lunedì 28 dicembre 2009

CAPO XXVIII

Tremuoto, che spaventa la guardie. Un Angelo narra alle donne la Risurrezione di Cristo. Apparisce alle medesime, alle quali ordina di far sapere a' Discepoli, che vedranno il signore nella Galilea. I soldati corrotti con denaro dicono, che il corpo di Cristo era stato rubato. I Discepoli veggono il Signore nella Galilea, e da lui sono mandati a predicare, e a dare il battesimo a tutte le genti.

Ma la sera del sabato, che si schiariva già il primo dì della settimana, andò Maria Maddalena, e 1'altra Maria a visitare il sepolcro. 2. Quand'ecco egli fu gran tremuoto. Imperocché l'Angelo del Signore scese dal ciclo: e appressatosi voltò sossopra la pietra, e sedeva sopra di essa. 3. E 1' aspetto di lui era come un folgore: e la sua veste come la neve 4. E per la paura, che ebber di lui, si sbigottiron le guardie, e rimasero come morte. 5. Ma l'Angelo del Signore presa la parola disse alle donne: non temete voi; imperocché io so, che cercate Gesù crocifisso: 6. Egli non è qui: conciossiachè è risuscitato, conforme disse. Venite a vedere il luogo, dove giaceva il Signore. 7. E tosto andate, e dite ai discepoli di lui: com'egli è risuscitato da morte: ed ecco vi va davanti nella Galilea: ivi lo vedrete: ecco che io vi ho avvertite. 8. E quelle prestamente uscite dal sepolcro con timore, e gaudio grande, corsero a dar la nuova ai discepoli. 9. Quand'ecco, che Gesù si fé loro incontro, e disse: Dio vi salvi! Ed esse se gli accostarono, e strinsero i suoi piedi, e lo adorarono. 10. Allora Gesù disse loro: non temete: andate, avvisate i miei fratelli, che vadano nella Galilea, ivi mi vedranno. 11. Partite che esse furono, alcune delle guardie andarono in Città, e riferirono a' Principi de' Sacerdoti tutto quello, che era accaduto. 12. E questi radunatisi con gli Anziani, e fatta consulta, dettero buona somma di denaro ai soldati, 18. Dicendo loro: dite: i discepoli di lui sono venuti di notte tempo,e mentre noi dormivamo, lo hanno rubato. 14. E ove ciò venga a notizia del Preside, noi lo placheremo, e vi libereremo d'ogni molestia. 15. Ed essi preso il denaro, fecero come era stato loro insegnato. E questa voce si è divulgata tra gl'Ebrei sino al dì d'oggi. 16. Ma gli undici discepoli andarono nella Galilea al monte assegnato loro da Gesù, 17. E vedutolo lo adorarono: ma alcuni restarono dubitosi. 18. Ma Gesù accostatosi parlò loro, dicendo: è stata a me conferita tutta la podestà, in cielo, e in terra: 19. Andate adunque, istruite tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre, del Figliuolo, dello Spirito Santo: 20. Insegnando a loro di osservare tutto quello, che io vi ho comandato. Ed ecco, che io sono con voi in ogni tempo sino alla consumazione de' secoli.


sabato 26 dicembre 2009

CAPO XXVII

Giuda riporta il denaro della vendita, e va ad impiccarsi. Gesù accusato dinanzi a Pilato non risponde; la moglie di Pilato dice che egli è giusto. È a lui preferito Barabba. Pilato, lavatesi le mani, rimette Gesù flagellato, perché sia crocifisso. Gli danno da bere vino misto col fiele. È crocifisso tra due ladroni. Divisione delle sue vesti. Bestemmie scaricate da varj contro di lui. Tenebre. Gesù gridando Eli rende lo spirito. Prodigj avvenuti nella sua morie. Il corpo di lui sepolto da Giuseppe vien dato in custodia ai soldati.

E fattosi giorno, tenner consiglio tutti i Principi de' Sacerdoti,e gli Anziani del popolo contro Gesù per farlo morire. 2. E legato lo condussero, e lo misero nelle mani di Ponzio Pilato Preside. 6. Allora Giuda, che 1'avea tradito, vedendo, come Gesù era condannato, pentito riportò i trenta denari ai Principi de' Sacerdoti, e agli Anziani; 4. Dicendo: ho peccato: avendo tradito il sangue innocente. Ma quegli dissero: ciò a noi che monta? Pensaci tu. 5. Ed egli gettate le monete d'argento nel Tempio, si ritirò: e andò, e si appiccò a un capestro. 6. Ma i Principi de' Sacerdoti, raccolte le monete d'argento, dissero: non è lecito di metterle nel tesoro: perché sono prezzo di sangue. 7. E fatta consulta, compraron con essi il campo d'un vasajo, per seppellirvi i forestieri. 8. Per la qual cosa quel campo si chiama Ilaceldama, cioè il campo del sangue, fino al di d'oggi. 9. Allora si adempì quello, che fu predetto per il profeta Geremia, che dice: e hanno ricevuto i trenta denari d'argento, prezzo di colui, il quale comprarono a prezzo dai figliuoli d' Israele: 10. E gli hanno impiegati in un campo d'un vasajo, come ha prescritto a me il Signore. 11. E Gesù fu presentato dinanzi al Preside, e il Preside lo interrogò, dicendogli: se' tu il Re de' Giudei? Gesù gli disse: tu lo dici. 12. E venendo accusato dai Principi de' Sacerdoti, e dagli Anziani, non rispose nulla. 13. Allora Pilato dissegli: non odi tu, di quante cose ti accusano? 14. E per qualunque proposta non gli rispose nulla, talmente che ne restò il Preside altamente maravigliato. 15. Or egli era solito il Preside di liberare nel dì solenne quel prigione, che fosse più loro piaciuto. 16. Ed egli aveva allora un prigione fumoso chiamato Barabba. 17. Essendo essi dunque adunati, Pilato disse: chi volete, che io vi ponga in libertà? Barabba, o Gesù chiamato il Cristo? 18. Imperocché, sapeva che per invidia l'avean tradito. 19. E sedendo egli a tribunale: la sua moglie mandò a dirgli: non t'impicciare delle cose di quel giusto; imperocché sono stata quest'oggi in sogno molto sconturbata a causa di lui. 20. Ma i Principi de' Sacerdoti, e gli Anziani persuasero il popolo a chieder Barabba, e far perire Gesù. 21. E prendendo la parola il Preside, disse loro: quale dei due volete, che io vi metta in libertà? Ma quegli disser: Barabba. 22. Disse loro Pilato: che farò io adunque di Gesù, chiamato il Cristo? 23. Disser tutti: sia crocifisso. Disse loro il Preside: ma che ha egli fatto di male? Quegli però vie più gridavano, dicendo: sia crocifisso. 14 Vedendo Pilato, che nulla giovava, anzi si faceva maggiore il tumulto, presa l'acqua si lavò le mani dinanzi al popolo, dicendo: io sono innocente dal sangue di questo giusto: pensateci voi. 25. E rispondendo tutto quanto il popolo, disse: il sangue di lai sopra di noi, e sopra de' nostri figliuoli. 26. Allora rilasciò loro Barabba, e fatto flagellare Gesù, lo rimise ad essi, perché fosse crocefìsso. 27. Allora i soldati del Preside, condotto Gesù nel Pretorio, radunarono intorno a lui tutta la coorte: 28. E spogliatolo, gli misero indosso una clamide di color di cocco: 29. E intrecciata una corona di spine, gliela posero in testa, e una canna nella mano diritta. E piegando il ginocchio dinanzi a lui, lo schernivan, dicendo: Dio ti salvi, Re de' Giudei. 30. E sputandogli addosso, prendevan la canna, e lo battevano nella testa. 31. E dopo averlo schernito, lo spogliarono della clamide, e lo rivestiron delle sue vesti, e lo menaron a crocifiggere. 32. E nell'uscire incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone: e lo costrinsero a portare la croce di lui. 33. E arrivarono al luogo detto Golgota, che vuol dire luogo del cranio. 34. E gli dettero a bere del vino mescolato con fiele; e assaggiato che l'ebbe, non volle bere. 35. E dopo che 1'ebber crocifisso, si spartirono le sue vesti, tirando a sorte: affinché si adempisse quello, che fu detto dal Profeta, che dice: si sono spartiti tra di loro le mie vestimenta, e hanno tirato a sorte la mia veste. 36. E stando a sedere gli facevano la guardia. 37. E gli posero scritto sopra la sua testa il suo delitto: QUESTI È GESÙ NAZARENO IL RE DE' GIUDEI. 38. Allora furon crocifissi con lui due ladroni: uno a destra, e l'altro a sinistra. 39. E quelli, che passavano, lo bestemmiavano crollando il capo, 40. E dicendo; o tu, che distruggi il Tempio di Dio, e lo rifabbrichi in tre giorni, salva te stesso: se sei Figliuolo di Dio, scendi dalla croce. 41. Nella stessa guisa anche i Principi de' Sacerdoti facendosi beffe di lui con gli Scribi, e gli Anziani, dicevano: 42. Ha salvato altri, non può salvare so stesso: se è il Re d'Israele, scenda adesso dalla croce, e gli crediamo: 43. Ha confidato in Dio: lo liberi adesso, se gli vuol bene; imperocché egli ha detto: sono Figliuolo di Dio. 44. E questo stesso gli rimproveravano i ladroni, che erano stati crocifissi con lui. 45. Ma dall'ora sesta furon tenebre per tutta la terra sino all'ora nona. 46. E intorno all'ora nona esclamò Gesù ad alta voce, dicendo: Eli, Eli, Lamma sabacthani? che vuol dire; Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? 47. Ma alcuni de' circostanti udito ciò, dicevano, costui chiama Elia. 48. E tosto correndo uno di essi, inzuppò una spugna nell'aceto; e postala in cima d'una canna, gli dava da bere. 49. Gli altri poi dicevano: lascia, che veggiamo, se venga Elia a liberarlo. 50. Ma Gesù gettato di nuovo un gran grido, rendé lo spirito. 51. Ed ecco che il velo del Tempio si divise in due parti da sommo a imo: e la terra tremò, e le pietre si spezzarono. 52. E i monumenti si aprirono; e molti corpi de' santi, che si erano addormentati, risuscitarono. 53. E usciti de' monumenti dopo la Risurrezione di lui, entrarono nella Città santa, e apparvero a molti. 54. Ma il Centurione, e quegli, che con lui facevan la guardia a Gesù, veduto il tremuoto, e le cose, che accadevano, ebbero gran timore, e dicevano: veramente costui era Figliuolo di Dio. 55. Ed eranvi in lontananza molte donne, le quali avean seguitato Gesù dalla Galilea, e lo avevano assistito: 56. Tralle quali eravi Maria Maddalena, e Maria madre di Giacomo, e di Giuseppe, e la madre de' figliuoli di Zebedeo. 57 E fattosi sera, andò un ricco uomo di Arimatea chiamato Giuseppe, che era anch'esso discepolo di Gesù. 58. Questi andò a trovar Pilato, e chiesegli il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò, che il corpo fosse restituito. 59. E Giuseppe, preso il corpo, lo rinvolse in una bianca Sindone. 60. E lo pose nel suo monumento nuovo, scavato da lui in un masso; e ribaltò una gran pietra su la bocca del monumento, e si ritirò. 61. E stavano ivi Maria Maddalena, e l'altra Maria a sedere dirimpetto al sepolcro. 62. Il giorno seguente, che è quello dopo la Parasceve, si radunarono i Principi de' Sacerdoti, e i Farisei da Pilato, 63. E gli dissero: Signore, ci siam ricordati, che quel seduttore, quand'era ancor vivo, disse: dopo tre giorni risusciterò. 64. Ordina adunque, che sia custodito il sepolcro fino al terzo giorno: affinché non vadan forse i suoi discepoli a rubarlo, e dicano al popolo: egli è risuscitato da morte: e sia l'ultimo inganno peggiore del primo. 65. Pilato gli disse: siete padroni delle guardie, andate, custodite, come vi pare. 66. Ed essi andarono, e afforzarono il sepolcro colle guardie, e misero alla pietra il sigillo.


giovedì 24 dicembre 2009

CAPO XXVI

I principi de' sacerdoti consultano la morte di Cristo. Egli è tinto con prezioso unguento da una donna, contro di cui mormorano i discepoli. È venduto da Giuda, del tradimento, di cui parla egli co' discepoli nella cena, in cui da ad essi il pane trasmutato nel suo corpo, il vino cangiato nel suo sangue. Predice lo scandalo di tutti loro, e le tre negazioni di Pietro. Orazione nell'orto, dopo la quale è catturato da' Giudei, a uno de' quali Pietro taglia un orecchio. Fuggon i discepoli. Cristo è accusato da' falsi testimonj dinanzi a Caifa, e giudicato reo di morte, sputacchiato, e battuto. Negato tre volte da Pietro.

1. Ed avendo Gesù terminato tutti questi sermoni, disse a' suoi discepoli: 2. Voi sapete, che di qui a due giorni sarà la Pasqua, e il Figliuolo dell'uomo sarà tradito per essere crocifisso. 3. Allora si adunarono i Principi de' Sacerdoti, e gli anziani del popolo nel Palazzo del Principe de' Sacerdoti, che si chiamava Caifa: 4. E tenner consiglio, affine, di catturare per via d'inganno Gesù, e ucciderlo. 5. Ma dicevano: non in giorno di festa, perché non succeda qualche tumulto tra'1 popolo. 6. Ed essendo Gesù a Betania in casa di Simone il lebbroso, 7. Si appressò a lui una donna con un vaso di alabastro di prezioso unguento, e lo sparse sul capo di lui, che era a mensa. 8. Veduto ciò, i discepoli se l'ebbero a male, e dissero: a che fine tanta profusione? 9. Imperocché poteva quest'unguento vendersi a caro prezzo, e darsi a' poveri. 10. Gesù inteso ciò, disse loro: perchè inquietate voi questa donna? Imperocché ella ha fatto una buona opera inverso di me. 11. Coniciossiachè avete sempre con voi de' poveri: ma quanto a me non mi avete per sempre. 12. Imperocché, quand'ella ha sparso quest'unguento sopra il mio corpo, l'ha fatto come per seppellirmi, 13. In verità, vi dico, che, dovunque sarà predicato questo Vangelo pel mondo tutto, si narrerà ancora quel, che costei ha fatto in sua ricordanza. 14. Allora uno dei dodici, che chiamavasi Giuda Iscariote, se n'andò a trovare i Principi de' Sacerdoti: 15. E disse loro: che volete darmi, e io ve lo darò nelle mani? Ed essi gli assegnarono trenta denari d'argento. 16. E d'allora in poi cercava 1'opportunità di tradirlo. 17. Or il primo giorno degli azzimi si presentarono a Gesù i discepoli, e gli dissero: dove vuoi, che ti apparecchiamo per mangiare la Pasqua? 18. Gesù rispose: andate in Città da un tale, e ditegli: il Maestro dice: la mia ora è vicina, io fo la Pasqua in casa tua co' miei discepoli. 19. E i discepoli fecero, conforme aveva loro ordinato Gesù, e prepararon la Pasqua. 20. E fattosi sera, era a tavola coi dodici suoi discepoli. 21. E mentre mangiavano, disse; in verità vi dico, che uno di voi mi tradirà. 22. Ed essi afflitti grandemente cominciarono a dire a uno a uno: son forse io, o Signore? 23. Ed egli rispose, e disse: colui, che mette con meco la mano nel piatto, questi mi tradirà. 24. E quanto al Figliuolo dell'uomo, egli se ne va, conforme di lui sta scritto; ma guai a quell'uomo, per cui il Figliuolo dell'uomo sarà tradito: era bene per lui, che non fosse mai nato quell'uomo. 25. Ma Giuda, il quale lo tradiva, rispose, e disse: son forse io, o Maestro? Dissegli: tu l'hai detto. 26. E mentre quegli cenavano, Gesù prese il pane, e lo benedisse, e lo spezzò, e lo dette a' suoi discepoli, e disse: prendete, e mangiate: questo è il mio Corpo. 27. E preso il calice, rendette le grazie; e lo diede loro, dicendo: bevete di questo tutti. 28. Imperocché questo è il Sangue mio del nuovo Testamento, il quale sarà sparso per molti in remissione de' peccati. 29. Or io vi dico, che non berrò da ora in poi di questo frutto della vite sino a quel giorno, che io lo berrò nuovo con voi nel Regno del Padre mio. 30. E cantato l'Inno, andarono al monte Oliveto. 31. Allora disse loro Gesù: tutti voi patirete scandalo per me in questa notte. Imperocché sta scritto: percuoterò il pastore , e saran disperse le pecorelle del gregge. 32. Ma risuscitato che io sia, vi anderò avanti nella Galilea. 33. Ma Pietro gli rispose, e disse: quand'anche tutti fosser per patire scandalo per te, non sarà mai, che io sia scandalizzato. 34. Gesù gli disse: in verità ti dico, che questa notte, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte. 35. Pietro gli disse: quand'anche dovessi morir teco, non ti negherò. E nello stesso modo parlarono anche tutti i discepoli. 36. Allora Gesù andò con essi in un luogo chiamato Getsemani, e disse a' suoi discepoli: trattenetevi qui, mentre io vado là, e fo orazione. 37. E presi con seco Pietro, e i due figliuoli di Zebedeo, cominciò a rattristarsi, e a cadere in mestizia. 38. Allora disse loro: l'anima mia è afflitta sino alla morte: restate qui, e vegliate con me. 39. E avanzatosi alcun poco, si prostrò per terra orando, e dicendo: Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice: per altro non come voglio io, ma come vuoi tu. 40. E andò da' suoi discepoli, e trovogli addormentati, e disse a Pietro: così adunque non avete potuto vegliare un'ora con me. 41. Vegliate, ed orate, affinché non entriate nella tentazione: lo spirito veramente è pronto, ma la carne è stanca. 42. E se ne andò di nuovo per la seconda volta, e orò dicendo: Padre mio, se non può questo calice passare, senzachè io lo beva, sia fatti la tua volontà. 43. E tornato di nuovo, gli trovò addormentati; imperocché gli occhi loro erano aggravati. 44. E lasciatigli, andò di nuovo, ed orò per la terza volta, dicendo le stesse parole. 45. Allora andò da' suoi discepoli, e disse loro: su via dormite, e riposatevi: ecco è vicina 1'ora, e il Figliuolo dell'uomo sarà dato nelle mani de' peccatori. 46. Alzatevi, andiamo: ecco che si avvicina colui, che mi tradirà. 47. Mentre ei tutt'ora parlava, ecco che arrivò Giuda uno de' dodici, e con esso gran turba con ispade, e bastoni, mandata da' Principi de' Sacerdoti, e dagli Anziani del popolo. 48. E colui, che lo tradì, avea dato loro il segnale, dicendo: quegli, che io bacerò, è desso, pigliatelo. 49. E subitamente accostatosi a Gesù, disse: Dio ti salvi, o Maestro. E baciollo. 50. E Gesù dissegli: amico, a che fine se' venuto? Allora si fecero avanti, e miser le mani addosso a Gesù, e lo tennero stretto. 51. Ed ecco che uno di quegli, che erano con Gesù, stesa la mano, tirò fuori la spada, e ferì un servo del Principe de' Sacerdoti mozzandogli un'orecchia. 52. Allora Gesù gli disse: rimetti la tua spada al suo luogo: imperocché tutti quelli, che daran di mano alla spada, di spada periranno. 53. Pensi tu forse, che io non possa pregare il Padre mio, e mi porrà dinanzi adesso più di dodici legioni di Angeli? 54. Come adunque si adempiranno le scritture, a tenor delle quali deve esser così? 55. In quel punto disse Gesù alle turbe: come si fa per un assassino, siete venuti armati, di spade, e bastoni per pigliarmi; ogni dì io stava tra voi sedendo nel Tempio a insegnare, né mi avete preso 56. E tutto questo è avvenuto, affinché si adempissero le Scritture de' Profeti. Allora tutti i discepoli abbandonatolo, se ne fuggirono. 57. Ma quegli afferrato Gesù, lo condussero da Caifa Principe de' Sacerdoti, dove si erano radunati gli Scribi, e gli Anziani. 58. E Pietro lo seguiva alla lontana fino all'atrio del Principe de' Sacerdoti; ed entrato dentro stava a sedere con i ministri per vedere la fine. 59. E i Principi de' Sacerdoti, e tutto il consiglio cercavano false testimonianze contro Gesù per farlo morire. 60. E non le trovavano, essendosi presentati molti falsi testimonj. Ma alla fine vennero due testimonj falsi. 61. E dissero: costui ha detto: posso distruggere il Tempio di Dio, e rifabbricarlo in tre giorni. 62. E alzatosi il Principe de' Sacerdoti, gli disse: non rispondi nulla a quel, che questi depongono contro di te? 63. Ma Gesù si taceva. E il Principe de' Sacerdoti gli disse: ti scongiuro per il Dio vivo, che ci dica, se tu sii il Cristo il Figliuol di Dio. 64. Gesù gli rispose: tu l'hai detto: anzi vi dico, che vedrete di poi il Figliuolo dell'uomo sedere alla destra della virtù di Dio, e venire su le nubi del cielo. 65. Allora il Principe de' Sacerdoti stracciò le sue vesti, dicendo: ha bestemmiato: che bisogno abbiam più di testimonj? Ecco avete ora sentito la bestemmia. 66. Che ve ne pare ? Quegli risposero: è reo di morte. 67. Allora gli sputarono in faccia, e lo percossero co' pugni, e altri gli dettero degli schiaffi, 68. Dicendo: Cristo, profetizzaci, chi è, che ti ha percosso? 61. Pietro poi sedeva fuora nell'atrio: e si accostò a lui una serva, e dissegli: anche tu eri con Gesù Galileo. 70. Ma egli negò dinanzi a tutti, dicendo: non so quel che tu dica. 71. Ed uscito lui dalla porta, lo vide un'altra serva, e disse a' circostanti anche costui era con Gesù Nazareno. 72. Ed egli negò di bel nuovo con giuramento: non conosco quest'uomo. 73. E di lì a poco i circostanti si appressarono, e dissero a Pietro: veramente anche tu se' uno di quegli; imperocché anche il tuo linguaggio ti da a conoscere. 74. Allora cominciò egli a mandarsi delle imprecazioni, e a spergiurare, che non avea conosciuto tal uomo: E tosto il gallo cantò. 75. E Pietro si ricordò della parola dettagli da Gesù: prima che canti il gallo, mi negherai tre volte. E uscito fuora, pianse amaramente.


martedì 15 dicembre 2009

CAPO XXV

Parabola delle dieci Vergini, e de' talenti distribuiti ai servi, il padrone de' quali al suo ritorno premia, o punisce ciascuno secondo i loro meriti. Descrizione del giudizio finale, e cause della ricompensa de' buoni, e della punizione de' cattivi.

1. Allora sarà simile il Regno de' Cicli a dieci Vergini, le quali avendo prese le loro lampane, andarono incontro allo sposo, e alla sposa. 2. Ma cinque di esse erano stolte, e cinque prudenti. 3. Or le cinque stolte prese avendo le loro lampane, non portaron seco dell'olio. 4. Le prudenti poi presero insieme colle lampane dell'olio ne' suoi vasi. 5. E tardando lo sposo, assonnarono tutte, e si addormentarono. 6. E a mezza notte levossi un grido: ecco che lo sposo viene, andategli incontro. 7. Allora si alzarono tutte quelle vergini, e mossero in ordine le loro lampane. 8. Ma le stolte dissero alle prudenti: dateci del vostro olio, perché le nostre lampane si spengono. 9. Risposero le prudenti, e dissero: perché non ne manchi a voi, e a noi, andate piuttosto da chi ne vende, e compratevene. 10. Ma in quello, che aiutavano a comperarne, arrivò lo sposo, e quelle, che erano preparate, entraron con lui alle nozze, e fu chiusa la porta. 11. All'ultimo verniero anche le altre vergini, dicendo: Signore, Signore, aprici. 12. Ma egli rispose, e disse: in verità vi dico, che non so chi siate. 13. Vegliate adunque, perché non sapete il giorno, né l'ora. 14. Imperocché (la cosa è) come quando un uomo partendo per lontan paese, chiamò i suoi servi, e mise il suo nelle loro mani: 15. E dette all'uno cinque talenti, e all'altro due, e uno ad un altro, a ognuno a proporzione della sua capacità, e immediatamente si parti. 16. Andò dunque quegli, che aveva ricevuti cinque talenti, e gli trafficò, e ne guadagnò altri cinque. 17. Medesimamente colui, che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. 18. Ma colui, che ne aveva ricevuto uno, andò, e fece una baca nella terra, e nascose il denaro del suo padrone. 19. Dopo lungo spazio di tempo ritornò il padrone di que' servi, e chiamogli ai conti. 20. E venuto colui, che avea ricevuto cinque talenti, gliene presentò altri cinque, dicendo: Signore, tu mi hai dato cinque talenti, eccone cinque di più, che ho guadagnati. 21. Gli rispose il padrone: bene sta, servo buono, e fedele, perché nel poco se' stato fedele, ti farò padrone del molto, entra nel gaudio del tuo Signore. 22. Si presentò poi anche l'altro, che avea ricevuto i due talenti, e disse: Signore, tu mi desti due talenti, ecco che io ne ho guadagnati due altri. 23. Dissegli il padrone: bene sta, servo buono, e fedele, perché se' stato fedele nel poco, ti farò padrone del molto, entra nel gaudio del tuo Signore. 24. Presentatosi poi anche colui, che aveva ricevuto un talento, disse: Signore, so, che sei un uomo austero, che mieti dove non hai seminato, e raccogli dove nulla hai sparso: 25. E timoroso andai a nascondere il tuo talento sotto terra: eccoti il tuo. 26.Ma il padrone rispose, e dissegli: servo malvagio, e infingardo, tu sapevi, che io mieto dove non ho seminato, e ricolgo dove non ho sparso: 27. Dovevi adunque dare il mio denaro ai banchieri, e al mio ritorno avrei ritirato il mio con l'interesse. 28. Toglietegli adunque il talento, che ha, e datelo a colui, che ha dieci talenti. 29. Imperocché a chi ha, sarà dato, e troverassi nell'abbondanza: ma a chi non ha, sarà tolto anche quello, che sembra avere. 30. Ed il servo inutile gittatelo nelle tenebre esteriori: ivi sarà pianto, e stridore di denti. 31. Quando poi verrà il Figliuolo dell'uomo con la sua maestà, e con lui tutti gli Angeli, allora sederà sopra il trono della sua maestà: 32. E si raduneranno dinanzi a lui tutte le nazioni, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecorelle dai capretti : 33. E metterà le pecorelle alla tua destra, e i capretti alla sinistra. 34. Allora il Re dirà a quegli, che saranno alla sua destra: venite, benedetti dal Padre mio, prendete possesso del Regno preparato a voi sin dalla fondazione del mondo. 35. Imperocché ebbi fame, e mi deste da mangiare: ebbi sete, e mi deste da bere: fui pellegrino, e mi ricettaste: 36. Ignudo, e mi rivestiste, ammalato, e mi visitaste, carcerato, e veniste da me. 37. Allora gli risponderanno i giusti: Signore , quando mai ti abbiamo veduto affamato, e ti abbiam dato da mangiare, assetato, e ti demmo da bere? 38. Quando ti abbiam veduto pellegrino, e ti abbiam ricettato, ignudo, e ti abbiam rivestito? 39. Ovvero quando ti abbiam veduto ammalato, o carcerato, e venimmo a visitarti? 40. E il Re risponderà, e dirà loro: in verità vi dico, ogni volta che avete fatto cosa per uno de' più piccoli di questi miei fratelli, la avete fatta a me. 41. Allora dirà anche a coloro, che saranno alla sinistra; via da me, maledetti, al fuoco eterno, che fu preparato per il diavolo, e pe' suoi Angeli: 42. Imperocché ebbi fame, e non mi deste da mangiare, ebbi sete, e non mi deste da bere; 43. Era pellegrino, e non mi ricettaste, ignudo, e non mi rivestiste, ammalato, e carcerato, e non mi visitaste. 44. Allora gli risponderanno anche questi: Signore, quando mai ti abbiam veduto affamato, o sitibondo, o pellegrino, o ignudo, o ammalato, o carcerato, e non ti abbiamo assistito? 45. Allora risponderà ad essi con dire: in verità vi dico: ogni volta che non avete ciò fatto per un di questi piccoli, non lo avete fatto nemmeno a me. 46. E anderanno questi all'eterno supplizio: i giusti poi alla vita eterna.


sabato 12 dicembre 2009

CAPO XXIV

Predice la rovina del tempio, e le guerre, e le persecuzioni future. Avverte i discepoli di guardarsi da' seduttori, da' falsi Cristi, e da' falsi profeti. Venuta del Figliuol dell'uomo. Segni precedenti nel sole, nella luna, nelle stelle. Il giorno del giudizio finale è ignoto a tutti. Del fedele, e del cattivo servo. Dice che bisogna sempre vegliare.

1. Ed uscito Gesù dal Tempio se n' andava. E se gli appressarono i suoi discepoli per fargli osservare le fabbriche del Tempio. 2. Ma egli prese a dir loro: vedete voi tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra sopra pietra senza essere scompaginata. 3. Ed essendo egli a sedere sul monte Oliveto, se gli accostarono i discepoli di nascosto, e gli dissero: di' a noi, quando succederan queste cose? e quale (sarà) il segno di tua venuta, e della fine del secolo? 4. E Gesù rispose, e disse loro: badate, che alcuno non vi seduca. 5. Imperocché molti verranno nel nome mio, dicendo: io sono il Cristo, e sedurranno molta gente. 6. Imperocché sentirete parlare di guerre, e di rumori di guerre. Badate di non turbavi; imperocché bisogna, che queste cose succedano, ma non finisce qui. 7.Imperocché si solleverà popolo contro popolo, e Regno contro Regno, e vi saran delle pestilenze, e carestie, e tremuoti in questa, e in quella parte. 8. Ma tutte queste cose sono il principio dei dolori. 9. Allora vi getteranno nella tribolazione, e vi faranno morire, e sarete odiati da tutte le nazioni per causa del nome mio. 10. E allora molti patiranno scandalo, e 1'uno tradirà l'altro, e si odieranno 1'un l'altro. 11. E usciranno fuora molti falsi profeti, e sedurranno molta gente. 12. E per essere soprabbondata l'iniquità, raffredderassi la carità in molti. 13. Ma chi persevererà sino al fine, questi sarà salvo. 14. E sarà predicato questo Vangelo del Regno per tutta la terra, per testimonianza a tutte le nazioni: e allora verrà la fine. 15. Quando adunque vedrete 1'abbominazione della desolazione predetta dal profeta Daniele, posta nel luogo santo (chi legge, comprenda) 16. Allora coloro, che si troveranno nella Giudea fuggano sui monti: 17. E chi si troverà sopra il solajo, non iscenda per prendere qualche cosa di casa sua: 18.E chi sarà al campo, non ritorni a pigliar la sua veste. 19. Ma guai alle donne gravide, o che avranno bambini al petto in que' giorni. 20. Pregate perciò, che non abbiate a fuggire di verno, o in giorno di sabato. 21. Imperocché grande sarà allora la tribolazione, quale non fu dal principio del mondo sino a quest'oggi, né mai sarà. 22. E se non fossero accorciati que' giorni, non sarebbe uomo restato salvo: ma saranno accorciati que' giorni in grazia degli eletti. 23. Allora se alcuno vi dirà: ecco qui, o ecco là il Cristo, non date retta. 24. Imperocché usciranno fuora de' falsi Cristi, e de' falsi profeti, e faranno miracoli grandi, e prodigj, da fare che siano ingannati (se è possibile) gli stessi eletti. 25. Ecco che io ve 1'ho predetto. 26. Se adunque vi diranno: ecco che egli è nel deserto non vogliate muovervi; eccolo in fondo della casa, non date retta. 27. Imperocché siccome il lampo si parte dall'Oriente, e si fa veder sino all'Occidente: così sarà la venuta del Figliuolo dell'uomo. 28. Dovunque sarà il corpo, quivi si raduneranno le aquile. 29. Immediatamente poi dopo la tribolazione di que' giorni si oscurerà il sole, e la luna non darà più la sua luce, e cadranno dal cielo le stelle, e le potenze de' cieli saranno sommosse. 30. Allora il segno del Figliuolo dell'uomo comparirà nel cielo: e allora si batteranno il petto tutte le Tribù della terra, e vedranno il Figliuol dell'uomo scendere sulle nubi del cielo con potestà, e maestà grande. 31. E manderà i suoi Angeli, i quali con tromba, e voce sonora raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un'estremità de' cieli all'altra. 32. Dalla pianta del fico imparate questa similitudine: quando il ramo di essa intenerisce, e spuntano le foglie, voi sapete, che la state è vicina: 33. Così ancora, quando voi vedrete tutte queste cose, sappiate, che egli è vicino alla porta. 34. In verità vi dico, non passerà questa generazione, che adempite non siano tutte queste cose. 35. Il cielo, e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. 36. Quanto poi a quel giorno, e a quell'ora nissuno la sa, nemmeno gli Angeli del cielo, eccetto il solo Padre,. 37. E come (fu) a' tempi di Noè, così sarà ancora al venire del Figliuolo dell'uomo. 38. Imperocché siccome ne' giorni avanti al diluvio gli uomini se ne stavano mangiando, e bevendo, sposando, e dando a marito le donne sino a quel giorno, che Noè entrò nell'arca: 39. E non si detter pensiero, sintanto che venne il diluvio, e uccise tutti: così sarà alla venata del Figliuolo dell'uomo. 40. Allora due si troveranno in un campo: uno sarà preso, e l'altro abbandonato. 41. Due donne saranno a macinare al mulino: una sarà presa, e l'altra abbandonata. 42. Vegliate adunque, perché non sapete, a che ora sia per venire il Signor vostro. 43. Sappiate però, che, se il padre di famiglia sapesse, a che ora sia per venire il ladro, veglierebbe certamente, e non lascierebbe aprirsi la casa. 44. Per questo anche voi state preparati: perché il Figliuolo dell'uomo verri all'ora, che non pensate. 45- Chi è mai quel servo fedele, e prudente preposto dal padrone sopra la sua servitù, per distribuirle il vitto a' suoi tempi? 46. Beato quel servo, cui il padrone in venendo troverà così diportarsi. 47. In verità vi dico, che gli affiderà il governo di tutti i suoi beni. 48. Ma se quel servo cattivo dirà in cuor suo: il mio padrone larda a venire: 49. E comincerà a battere i suoi conservi, e a mangiare, e bere con gli ubriachi: 50. Verrà il padrone di questo servo nel dì, che egli non se l'aspetta, e nell'ora, che egli non sa: 51. E lo porrà a parte, e gli darà luogo tra gl'ipocriti: ivi sarà pianto, e stridor di denti.


martedì 8 dicembre 2009

CAPO XXIII

Ubbidire agli Scribi, e Farisei sedenti sulla Cattedra di Mosè; ma non imitare i loro costumi, l'ipocrisia, l'ambizione. Insegna a' discepoli l'umiltà. Minacce contro gli Scribi, e Farisei, e contro Gerusalemme.

1. Allora Gesù parlò alle turbe, e a' suoi discepoli, 2. Dicendo: sulla cattedra di Mosè si assisero gli Scribi, e i Farisei. 3. Tutto quello pertanto, che vi diranno, osservatelo, e fatelo, ma non vogliate fare quel, che essi fanno; conciossiachè dicono, e non fanno. 4. Imperocché accumulano somme gravi, e importabili, e le pongono su le spalle degli uomini, ma per loro non voglion muoverle col loro dito. 5. Fanno poi tutte le loro opere per essere osservati dagli uomini; imperocché portano più ampie le fìlatterie, e più lunghe le frange (della veste). 6. Ed amano i primi posti ne' banchetti, e le prime sedie nelle sinagoghe, 7. E di essere salutati nel foro, e di essere dalla gente chiamati Maestri. 8. Ma voi non vogliate esser chiamati Maestri; imperocché uno solo è il vostro Maestro, e voi siete tutti fratelli. 9. Né vogliate chiamare alcuno sulla terra vostro Padre; imperocché il solo Padre vostro è quegli, che sta ne' Cieli. 10. Né siate chiamati Maestri, perché 1'unico vostro Maestro è il Cristo. 11. Chi sarà maggiore tra voi, sarà vostro servo. 12. E chi si esalterà, sarà umiliato, e chi si umilierà, sarà esaltato. 13. Ma guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti, perché chiudete in faccia agli uomini il Regno de' cieli. Imperocché nè voi vi entrate, nè permettete, che v'entrino quelli, che stanno per entrarvi. 14. Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti, perché divorate le case delle vedove col pretesto di far lunghe orazioni: per questo sarete giudicati più severamente. 15. Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti, perché scorrete e mare, e terra per fare un Proselito, e fatto che sia, lo rendete figliuolo dell'inferno il doppio di voi. 16. Guai a voi, ciechi condottieri, che dite: che uno abbia giurato per il Tempio, non è niente, ma se abbia giurato per l'oro del Tempio, resta obbligato. 17. Stolti, e ciechi: imperocché cosa è da più, l'oro, od il Tempio, che santifica 1'oro? 18. E chi avrà giurato per 1'Altare, non è obbligato, ma chi avrà giurato per 1'offerta, che è sopra di esso, resta obbligato. 19. Ciechi: imperocché cosa è da più 1'offerta, o l'Altare, che santifica l'offerta? 20. Chi dunque giura per l'Altare, giura e per esso, e per tutte le cose, che vi sono sopra; 21. E chiunque giura per il Tempio, giura e per esso, e per colui, che lo abita. 22. E chi giura per il Cielo, giura per il trono di Dio, e per colui, che siede sopra di esso. 23. Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, e dell'aneto, e del cumino, e avete trascurato il più essenzial della Legge, la giustizia, e la misericordia, e la fede. Queste son le cose , che bisognava fare senza ometter quelle. 24. Condottieri ciechi, che scolate un moscherino, e ingojate un camelo. 25. Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti, perché il di fuora lavate del bicchiere, e del piatto, al di dentro poi siete pieni di rapina, e d'immondezza. 26. Fariseo cieco, lava prima il di dentro del calice, e del piatto, onde anche il di fuora diventi mondo. 27. Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocrititi, perché siete simili a' sepolcri imbiancati, che al di fuori appariscon belli alla gente, ma dentro pieni sono di ossa di morti, e d'ogni sporcizia. 28. Così anche voi al di fuori comparite giusti alla gente, ma dentro pieni siete d'ipocrisia, e d'iniquità. 29. Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti, che fabbricate sepolcri ai Profeti, e abbellite i monumenti de' giusti. 30. E dite, se fossimo stati a tempo de' nostri Padri, non saremmo stati complici con essi del sangue dei Profeti. 31. Così provate Contro di voi medesimi, che siete figliuoli di coloro, che uccisero i Profeti. 32. Colmate pur voi la misura de' Padri vostri. 33. Serpenti, razza di vipere, come scamperete voi dalla condanna dell'inferno? 34. Per questo, ecco, che io mando a voi de' Profeti, e de' Saggi, e degli Scribi, e di questi ne ucciderete, ne crocifiggerete, e ne flagellerete nelle vostre sinagoghe, e li perseguiterete di Città in Città. 35. Affinché sopra di voi cada tutto il sangue giusto sparso sopra la terra dal sangue del giusto Abele sino al sangue di Zaccarìa figliuolo di Burachia, che voi uccideste tra il Tempio, e l'Altare? 36. In verità io vi dico, che tutto questo verrà sopra di questa generazione. 37. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i Profeti, e lapidi coloro, che a te sono mandati, quante volte ho voluto radunare i tuoi figli, come la gallina raduna i suoi pulcini sotto le ali, e non hai voluto? 38. Ecco, che vi sarà lasciata deserta la vostra casa. 39. Imperocché vi dico: non mi vedrete da ora in poi, sino a tanto che diciate: benedetto colui, che viene nel nome del Signore.


sabato 28 novembre 2009

CAPO XXII

Parabola del Re, che fece le nozze del suo figliuolo; della veste da nozze. Gesù tentato da' Farisei sopra il censo da pagarsi a Cesare, e da' Sadducei sopra la risurrezione, e dai Dottori della legge intorno al gran comandamento della legge. Gesù domanda loro, di chi sia figliuolo il Cristo.

1. E Gesù ricominciò a parlare con essi per via di parabole, dicendo: 2. Il Eegno de' Cieli è simile ad un Re, il quale fece lo sposalizio del suo figliuolo: 3. E mandò i suoi servi a chiamare gl'invitati alle nozze, e non volevano andare. 4. Mandò di nuovo altri servi, dicendo: dite agli invitati: il mio desinare è già in ordine, si sono ammazzati i buoi, e gli animali di serbatojo, e tutto è pronto, venite alle nozze. 5. Ma quelli messer ciò in non cale, e se ne andarono chi alla sua villa, chi al suo negozio. 6. Gli altri poi presero i servi di lui, e trattaronli ignominiosamente, e gli uccisero. 7. Udito ciò, il Re si sdegnò, e mandate le sue milizie, sterminò quegli omicidi, e dette alle fiamme la loro Città. 8. Allora disse a' suoi servi: le nozze erano all'ordine, ma quelli, che erano stati invitati, non furono degni. 9. Andate dunque a' capi delle strade, e quanti riscontrerete, chiamate tutti alle nozze. 10. E andati i servitori di lui per le strade radunarono quanti trovarono e buoni, e cattivi, e il banchetto fu pieno di convitati. 11. Ma entrato il Re per vedere i convitati, vi osservò un uomo, che non era in abito da nozze, 12. E dissegli: amico, come se' tu entrato qua, non avendo la veste nuziale? Ma quegli ammutolì. 13. Allora il Re disse a' suoi Ministri: legatelo per le mani, e pe' piedi, e gittatelo nelle tenebre esteriori: ivi sarà pianto, e stridore di denti. 14. Imperocché molti sono i chiamati, e pochi gli eletti. 15. Allora i Farisei ritiratisi tenner consiglio per avvilupparlo in parole. 16. E mandano da lui i loro discepoli con degli Erodiani, i quali dissero: Maestro, noi sappiamo, che tu se' verace, e insegni la via di Dio secondo la verità, senza badare a chicchessia; imperocché non guardi in faccia gli uomini. 17. Spiegaci adunque il tuo parere: è egli lecito, o no di pagare il tributo a Cesare? 18. Ma Gesù conoscendo la loro malizia, disse: ipocriti, perché mi tentate? 19. Mostratemi la moneta del tributo, ed essi gli presentarono un danaro. 20. E Gesù disse loro: di chi è questa immagine, e questa iscrizione? 21. Gli risposero : di Cesare. Allora egli disse loro: rendete dunque a Cesare quel, che è di Cesare, e a Dio quel, che è di Dio. 22. Ciò udito restarono stupefatti, e lasciatolo, se ne andarono 23. In quel giorno andarono a ritrovarlo i Sadducei, i quali negano la risurrezione, e lo interrogarono, 24. Dicendo: Mestro, Mosè ha detto, che se uno muore non avendo figliuoli, il suo fratello sposi la moglie di lui, e dia discendenza al fratello. 25. Or eranvi fra di noi sette fratelli, ed il primo ammogliatosi venne a morte, e non avendo prole, lasciò la sua moglie al fratello. 26. Lo stesso fu del secondo, e del terzo fino al settimo. 27. Finalmente ultima di tutti mori anche la donna. 28. Alla risurrezione adunque di chi sarà moglie dei sette? Imperocché la hanno avuta tutti. 29. Ma Gesù rispose loro: voi siete in errore, non sapendo le Scritture, né il potere di Dio. 30. Imperocché alla risurrezione né gli uomini prendono moglie, né le donne marito, ma sono, come gli Angeli di Dio nel Ciclo. 31. Riguardo poi alla risurrezione de' morti non avete voi letto quello, che Dio espresse, dicendo a voi: 32. Io sono il Dio d'Abramo, il Dio d'Isacco, il Dio di Giacobbe? Egli non è il Dio de' morti, ma de' vivi. 33. Udito ciò le turbe, ammiravano la sua dottrina. 34. Ma i Farisei avendo saputo, com'egli avea chiuso la bocca a' Sadducei, si unirono insieme. 35. E uno di essi Dottore della legge gli fece questa interrogazione per tentarlo. 36.Maestro, qual è il gran comandamento della Legge? 37. Gesù dissegli: amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta 1'anima tua, e con tutto il tuo spirito. 38. Questo è il massimo, e primo comandamento. 39. Il secondo poi è simile a questo: amerai il prossimo tuo, come te stesso. 40. Da questi due comandamenti pende la Legge tutta, e i Profeti. 41. Ed essendo radunati insieme i Farisei, Gesù domandò loro, 42. Dicendo: che vi pare del Cristo, di chi è egli figliuolo? Gli risposero: di Davidde. 43. Egli disse loro: come adunque Davidde in ispirito lo chiama Signore, dicendo: 44. Il Signore ha detto al mio Signore: siedi alla mia destra, sin a tanto che io metta i tuoi nemici per isgabello ai tuoi piedi? 45. Se dunque Davidde lo chiama Signore, come è egli suo figliuolo? 46. E nessuno potea replicargli parola, né vi fu chi ardisse da quel di in poi di interrogarlo.


L'uomo non vive di solo pane

Beati i poveri di spirito

Beati i mansueti