'abbondanza ,ma a chi non ha, sarà tolto anche quello, che ha. 13. Per questo parlo loro per via di parabole, perché vedendo non vedono, e udendo non odono, né intendono. 14. E adempiesi in essi la profezia d'Isaia, che dice: udirete colle vostre orecchie, e non intenderete, mirerete co' vostri occhi, e non vedrete. 15. Imperocché questo popolo ha un cuor crasso, ed è duro d'orecchie, ed ha chiusi gli occhi per non vedere cogli occhi, né udir colle orecchie, né comprender col cuore, onde si con verta, ed io lo risanerò. 16. Ma beati sono i vostri occhi, che vedono, e i vostri orecchi, che odono. 17. Imperocché vi dico in verità, che molti profeti, e molti giusti desiderarono di vedere quello, che voi vedete, e non lo videro, e di udire quello, che udite, e non l'udirono. 18. Sentite pertanto voi la parabola del seminatore. 19. Chiunque ascolta la parola del Regno (di Dio), e non vi pon mente, viene il maligno, e toglie quel, che era stato seminato nel di lui cuore: questi è quegli, che ha ricevuto la semenza lungo la strada. 20. Quegli, che riceve la semenza in mezzo alle pietre, è colui, che ascolta la parola, e subito la riceve con gaudio. 21. Ma non ha la se radice, ed è di corta durata, e venuta la tribolazione, e la persecuzione a causa della parola, tosto è scandalizzato. 22. Colui, che riceve la semente tra le spine, è quegli, che ascolta la parola, ma la sollecitudine del secolo presente, e la illusione delle ricchezze soffogano la parola, e rendesi infruttuosa. 23. Ma quegli, che riceve la semente in un buon terreno, è colui, che ascolta la parola, e vi pon mente, e porta frutto, e rende ora cento, ora sessanta, ora trenta per uno. 24. Propose loro un'altra parabola dicendo: il Regno de' Cieli è simile ad un uomo, il quale seminò nel suo campo un buon seme. 26. Ma nel tempo, che gli uomini dormivano, il nemico di lui andò, e seminò della zizzania in mezzo al grano, e si partì. 26. Cresciuta poi l'erba, e venuta a frutto, allora comparve anche la zizzania. 27. E i servi del padre di famiglia accostatisi gli dissero: Signore, non avete voi seminato buon seme nel vostro campo? come dunque ha della zizzania? 28. Ed egli rispose loro: qualche nemico uomo ha fatto tal cosa; e i servi gli dissero, volete voi, che andiamo a coglierla? 29. Ed egli rispose: no, perché cogliendo la zizzania non isterpiate con essa anco il grano. 30. Lasciate, che l'uno, e l'altra crescano sino alla ricolta, e al tempo della ricolta dirò ai mietitori: sterpate in primo luogo la zizzania, e legatela in fastelli per brugiarla; il grano poi radunatelo nel mio granajo. 31. Propose loro un'ultra parabola dicendo: è simile il Regno de' Cieli a un grano di senapa, che un uomo prese, e seminò nel suo compo. 32. La quale è bensì la più minuta di tutte le semenze, ma cresciuta che sia, è maggiore di tutti i legumi, e diventa un albero, dimodoché gli uccelli dell'aria vanno a riposare sopra i di lei rami. 33. Un'altra parabola disse loro: è simile il Regno de' Cieli a un pezzo di lievito, cui una donna rimescola con tre staja di farina, fintanto che tutta sia fermentata. 34. Tutte queste cose Gesù disse alle turbe per via di parabole, né mai parlava loro senza parabola. 35. Affinché si adempisse quello, che era stato detto dal profeta: aprirò la mia bocca in parabole, manifesterò cose, che sono state nascoste dalla fondazione del mondo. 36. Allora Gesù licenziato il popolo se ne tornò a casa, e accostatisi i suoi discepoli dissero: spiegaci la parabola della zizzania nel campo. 37. Ed ei rispondendo disse loro: quegli, che semina buon seme, si è il figliuolo dell'uomo. 38. Il campo è il mondo, il buon seme sono i figliuoli del regno; la zizzania poi sono i figliuoli del maligno. 39. Il nemico, che la ha seminata, è il diavolo, la raccolta è la fine del mondo, i mietitori sono gli Angeli. 40. Siccome adunque si raccoglie la zizzania ,e si abbrucia, così succederà alla fine del secolo. 41. Il figliuolo dell'uomo manderà i suoi Angeli, e torranno via dal suo Regno tutti gli scandali, e tutti coloro, che esercitano l'iniquità. 42 E li getteranno nella fornace di fuoco: ivi sarà pianto, e stridore di denti. 43. Allora splenderanno i giusti come il sole nel Regno del loro Padre: chi ha orecchie da intendere, intenda. 44. Di più il Regno de' Cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo, il qual tesoro un uomo avendolo trovato lo nasconda, e tutto allegro perciò va, e vende quanto ha, e compra quel campo. 45. È ancora simile il Regno de' Cieli a un mercadante, che cerca buone perle. 46. Il quale trovata una perla di gran pregio, va e vende quanto ha, e la compra. 47. È ancora simile il Regno de' Cieli a una rete gettata in mare, che raccoglie ogni sorta di pesci. 48. La quale allorché, fu piena (i pescatori) tiratala fuori, e postisi a sedere sul lido, scelsero, e riposero i buoni ne' vasi, e buttarono via i cattivi. 49. Così succederà nella consumazione del secolo, verranno gli Angeli, e separeranno i cattivi di mezzo a' giusti. 50. E li getteranno nella fornace di fuoco: ivi sarà pianto, e stridore di denti. 51. Avete voi inteso tutte queste cose? Sì, Signore, risposero essi. 52. Ed ei disse loro: per questo ogni Scriba instruito pel Regno de' Cieli è simile a un padre di famiglia, il quale cava fuora dalla sua dispensa roba nuova, e usata. 53. Terminate che ebbe Gesù queste parabole parti di là, 54. E andatosene alla sua patria, insegnava nelle loro sinagoghe, dimodoché restavano stupefatti, e dicevano: onde mai ha costui tal sapienza, e miracoli? 55. Non è egli figliuolo d'un artigiano? non è ella sua madre quella, che chiamasi Maria? e suoi fratelli quelli, che chiamansi Giacomo, Giuseppe, Simone, e Giuda? 56. E non son elleno tra di noi tutte le sue sorelle? donde adunque son venute a costui tutte queste gran cose? 57. E restavano scandalizzati di lui. Ma Gesù disse loro: non è senza onore un profeta, fuoriché nella sua patria, e in casa propria. 58. E non fece quivi molti miracoli, a motivo della loro incredulità.


sabato 31 ottobre 2009

CAPO XII

Della osservanza del Sabato. Dell'uomo, che aveva la mano inaridita. I farisei macchinano la morte di Cristo. Guarigioni miracolose. Dell'indemoniato cieco, e mutalo. I Farisei convinti di bestemmia. Peccato contro lo Spirito Santo. Del segno di Giona. Madre, e fratelli di Cristo chi siano.

1. In quel tempo Gesù passava in giorno di sabato per un campo di grano, e i suoi discepoli avendo fame si misero a cogliere delle spighe, e a mangiare. 2. Visto ciò i Farisei dissero a lui: guarda, come i tuoi discepoli fanno ciò, che non è lecito di fare in giorno di sabato. 3. Ma egli disse loro: non avete voi letto quello, che fece Davidde trovandosi preso dalla fame egli, e que', ch'eran con lui: 4. Come egli entrò nella casa di Dio, e mangiò i pani della proposizione, de' quali non era lecito a lui, nè a quei che erano con lui, di cibarsi, ma a' soli Sacerdoti? 5. O non avete voi letto nella legge, che ne' giorni di sabato i Sacerdoti nel tempio rompono il sabato, e son senza colpa? 6. Or io vi fo sapere, che v'ha qui uno più grande del tempio: 7. Che se voi sapeste cosa vuol dire: amo la misericordia, e non il sacrifìzio, non avreste mai condannato degl'innocenti. 8. Imperocché il figliuolo dell'uomo è padrone anche del sabato. 9. Ed essendo partito di li, andò alla loro sinagoga. 10. Ed eccoti un uomo, che aveva una mano arida, e l'interrogarono dicendo: è egli lecito di render la sanità in giorno di sabato? affine di accusarlo. 11. Ma egli rispose loro: chi sarà tra voi, che avendo una pecora, se questa venga a cadere in giorno di sabato nella fossa, non la pigli, e la cavi fuora? 12. Ma quanto è da più un uomo d'una pecora? È adunque lecito di far benefizj in giorno di sabato. 13. Allora disse a quell'uomo: stendi la tua mano, ed egli la stese, e fu renduta sana come l'altra. 14. Ma i Farisei usciti di li tennero consiglio contro di lui dal modo di levarlo dal mondo. 15. Ma Gesù sapendolo si ritirò di li, e lo seguirono molti, a'quali tutti restituì la salute. 16. E comandò loro severamente, che non lo manifestassero. 17. Affinché si adempiesse, quanto era stato detto dal profeta Isaia, che dice: 18. Ecco il mio servo eletto da me, il mio diletto, nel quale si è molto compiaciuta l'anima mia. Porrò sopra di lui il mio spirito, ed egli annunzierà la giustizia alle nazioni. 19. Non litigherà, né griderà, né sarà udita da alcuno nelle piazze la voce di lui. 20. Egli non romperà la canna fessa, e non ammorzerà il lucignolo che fuma, sin a tanto che faccia trionfare il giudizio. 21. E nel nome di lui spereranno le genti. 22. Allora gli fu presentato un indemoniato cieco, e muto, e lo sanò in guisa, che parlava, e vedeva. 23. E tutte le turbe uscivano fuori di se, e dicevano: è egli forse questo il figliuolo di David? 24. Ma i Farisei udito questo dissero: costui non caccia i demonj se non per opera di Beelzebub principe de' demonj. 25. Gesù però conosciuti i lor pensieri disse loro: qualunque Regno diviso in contrarj partiti sarà devastato; e qualunque città, o famiglia divisa in contrarj partiti non sussisterà. 26. Ma se satana discaccia satana, egli è in discordia con se medesimo: come dunque sussisterà il Regno di lui? 27. E se io caccio i demonj per opera di Beelzebub, per opera di chi li cacciano i vostri figliuoli? Per questo essi saran vostri giudici. 28. Che se per mezzo dello spirito di Dio io caccio i demonj, è adunque certo, che è giunto a voi il Regno di Dio. 29. Conciossiachè come può uno entrare in casa d'un campione, e rubargli i suoi arnesi, se prima non lega il campione per poi saccheggiargli la casa? 30. Chi non è meco, è contro di me, e chi non raccoglie meco, disperge. 31. Per questo io vi dico, che qualunque peccato, e qualunque bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà perdonata. 32. E a chiunque avrà sparlato contro il figliuolo dell'uomo, gli sarà perdonato, ma a chiunque avrà sparlalo contro lo Spirito Santo, non sarà perdonatone in questo secolo, né nel futuro 33. O date per buono l'albero, e per buono il suo frutto, o date per cattivo l'albero, e per cattivo il suo frutto; imperocché dal frutto si riconosce la pianta. 34. Razza di vipere: come potete parlar bene, voi, che siete cattivi? imperciocché dalla pienezza del cuore parla la bocca. 35. L'uomo dabbene da un buon tesoro cava fuora del bene , il cattivo uomo da un cattivo tesoro cava fuori del male. 36. Or io vi fo sapere, che di qualunque parola oziosa, che avran detto gli uomini, ne renderan conto nel di del giudizio. 37. Imperocché le tue parole ti giustificheranno, e le tue parole ti condanneranno. 38. Allora gli replicarono alcuni degli Scribi, e de' Farisei dicendo: Maestro, desideriamo di vedere qualche tuo miracolo. 89. Ma egli rispose loro: questa generazione cattiva, e adultera va cercando un prodigio, e nessun prodigio le sarà conceduto, fuorichè quello di Giona profeta. 40. Imperocché siccome Giona stette per tre giorni, e per tre notti nel ventre della balena, così starà il figliuolo dell'uomo per tre giorni, e tre notti nel seno della terra. 41. Gli uomini di Ninive insorgeranno nel di del giudizio contro di questa nazione, e la condanneranno, perché essi fecero penitenza alla predicazione di Giona; ed ecco qui uno, che è da più di Giona. 42. La Regina del mezzogiorno insorgerà nel di del giudizio contro questa razza d'uomini, e la condannerà, perché venne dall'estremità della terra a udire la sapienza di Salomone; ed ecco qui uno, che è da più di Salomone. 43. Quando lo spirito impuro è uscito d'un uomo, se ne va per luoghi asciutti cercando riposo, e non lo trova. 44. Allora dice: ritornerò nella mia casa, dalla quale sono uscito, e giuntovi la trova vuota,e spazzata, e apparecchiata. 45. Allora va,e prende altri sette spiriti peggiori di lui, e vi entrano ad abitarla, e l'ultimo stato di quest'uomo diventa peggiore del primo; cosi succederà anche a questa stirpe perversa. 46. Mentre egli continuava a parlare alle turbe, ecco che la madre e i fratelli di lui si trattenevano di fuori, desiderando di parlargli. 47. E alcuno gli disse: tua madre, e i tuoi fratelli sono fuori, e cercano di te. 47. Ma egli rispose a chi gli parlava: chi è la mia madre, e chi sono i miei fratelli? 49. E stesa la mano inverso de' suoi discepoli: questi, disse, sono la madre, e i fratelli, che io ho. 5o. Imperocché chiunque fa la volontà del Padre mio, che è ne' Cieli, quegli è mio fratello, e sorella, e madre.


venerdì 30 ottobre 2009

CAPO XI

Giovanni manda dalla stia prigione dite discepoli a Cristo. Risposta di Cristo. Elogio di Giovanni. Riprende la durezza degli Ebrei, e la ostinazione delle Città, che avevano veduti tanti miracoli. Confessione di Cristo al Padre. Del giogo soave.

1. Gesù avendo finito di dar questi insegnamenti a' suoi dodici discepoli, partì da quel luogo per andar a insegnare, e predicare nelle loro Città. 2. Ma avendo Giovanni udito nella prigione le opere di Gesù Cristo, mandò due de' suoi discepoli 3. A dirgli: se' tu quegli, che se' per venire, ovvero si ha da aspettare un altro? 4. E Gesù rispose loro: andate, e riferite a Giovanni quel, che avete udito, e veduto. 5. I ciechi veggono, gli zoppi camminano, i leprosi sono mondati, i sordi odono, e i morti risorgono, si annunzia a' poveri il Vangelo. 6. E' beato chi non prenderà in me motivo di scandalo. 7. Ma quando quelli furono partiti, cominciò Gesù a parlare di Giovanni.alle turbe: cosa siete voi andati a vedere nel deserto? uno canna sbattuta dal vento? 8. Ma pure, che siete voi andati a vedere? un uomo vestito delicatamente? Ecco, che coloro, che vestono delicatamente, stanno nei palazzi dei Re. 9. Ma pure cosa siete andati a vedere? un profeta? sì, vi dico io, anche più che profeta, 10. Imperocché questi è colui, del quale sta scritto: ecco, che io spedisco innanzi a te il mio Angelo, il quale preparerà la tua strada davanti a te. 11. In verità io vi dico, che tra quanti sono nati di donna, non è venuto alla luce chi sia maggiore di Giovanni Battista, ma il più piccolo nel regno de' cieli è maggiore di lui. 12. Or dal tempo di Giovanni Battista insin adesso il regno de' cieli si acquista colla forza, ed è preda di coloro, che usano violenza. 13. Imperocché tutti i profeti, e la legge hanno profetato fino a Giovanni, 14. E se voi volete capirla, egli è quell'Elia, che doveva venire. 15. Chi ha orecchio da intendere, intenda. 16. Ma a che cosa dirò io, che sia simile questa razza d'uomini? Ella è simile a que' ragazzi, che stanno a sedere nella piazza, e alzan la voce verso de' loro compagni. 17. E dicono: abbiamo suonato, e voi non avete ballato; abbiamo cantato canzoni lugubri, e non avete dato segno di dolore. 18. Imperocché è venuto Giovanni, che non mangiava, né beveva, e dicono: egli è indemoniato. 19. E' venuto il figliuolo dell'uomo, che mangia, e beve, e dicono: ecco un mangiatore, e un bevone amico de' pubblicani, e de' peccatori: ma la Sapienza è stata giustificata da' suoi figliuoli. 20. Allora egli cominciò a rinfacciare alle Città, nelle quali erano stati fatti da lui molti miracoli, che non avessero fatto penitenza. 21. Guai a te, o Corozzain, guai a te, o Betzaida, perché se in Tiro, e Sidone fossero stati fatti que' miracoli, che presso di voi sono stati fatti, già da gran tempo avrebber fatto penitenza nella cenere, e nel ciliccio. 22. Per questo io vi dico, che Tiro, e Sidone saranno men rigorosamente di voi trattale nel di del giudizio. 23. E tu, Capharnaum, ti alzerai tu fino al cielo? tu sarai depressa sino all'inferno, perché se in Sodoma fossero stati fatti i miracoli, che sono stati fatti presso di te, Sodoma forse sussisterebbe al dì d'oggi. 24. Perciò io ti dico, che la terra di Sodoma sarà men rigorosamente di te trattata nel dì del giudizio. 28. Allora prese Gesù a dire: io ti ringrazio, o Padre, Signore del cielo, e della terra, perché hai tenute occulte queste cose ai saggi, e prudenti, e le hai rivelate ai piccolini. 26. Cosi è, o Padre, perché così a te piacque. 27. Tutte quante le cose sono state a me date dal Padre mio, e nissuno conosce il figliuolo fuori del Padre, e nissuno conosce il Padre fuori del figliuolo, e fuor di colui, cui avrà voluto il figliuolo farlo conoscere. 28. Venite da me tutti voi, che siete affaticati, e aggravati, e io vi ristorerò. 29. Prendete sopra di voi il mio giogo, e imparate da me, che son mansueto, ed umile di cuore, e troverete riposo all'anime vostre. 30. Imperocché soave è il mio giogo, e leggiero il mio peso.


mercoledì 28 ottobre 2009

CAPO X

Missione de' dodeci Apostoli. Avvertimenti dati loro da Cristo. Egli non è venuto per recare la pace, ma la guerra. Come si dee confessarlo dinanzi agli uomini; del portar la croce di Cristo. É fatto a lui quello, che si fa ad alcuno per amore di lui.

1. E chiamati a se i dodici suoi discepoli diede loro potestà sopra gli spiriti impuri, affinchè gli scacciassero, e di curare tutti i languori, e tutte le malattie. 2. Or i nomi dei dodici Apostoli sono questi: il primo, Simone chiamato Pietro, e Andrea suo fratello. 3. Giacomo figliuolo di Zebedeo, e Gioanni suo fratello, Filippo, e Bartolommeo, Tommaso, e Matteo il pubblicano, Giacomo d'Alfeo, e Taddeo. 4. Simone Cananeo, e Giuda Iscariote, il quale anche lo tradì, 5. Questi dodici Gesù gli spedì, ordinando loro, e dicendo: non anderete tra i Gentili, e non entrerete nelle Città de' Samaritani. 6. Ma andate piuttosto alle pecorelle perdute della Casa dì Israello. 7. E andando annunziate, e dite: il regno de' Cieli è vicino. 8. Rendete la sanità a' malati, risuscitate i morti, mondate i leprosi, cacciate i demonj; date gratuitamente quello, che gratuitamente avete ricevuto. 9. Non, vogliale avere né oro, né argento, né portar danaro nelle vostre borse; 10. Né bisacce per viaggio, né due vesti, né scarpe, né bastone; imperocché merita l'operajo il suo sostentamento. 11. E in qualunque Città, o Castello entrerete, informatevi, chi in essa sia degno, e da lui fermatevi, sino a che ve n'andiate. 12. All'entrar poi nella casa salutatelo con dire: pace sia a questa casa. 13. E se pur quella casa ne sarà degna, verrà sopra di lei la vostra pace; se poi non è degna, la vostra pace tornerà a voi. 14. E se alcuno non vi riceverà, né ascolterà le vostre parole, uscendo fuora da quella casa, oda quella Cittàs cuotete la polvere da' vostri piedi. 15. In verità io vi dico, sarà meno punita nel di del giudizio Sodoma, e Gomorra, che quella Città. 16. Ecco, che io vi mando come pecore in mezzo a' lupi. Siate adunque prudenti come i serpenti, e semplici come le colombe. 17. Guardatevi però dagli uomini, perché vi furan comparire nelle loro adunanze, e vi frusteranno nelle loro Sinagoghe. 18. E sarete condotti per causa mia dinanzi ai Presidenti, ed ai Re, come testimonj contro di essi e contro le nazioni. 19. Ma quando sarete posti nelle lor mani, non vi mettete in pena del che, o del come1'abbiate a parlare; imperocché vi sarà dato in quel ponto quello, che abbiate da dire. 20. Imperocché non siete voi, che parlate, ma lo Spirito del Padre vostro è quegli, che parla in voi. 21. Or il fratello darà il fratello alla morte, e il padre (darà) il figlio, e si leverain su i figliuoli contro de' genitori, e gli metteranno a morte. 22. E sarete in odio a tutti per causa del nome mio ; ma chi persevererà sino alla fine, si salverà. 23. Ma allor quando vi perseguiteranno in questa Città, fuggite a un'altra: in verità io vi dico, non avrete finito di scorrere le Città d'Israele, prima che venga il figliuolo dell'uomo. 24. Non v'ha discepolo da più del Maestro, né servo da più del suo padrone. 25. Basti al discepolo di essere come il Maestro; e al servo di essere come il padrone. Se hanno chiamato Beelzebub il padron di casa, quanto più i suoi domestici? 26. Non abbiate adunque paura di loro; imperocché nulla vi è di nascosto, che non sia per essere rilevato, e niente d'occulto, che non s'abbia a sapere. 27. Dite nn pieno giorno quello, che io vi dico all'oscuro, e predicate su i tetti quel che vi è stato detto in un orecchio. 28. E non temete coloro, che uccidono il corpo, e non possono uccider l'anima; ma temete piuttosto colui, che può mandar in perdizione e l'anima, e '1 corpo all' inferno. 29. Non è egli vero, che due passerotti si vendono un quattrino, e un solo di questi non cascherà per terra senza del Padre vostro? 30. Ma fino i capelli del vostro capo sono stati contati. 31. Non temete adunque: voi sorpassate di pregio un gran numero di passerotti. 32. Chiunque pertanto mi confesserà dinanzi agli uomini, anch'io lo confesserò dinanzi al Padre mio, che è ne' Cieli. 33. E chiunque mi rinnegherà dinanzi agli uomini, lo rinnegherò anch'io dinanzi al Padre mio, che è ne' Cieli. 34. Non vi pensate, che io sia venuto a metter la pace sopra la terra: non son venuto a metter pace, ma guerra. 35. Imperocché son venuto a dividere il figlio dal padre, e la figlia dalla madre, e la nuora dalla suocera. 36. E i nemici dell'uomo sono la gente di sua casa. 37. Chi ama suo padre, o sua madre più di me, non è degno di me; e chi ama il figlio, o la figlia più di me, non è degno di me. 38. E chi non prende la sua croce, e mi segue, non è degno di me. 39. Chi tien conto della sua vita, la perderà, e chi avrà perduto la vita per amor mio, la troverà. 40. Chi riceve voi, riceve me, e chi mi riceve, riceve colui, che mi ha mandato. 41. Chi riceve un profeta come profeta, riceverà la mercede del Profeta; e chi riceverà un giusto a titolo di giusto, avrà la mercede del giusto. 42. E chiunque avrà dato da bere un sol bicchiere d'acqua fresca a uno di questi più piccoli, come a discepolo, iu verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.


L'uomo non vive di solo pane

Beati i poveri di spirito

Beati i mansueti