martedì 15 dicembre 2009

CAPO XXV

Parabola delle dieci Vergini, e de' talenti distribuiti ai servi, il padrone de' quali al suo ritorno premia, o punisce ciascuno secondo i loro meriti. Descrizione del giudizio finale, e cause della ricompensa de' buoni, e della punizione de' cattivi.

1. Allora sarà simile il Regno de' Cicli a dieci Vergini, le quali avendo prese le loro lampane, andarono incontro allo sposo, e alla sposa. 2. Ma cinque di esse erano stolte, e cinque prudenti. 3. Or le cinque stolte prese avendo le loro lampane, non portaron seco dell'olio. 4. Le prudenti poi presero insieme colle lampane dell'olio ne' suoi vasi. 5. E tardando lo sposo, assonnarono tutte, e si addormentarono. 6. E a mezza notte levossi un grido: ecco che lo sposo viene, andategli incontro. 7. Allora si alzarono tutte quelle vergini, e mossero in ordine le loro lampane. 8. Ma le stolte dissero alle prudenti: dateci del vostro olio, perché le nostre lampane si spengono. 9. Risposero le prudenti, e dissero: perché non ne manchi a voi, e a noi, andate piuttosto da chi ne vende, e compratevene. 10. Ma in quello, che aiutavano a comperarne, arrivò lo sposo, e quelle, che erano preparate, entraron con lui alle nozze, e fu chiusa la porta. 11. All'ultimo verniero anche le altre vergini, dicendo: Signore, Signore, aprici. 12. Ma egli rispose, e disse: in verità vi dico, che non so chi siate. 13. Vegliate adunque, perché non sapete il giorno, né l'ora. 14. Imperocché (la cosa è) come quando un uomo partendo per lontan paese, chiamò i suoi servi, e mise il suo nelle loro mani: 15. E dette all'uno cinque talenti, e all'altro due, e uno ad un altro, a ognuno a proporzione della sua capacità, e immediatamente si parti. 16. Andò dunque quegli, che aveva ricevuti cinque talenti, e gli trafficò, e ne guadagnò altri cinque. 17. Medesimamente colui, che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. 18. Ma colui, che ne aveva ricevuto uno, andò, e fece una baca nella terra, e nascose il denaro del suo padrone. 19. Dopo lungo spazio di tempo ritornò il padrone di que' servi, e chiamogli ai conti. 20. E venuto colui, che avea ricevuto cinque talenti, gliene presentò altri cinque, dicendo: Signore, tu mi hai dato cinque talenti, eccone cinque di più, che ho guadagnati. 21. Gli rispose il padrone: bene sta, servo buono, e fedele, perché nel poco se' stato fedele, ti farò padrone del molto, entra nel gaudio del tuo Signore. 22. Si presentò poi anche l'altro, che avea ricevuto i due talenti, e disse: Signore, tu mi desti due talenti, ecco che io ne ho guadagnati due altri. 23. Dissegli il padrone: bene sta, servo buono, e fedele, perché se' stato fedele nel poco, ti farò padrone del molto, entra nel gaudio del tuo Signore. 24. Presentatosi poi anche colui, che aveva ricevuto un talento, disse: Signore, so, che sei un uomo austero, che mieti dove non hai seminato, e raccogli dove nulla hai sparso: 25. E timoroso andai a nascondere il tuo talento sotto terra: eccoti il tuo. 26.Ma il padrone rispose, e dissegli: servo malvagio, e infingardo, tu sapevi, che io mieto dove non ho seminato, e ricolgo dove non ho sparso: 27. Dovevi adunque dare il mio denaro ai banchieri, e al mio ritorno avrei ritirato il mio con l'interesse. 28. Toglietegli adunque il talento, che ha, e datelo a colui, che ha dieci talenti. 29. Imperocché a chi ha, sarà dato, e troverassi nell'abbondanza: ma a chi non ha, sarà tolto anche quello, che sembra avere. 30. Ed il servo inutile gittatelo nelle tenebre esteriori: ivi sarà pianto, e stridore di denti. 31. Quando poi verrà il Figliuolo dell'uomo con la sua maestà, e con lui tutti gli Angeli, allora sederà sopra il trono della sua maestà: 32. E si raduneranno dinanzi a lui tutte le nazioni, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecorelle dai capretti : 33. E metterà le pecorelle alla tua destra, e i capretti alla sinistra. 34. Allora il Re dirà a quegli, che saranno alla sua destra: venite, benedetti dal Padre mio, prendete possesso del Regno preparato a voi sin dalla fondazione del mondo. 35. Imperocché ebbi fame, e mi deste da mangiare: ebbi sete, e mi deste da bere: fui pellegrino, e mi ricettaste: 36. Ignudo, e mi rivestiste, ammalato, e mi visitaste, carcerato, e veniste da me. 37. Allora gli risponderanno i giusti: Signore , quando mai ti abbiamo veduto affamato, e ti abbiam dato da mangiare, assetato, e ti demmo da bere? 38. Quando ti abbiam veduto pellegrino, e ti abbiam ricettato, ignudo, e ti abbiam rivestito? 39. Ovvero quando ti abbiam veduto ammalato, o carcerato, e venimmo a visitarti? 40. E il Re risponderà, e dirà loro: in verità vi dico, ogni volta che avete fatto cosa per uno de' più piccoli di questi miei fratelli, la avete fatta a me. 41. Allora dirà anche a coloro, che saranno alla sinistra; via da me, maledetti, al fuoco eterno, che fu preparato per il diavolo, e pe' suoi Angeli: 42. Imperocché ebbi fame, e non mi deste da mangiare, ebbi sete, e non mi deste da bere; 43. Era pellegrino, e non mi ricettaste, ignudo, e non mi rivestiste, ammalato, e carcerato, e non mi visitaste. 44. Allora gli risponderanno anche questi: Signore, quando mai ti abbiam veduto affamato, o sitibondo, o pellegrino, o ignudo, o ammalato, o carcerato, e non ti abbiamo assistito? 45. Allora risponderà ad essi con dire: in verità vi dico: ogni volta che non avete ciò fatto per un di questi piccoli, non lo avete fatto nemmeno a me. 46. E anderanno questi all'eterno supplizio: i giusti poi alla vita eterna.


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