sabato 28 novembre 2009

CAPO XXII

Parabola del Re, che fece le nozze del suo figliuolo; della veste da nozze. Gesù tentato da' Farisei sopra il censo da pagarsi a Cesare, e da' Sadducei sopra la risurrezione, e dai Dottori della legge intorno al gran comandamento della legge. Gesù domanda loro, di chi sia figliuolo il Cristo.

1. E Gesù ricominciò a parlare con essi per via di parabole, dicendo: 2. Il Eegno de' Cieli è simile ad un Re, il quale fece lo sposalizio del suo figliuolo: 3. E mandò i suoi servi a chiamare gl'invitati alle nozze, e non volevano andare. 4. Mandò di nuovo altri servi, dicendo: dite agli invitati: il mio desinare è già in ordine, si sono ammazzati i buoi, e gli animali di serbatojo, e tutto è pronto, venite alle nozze. 5. Ma quelli messer ciò in non cale, e se ne andarono chi alla sua villa, chi al suo negozio. 6. Gli altri poi presero i servi di lui, e trattaronli ignominiosamente, e gli uccisero. 7. Udito ciò, il Re si sdegnò, e mandate le sue milizie, sterminò quegli omicidi, e dette alle fiamme la loro Città. 8. Allora disse a' suoi servi: le nozze erano all'ordine, ma quelli, che erano stati invitati, non furono degni. 9. Andate dunque a' capi delle strade, e quanti riscontrerete, chiamate tutti alle nozze. 10. E andati i servitori di lui per le strade radunarono quanti trovarono e buoni, e cattivi, e il banchetto fu pieno di convitati. 11. Ma entrato il Re per vedere i convitati, vi osservò un uomo, che non era in abito da nozze, 12. E dissegli: amico, come se' tu entrato qua, non avendo la veste nuziale? Ma quegli ammutolì. 13. Allora il Re disse a' suoi Ministri: legatelo per le mani, e pe' piedi, e gittatelo nelle tenebre esteriori: ivi sarà pianto, e stridore di denti. 14. Imperocché molti sono i chiamati, e pochi gli eletti. 15. Allora i Farisei ritiratisi tenner consiglio per avvilupparlo in parole. 16. E mandano da lui i loro discepoli con degli Erodiani, i quali dissero: Maestro, noi sappiamo, che tu se' verace, e insegni la via di Dio secondo la verità, senza badare a chicchessia; imperocché non guardi in faccia gli uomini. 17. Spiegaci adunque il tuo parere: è egli lecito, o no di pagare il tributo a Cesare? 18. Ma Gesù conoscendo la loro malizia, disse: ipocriti, perché mi tentate? 19. Mostratemi la moneta del tributo, ed essi gli presentarono un danaro. 20. E Gesù disse loro: di chi è questa immagine, e questa iscrizione? 21. Gli risposero : di Cesare. Allora egli disse loro: rendete dunque a Cesare quel, che è di Cesare, e a Dio quel, che è di Dio. 22. Ciò udito restarono stupefatti, e lasciatolo, se ne andarono 23. In quel giorno andarono a ritrovarlo i Sadducei, i quali negano la risurrezione, e lo interrogarono, 24. Dicendo: Mestro, Mosè ha detto, che se uno muore non avendo figliuoli, il suo fratello sposi la moglie di lui, e dia discendenza al fratello. 25. Or eranvi fra di noi sette fratelli, ed il primo ammogliatosi venne a morte, e non avendo prole, lasciò la sua moglie al fratello. 26. Lo stesso fu del secondo, e del terzo fino al settimo. 27. Finalmente ultima di tutti mori anche la donna. 28. Alla risurrezione adunque di chi sarà moglie dei sette? Imperocché la hanno avuta tutti. 29. Ma Gesù rispose loro: voi siete in errore, non sapendo le Scritture, né il potere di Dio. 30. Imperocché alla risurrezione né gli uomini prendono moglie, né le donne marito, ma sono, come gli Angeli di Dio nel Ciclo. 31. Riguardo poi alla risurrezione de' morti non avete voi letto quello, che Dio espresse, dicendo a voi: 32. Io sono il Dio d'Abramo, il Dio d'Isacco, il Dio di Giacobbe? Egli non è il Dio de' morti, ma de' vivi. 33. Udito ciò le turbe, ammiravano la sua dottrina. 34. Ma i Farisei avendo saputo, com'egli avea chiuso la bocca a' Sadducei, si unirono insieme. 35. E uno di essi Dottore della legge gli fece questa interrogazione per tentarlo. 36.Maestro, qual è il gran comandamento della Legge? 37. Gesù dissegli: amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta 1'anima tua, e con tutto il tuo spirito. 38. Questo è il massimo, e primo comandamento. 39. Il secondo poi è simile a questo: amerai il prossimo tuo, come te stesso. 40. Da questi due comandamenti pende la Legge tutta, e i Profeti. 41. Ed essendo radunati insieme i Farisei, Gesù domandò loro, 42. Dicendo: che vi pare del Cristo, di chi è egli figliuolo? Gli risposero: di Davidde. 43. Egli disse loro: come adunque Davidde in ispirito lo chiama Signore, dicendo: 44. Il Signore ha detto al mio Signore: siedi alla mia destra, sin a tanto che io metta i tuoi nemici per isgabello ai tuoi piedi? 45. Se dunque Davidde lo chiama Signore, come è egli suo figliuolo? 46. E nessuno potea replicargli parola, né vi fu chi ardisse da quel di in poi di interrogarlo.


venerdì 27 novembre 2009

CAPO XXI

Cristo entra trionfante in Gerusalemme sopra all'asina. Caccia dal Tempio i negozianti, e risponde a' Farisei offesi del suo trionfo. I discepoli ammirano l'efficacia della parola di Cristo nella ficaja seccata. Virtù della fede. Interrogato intorno alla sua, podestà risponde con una interrogazione sopra il battesimo di Giovanni. Parabola de' due figliuoli, e del padre di famiglia, il di cui figliuolo erede è ucciso dai lavoranti della vigna. Il Regno di Dio passerà dagli Ebrei ne' Gentili.

1. E avvicinandosi a Gerusalemme, arrivati che furono a Betfage al monte Oliveto, allora Gesù mandò due de' suoi discepoli. 2. Dicendo loro: andate nel Castello, che vi sta dirimpetto, e subito troverete legata un'asina, e con essa il suo asinino, scioglietela, e conducetemela. 3. E se alcuno vi dirà qualche cosa, dite, che il Signore ne ha bisogno, e subito ve li rimetterà. 4. Or tutto questo segui, affinché si adempisse, quanto era stato detto dal Profeta, che disse: 5. Dite alla figliuola di Sion: ecco, che il tuo Re viene a te mansueto cavalcando un'asina, ed un asinello puledro di un'asina da giogo. 6. I discepoli andarono, e fecero, come aveva lor comandato Gesù. 7. E menarono l'asina, e l'asinello, e messer sopra di essi le loro vestimenta, e lo fecero montar sopra. 8. E moltissimi delle turbe disteser le loro vesti per la strada, altri poi tagliavano rami dagli alberi, e li gettavano per la strada. 9. E le turbe, che precedevano, e quelle, che andavangli dietro, gridavan dicendo: Hosanna al Figliuolo di David, benedetto colui, che viene nel nome del Signore, Hosanna nel più alto de' Cieli. 10. Ed entrato che fu in Gerusalemme, si levò tutta la Città a rumore, domandando: chi è costui? 11. I popoli però dicevano: egli è Gesù il Profeta, che è da Nazareth nella Galilea. 12. Ed entrò Gesù nel Tempio di Dio, e scacciò tutti quelli, che compravano, e vendevan nel Tempio, e rovesciò le tavole de' banchieri, e le sedie di coloro, che vendevano le colombe. 13. E disse loro: sta scritto: la casa mia sarà chiamata casa di orazione, ma voi l'avete fatta spelonca di ladri. 14. E si accostarono a lui nel Tempio de' ciechi, e degli zoppi, e li risanò. 15. Ma avendo i Principi de' Sacerdoti, e gli Scribi vedute le meraviglie da lui operate, e i fanciulli, che gridavano nel Tempio, Hosanna al Figliuolo di David, arsero di sdegno. 16. E dissero a lui: senti tu quel, che dicono costoro? Ma Gesù disse loro: si certamente. Non avete mai letto: dalla bocca de' fanciulli, e de' bambini di latte hai renduta perfetta laude. 17. E lasciati coloro, se ne andò fuori della Città a Betania, e quivi pernottò. 18. La mattina poi nel ritornare in Città ebbe fame. 19. E vedendo lungo la strada una pianta di fico si accostò ad essa, è non vi trovò altro, che foglie, e le disse: non nasca mai più da te frutto in eterno, e subito il fico si seccò. 20. Avendo ciò veduto i discepoli ne restarono ammirati, e dicevano: come si è seccato in un attimo il fico? 21. Ma Gesù rispose, e disse loro: in verità vi dico, che se avrete fede, e non vacillerete, farete non solo (quel ,che è stato) di questo fico, ma quand'anche diciate a questo monte, levati, e gettati in mare, sarà fatto. 22. E ogni qualunque cosa, che domanderete nell'orazione, credendo, la otterrete. 23. Ed essendo egli andato al Tempio, i Principi de' Sacerdoti e gli Anziani del popolo se gli accostarono, mentre insegnava, e gli dissero: con quale autorità fai tu queste cose, e chi ha dato a te tal podestà? 24. E Gesù rispose loro: fo ancor io a voi un'interrogazione, alla quale se mi risponderete, vi dirò io pure, con quale autorità fo queste cose. 25. Il battesimo di Giovanni donde era egli? dal Cielo, o dagli uomini? Ma eglino andavan pensando dentro di se, e dicevano: 26. Se diremo, dal Cielo, egli ci dirà: perché dunque non gli avete creduto? Che se diremo, dagli uomini, abbiam paura del popolo; imperocché tutti tenevan Giovanni per Profeta. 27. Risposero pertanto a Gesù con dire: nol sappiamo; ed egli pure disse loro: nemmen io dico a voi, con quale autorità faccia tali cose. 28. Ma che ne pare a voi? Un uomo aveva due figliuoli, e accostatosi al primo, gli disse: figliuolo, va, lavora oggi nella mia vigna. 29. Ed egli rispose: non voglio; ma poi ripentito vi andò. 30. E accostatosi al secondo, gli disse lo stesso, e quegli rispose: Signore, io vado, e non andò. 31. Quale dei due ha fatto la volontà del Padre? Il primo, risposer essi. Gesù disse loro: in verità vi dico, che i pubblicani, e le meretrici anderanno avanti a voi al Regno di Dio. 32. Imperocché venne a voi Giovanni nella via della giustizia, e voi non gli credeste: ma i pubblicani, e le meretrici gli credettero, e voi ciò vedendo, nemmen di poi vi pentiste per credere a lui. 33. Udite un'altra parabola. Eravi un Padre di famiglia, il quale piantò una vigna, e la cinse di siepe, e scavò, e vi fece un fattoio, e fabbricò una torre, e la diede a lavorare ai contadini, e andossene in lontan paese. 34. Venuta poi la stagione de' frutti, mandò i suoi servi dai contadini per ricevere i frutti di essa. 35. Ma i contadini messe le mani addosso a' servi altro ne bastonarono, altro ne uccisero, e altro ne lapidarono. 36. Mandò di nuovo altri servi in maggior numero di prima, e coloro li trattarono nello stesso modo. 37. Finalmente mandò ad essi il suo Figliuolo dicendo : avran rispetto a mio Figlio: 38. Ma i contadini veduto il Figliuolo dissero tra di loro: questi è l'erede, venite, ammazziamolo, e avremo la sua eredità. 39. E presolo, lo cacciaron fuora della vigna, e 1'uccisero. 40. Tornato adunque che sia Padrone della vigna, che farà di que' contadini? 41 Essi risposero: manderà in malora i malvagi, e rimetterà la sua vigna ad altri contadini, i quali gliene renderanno il frutto a' suoi tempi. 42. Disse loro Gesù: non avete mai letto nelle Scritture: la pietra, che fu rigettata da coloro, che fabbricavano, è divenuta fondamentale dell'angolo? Dal Signore è stata fatta tal cosa, ed è mirabile negli occhi nostri: 43. Per questo vi dico, che sarà tolto a voi il Regno di Dio, e sarà dato a un popolo, che produca i fruiti di esso. 44. E chi cadrà sopra questa pietra, si fracasserà, e quegli, su di cui ella cadrà, sarà stritolato. 45. Ed avendo i Principi de' Sacerdoti, e i Farisei udite le sue parabole compresero, che parlava di loro. 46. E cercando di mettergli le mani addosso, ebber paura del popolo, perché lo teneva per Profeta.


domenica 22 novembre 2009

CAPO XX

Parabola de' lavoranti della vigna, gli ultimi de' quali hanno la stessa mercede, che i primi. Cristo predice la sua Passione, e Risurrezione. Domanda della madre de' figliuoli di Zebedeo. Il Figliuolo dell'uomo venne per servire, non per essere servito. Cristo nell'uscire di Jerico risana due ciechi.

1. E' simile il Regno de' Cieli a un Padre di famiglia, il quale andò di gran mattino a fermare de' lavoratori per la sua vigna. 2. Ed avendo convenuto co' lavoratori a un denaro per giorno, mandolli alla sua vigna. 3 Ed essendo uscito fuora circa all'ora terza ne vide degli altri, che se ne stavano per la piazza senza far nulla. 4. E disse loro: andate anche voi nella mia vigna , e darovvi quel, che sarà di ragione. 5. E quelli andarono. Usci anche di bel nuovo circa l'ora sesta, e la nona, e fece l'istesso. 6. Circa l'undecima poi usci, e trovonne degli altri, che stavano a vedere, e disse loro: perché state qui tutto il giorno in ozio? 7. Quelli risposero: perché nissuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: andate anche voi nella mia vigna. 8. Venuta la sera, il Padron della vigna disse al suo fattore: chiama i lavoratori, e paga ad essi la mercede cominciando dagli ultimi sino ai primi. 9. Venuti adunque quelli, che erano andati circa l'undecima ora, ricevettero un denaro per ciascheduno. 10. Venuti poi anche i primi si pensarono di ricever di più , ma ebbero anch'essi un denaro per uno. 11.E ricevutolo mormoravano contro del Padre di famiglia, 12.Dicendo: questi ultimi hanno lavorato un'ora, e gli hai uguagliati a noi , che abbiam portato il peso della giornata, e del caldo. 13. Ma egli rispose a uno di loro, e disse: amico, io non ti fo ingiustizia, non hai tu convenuto meco a un denaro? 14. Piglia il tuo, e vattene; io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te: 15. Non posso io adunque far quel, che mi piace? od è cattivo il tuo occhio, perché io son buono? 16. Così saranno ultimi quei, ch' eran primi, e primi que', ch' eran ultimi ; imperocché molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti. 17. E andandosene Gesù a Gerusalemme, presi in disparte i dodici Discepoli, disse loro: 18. Ecco, che andiamo a Gerusalemme, e il Figliuolo dell'uomo sarà dato nelle mani de' Principi de' Sacerdoti, e degli Scribi, e lo condanneranno a morte. 19. E lo daranno in balia de' Gentili per essere schernito, e flagellato, e crocifisso, ed egli risorgerà il terzo giorno. 20. Allora si accostò a lui la madre de' figliuoli di Zebedeo co' suoi figliuoli adorandolo, e domandandogli qualche cosa. 21. Ed egli le disse: che vuoi tu? quella gli rispose: ordina, che seggano questi due miei figliuoli, uno alla destra, 1' altro alla tua sinistra nel tuo Regno. 22. Gesù rispose, e disse: non sapete quello, che domandiate; potete voi bere il calice, che berrò io? Gli risposer: possiamo. 23. Disse loro: sì, che berrete il calice mio, ma per quel, che è di sedere alla mia destra, o alla sinistra, non tocca a me il concedervelo, ma (sarà) per quegli, a' quali è stato preparato dal Padre mio. 24. Udito ciò i dieci si adirarono co' due fratelli. 26. Ma Gesù chiamatili a se, disse loro: voi sapete, che i Principi delle nazioni la fan da Padroni sopra di esse, e i loro Magnati le governano con autorità. 26. Non così sarà di voi, ma chiunque vorrà tra di voi essere più grande, sarà vostro ministro. 27. E chi tra di voi vorrà essere il primo, sarà vostro servo: 28. Siccome il Figliuolo dell'uomo non è venuto per esser servito, ma per servire, e dare la sua vita in redenzione per molti. 29. E nell'uscir, che facevan di Gerico, andò dietro a lui una gran turba di popolo. 30. Quand'ecco, che due ciechi, i quali stavan a sedere lungo la strada, avendo udito dire, che passava Gesù, alzaron la voce, dicendo: Signore, Figliuolo di David, abbi pietà di noi. 31. Ma il popolo gli sgridava, che stesser cheti. Eglino però più forte gridavano, dicendo: Signore, Figliuolo di David, abbi pietà di noi. 32. E Gesù soffermossi, e li chiamò, e disse loro: che volete, che io vi faccia? 33. Signore, risposer essi, che si aprino gli occhi nostri. 34. E Gesù mosso a compassione di essi, toccò i loro occhi, e subito videro, e lo seguitarono.


venerdì 20 novembre 2009

CAPO XIX

Indissolubilità del matrimonio. Parabola degli Eunuchi. Del consiglio di rinunziare a tutto per seguir Cristo. Difficilmente i ricchi entrano nel Regno de' Cieli. Come siano premiati quegli, che abbandonano ogni cosa per il nome di Gesù.


1. Or finiti che ebbe Gesù questi ragionamenti, si partì dalla Galilea, e andò verso i confini della Giudea di qua dal Giordano. 2. E lo seguirono molte turbe, e quivi rendette loro la sanità. 3. E andarono a trovarlo i Farisei per tentarlo, e gli dissero: è egli lecito all'uomo di ripudiare per qualunque motivo la propria moglie? 4 Egli rispose, e disse loro: non avete voi letto, come colui, che dapprincipio creò l'uomo, gli creò maschio, e femmina, e disse: 5. Per questo lascerà l'uomo il padre, e la madre, e starà unito colla sua moglie, e i due saranno in una sola carne. 6. Non sono adunque più due, ma sol una carne. Non divida pertanto l'uomo quel che Dio ha congiunto. 7. Ma perché dunque, dissero essi, Mosè ordinò di dare il libello del ripudio, e separarsi? 8. Disse loro: a motivo della durezza del vostro cuore permise a voi Mosè di ripudiare le vostre mogli; per altro da principio non fu così. 9. Io però vi dico, ehe, chiunque rimanderà la propria moglie, fuori che per causa d'adulterio, e ne pigliierà un'altra, commette adulterio, e chiunque sposerà la ripudiata, commette adulterio. 10. Dissero a lui i discepoli: se tale è la condizione dell'uomo riguardo alla moglie, non torna a conto di ammogliarsi. 11. Ed egli disse loro: non tutti capiscono questa parola, ma quegli, cui ciò è stato concesso. 12. Imperocché vi sono degli eunuchi, che sono usciti tali dal seno della madre, e vi son degli eunuchi, che tali sono stati fatti dagli uomini, e ve ne sono di quegli, che si sono fatti eunuchi da loro stessi per amore del Regno de' cieli. Chi può intendere, intenda. 13 Allora furongli presentati de' fanciulli, affinché imponesse loro le mani, e orasse; ma i discepoli gli sgridavano. 14. E Gesù disse loro: lasciate in pace i piccolini, e non vogliate impedirgli dal venire a me; imperocché di questi tali è il Regno de' cieli. 15. E avendo imposte ad essi le mani, si partì da quel luogo. 16. Allora si accostò a lui un tale, e gli disse: Maestro buono, che farò io di bene per ottenere la vita eterna? 17. Gesù gli rispose: perché m'interroghi intorno al bene? Un solo è buono, Iddio. Che se brami di arrivare alla vita, osserva i comandamenti. 18. E quali? rispose egli. Gesù gli disse: non ammazzare, non commettere adulterio, non rubare, non dire il falso testimonio. 19. Onora il padre, e la madre, ed ama il prossimo tuo, come te stesso. 20. Dissegli il giovine: ho osservato tutto questo dalla mia giovinezza, che mi manca ancora? 21. Gesù gli disse: se vuoi essere perfetto, va, vendi ciò, che hai, e dallo a' poveri, ed avrai un tesoro nel Cielo, e vieni, e seguimi. 22. Udite il giovine queste parole se ne andò afflitto, perché aveva grandi ricchezze. 23. E Gesù disse a' suoi discepoli; in verità vi dico, che difficilmente un ricco entrerà nel Regno de' Cieli. 24. E di bel nuovo vi dico, che è più facile per un camelo il passare per la cruna d'un ago, che per un ricco l'entrare nel Regno de' Cieli. 26. Udito ciò i discepoli ne restarono molto ammirati, dicendo: chi potrà dunque salvarsi? 26. Ma Gesù guardatili, disse loro:impossibile è questo appresso agli uomini, ma appresso Dio tutto è possibile. 27. Allora Pietro prese la parola, e gli disse: ecco, che noi abbiamo abbandonato tutte le cose, e ti abbiam seguitato, che sarà adunque di noi? 28. E Gesù disse loro: in verità vi dico, che voi, che mi avete seguito, nella rigenerazione, allorché il Figliuolo dell'uomo sederà sul trono della sua Maestà, sederete anche voi sopra dodici troni, e giudicherete le dodici tribù d'Israele. 29. E chiunque avrà abbandonato la casa, o i fratelli, o le sorelle, o il padre, o la madre, o la moglie, o i figliuoli, o i poderi per amor del mio nome, riceverà il centuplo, e possederà la vita eterna. 30. E molti primi saranno ultimi, e molti ultimi (saranno) primi.

mercoledì 18 novembre 2009

CAPO XVIII

Dell'umiltà. Dello scandalo de' piccoli. Della correzione fraterna. Parabola della pecorella smarrita. Potestà di sciogliere e. di legare data agli Apostoli. Del perdonare le offese. Parabola del servo debitore de' dieci mila talenti.


1. Nel tempo stesso si appressarono a Gesù i sani discepoli, e gli dissero: chi è più grande nel Regno de' cieli? 2. E Gesù chiamato a se un fanciullo, lo pose in mezzo di essi. 3. E disse: in verità vi dico, che, se non vi convertirete, e non diventerete come fanciulli, non entrerete nel Regno de' cieli. 4. Chiunque pertanto si farà piccolo, come questo fanciullo, quegli sarà il più grande nel Regno de' cieli. 5 E chiunque accoglierà nel nome mio un fanciullo come questo, accoglie me stesso. 6. Chi poi scandalizzerà alcuno di questi piccolini, che credono in me, meglio per lui sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da asino, e che fosse sommerso nel profando del mare. 7. Guai al mondo per causa degli scandali: imperocchè necessaria cosa è, che sianvi degli scandali, ma guai all'uomo, por colpa del quale viene lo scandalo. 8. Che se la tua mano, o il tuo piede ti serve di scandalo, troncali, e gettali via da te. È meglio per te di giugnere alla vita con un piede, o una mano di meno, che con tutte due le mani, e con tutti due i piedi esser gettato nel fuoco eterno. 9. E se l'occhio tuo ti serve di scandalo, cavatelo, e gettalo via da te. È meglio per te l'entrar nella vita con un sol occhio, che con due ocelli esser gettato nel fuoco dell'inferno. 10. Guardatevi dal disprezzare alcuno di questi piccoli: conciossiachè io vi fo sapere, che i loro Angioli ne' cieli vedono perpetuamente il volto del Padre mio, che è ne' cieli. 11. Imperocché il Figliuolo dell'uomo è venuto a salvare quel, che si era perduto, 12. Che ve ne pare? se un uomo ha cento pecore, e una di queste si smarrisce, non abbandona egli le altre novantanove, e sen va per i monti, in cerca di quella, che si è smarrita? 13. E se gli venga fatto di ritrovarla, in verità vi dico, che più si rallegra di questa, che delle novantanove, che non si erano smarrite. 14. Così non è volere del padre vostro, che è ne' cieli, che un solo perisca di questi piccoli. 15. Che se il tuo fratello abbia commesso mancamento contro di te, va, e correggilo tra te, e lui solo. Se egli ti ascolta, hai guadagnato il tuo fratello. 16. Se poi non ti ascolta, prendi ancora teco una, o due persone, affinché col detto di due, o tre testimone si stabilisca tutto l'affare. 17. Che so non farà caso di essi, fallo sapere alla chiesa, e se non ascolta nemmen la chiesa, abbilo come per gentile, e per pubblicano. 18. In verità vi dico, che tutto quello, che legherete sulla terra, sarà legato anche nei cielo, e tutto quello, che scioglierete su la terra, sarà sciolto anche nel cielo. 19. Vi dico ancora, che se due di voi si accorderanno sopra la terra a domandare qualsisia cosa, sarà loro concessa dal Padre mio, che è ne' cicli. 20. Imperocché dove sono due, o tre persone congregate nel nome mio, quivi son io in mezzo di esse. 21. Allora accostatosi a lui Pietro gli disse: Signore, fino a quante volte peccando il mio fratello contro di me gli perdonerò? fino a sette volte? 22. Gesù gli rispose: non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette volte. 23. Per questo il Regno de' cieli si assomiglia ad un Re, il quale volle fare i conti co' suoi servi. 24. E avendo principiato a riveder la ragione, gli fu presentato uno, che gli andava debitore di dieci mila talenti. 26. E non avendo costui il modo di pagare, comandò il padrone, che fosse venduto lui, e sua moglie, e i figliuoli, e quanto aveva, e si saldasse il debito. 26. Ma il servo prostrato lo supplicava con dire; abbi meco pazienza, e ti soddisfarò interamente. 27. Mosso il padrone a pietà di quel servo, lo liberò condonandogli il debito. 28. Ma partito di lì il servo trovò uno de' suoi conservi, che gli doveva cento danari, e presolo per la gola, lo strozzava dicendo: pagami quello, che devi. 29. E il conservo prostrato a' suoi piedi lo supplicava dicendo: abbi meco pazienza, e io ti soddisfarò interamente. 30. Ma quegli non volle, e andò a farlo mettere in prigione, fino a tanto che l'avesse soddisfatto. 31. Ma avendo gli altri conservi veduto tal fatto, grandemente se ne attristarono, e riferirono al padrone tutto quel, che era avvenuto. 32. Allora il padrone lo chiamò a se, e gli disse: servo iniquo, io ti ho condonato tutto quel debito, perché ti sei a me raccomandato; 33. Non dovevi adunque anche tu aver pietà d'un tuo conservo, come io ho avuto pietà di te? 34. E sdegnato il padrone lo dette in mano de' carnefici, per fino a tanto che avesse pagato tutto il debito. 35. Nella stessa guisa farà con voi il mio Padre celeste, se di cuore non perdonerete ciascheduno al proprio fratello.


venerdì 13 novembre 2009

CAPO XVII

Trasfigurazione di Cristo. Giovanni è Elia. Del Fanciullo lunatico, cui non avevano potuto sanare gli Apostoli; efficacia della fede, dell'orazione, e del digiuno. Predice la sua passione, e paga il tributo.

1. Sei giorni dopo Gesù prese con se Pietro, e Giacomo, e Giovanni, e li menò separatamente sopra un alto monte. 2. E fu dinanzi ad essi trasfigurato, e il suo volto era luminoso come il sole, e le sue vesti bianche come la neve. 3. E a un tratto apparvero ad essi Mosé, ed Elia, i quali discorrevan con lui. 4. E Pietro prendendo la parola disse a Gesù: Signore, buona cosa è per noi lo star qui. Se a te piace, facciam qui tre padiglioni, uno per te, uno per Mosè, e uno per Elia. 5. Prima che egli finisse di dire, ecco che una nuvola risplendente gli adombrò, ed ecco dalla nuvola una voce, che disse: questi è il mio figliuolo diletto, nel quale io mi sono compiaciuto, ascoltatelo: 6. Udito ciò, i discepoli caddero bocconi per terra, ed ebbero gran timore. 7. Ma Gesù si accostò ad essi, e toccogli, e gli disse: alzatevi, e non temete. 8. E alzando gli occhi non videro nessuno, fuori del solo Gesù. 9. E nel calare dal monte, Gesù ordinò loro dicendo non dite a chicchessia quel, che avete veduto, prima clic il Figliuol dell'uomo sia risuscitato da morte. 10. E i discepoli lo interrogarono, dicendo: perché dunque dicono gli Scribi, che prima deve venire Elia? 11. Ed egli rispose loro: certo, che prima è per venire Elia, e riordinerà tutte le cose. 12. Ma io vi dico, che Elia è già venuto, e non lo hanno riconosciuto, ma hanno fatto a lui tutto quello, che han voluto, e nella stessa maniera sarà da essi trattato il Figliuolo dell'uomo. 13. Allora i discepoli compresero, che aveva loro parlato di Giovanni Battisti. 14. Ed essendo egli giunto, dove eran le turbe, se gli accostò un uomo, e si gettò in ginocchio davanti a lui, dicendo: Signore, abbi pietà di mio figlio, perché è lunatico, e soffre molto; imperocché spesso cade nel fuoco, e spesso nell'acqua. 15. E io lo ho presentato a' tuoi discepoli, e non hanno potuto sanarlo. 16. Ma Gesù rispose, e disse: o generazione incredula, e perversa, sino a quando starò con voi? sino a quando vi sopporterò? Menatelo qui da me. 17. E Gesù sgridò il demonio, e questi usci dal fanciullo, il quale da quel momento fu risanato. 18. Allora i discepoli presero in disparte Gesù, e gli dissero: per qual motivo non abbiamo noi potuto scacciarlo? 19. Rispose loro Gesù: a motivo della vostra incredulità. Imperocché in verità vi dico, che, se avrete fede, quanto un granello di senapa, potrete dire a questo monte, passa da questo a quel luogo, e passerà, è nissuna cosa sarà a voi impossibile. 20. Ma questa sorta (di demonj non) si discaccia se non mediante l'orazione, e il digiuno. 21. E mentre trattenevansi nella Galilea, Gesù disse loro: il Figliuolo dell'uomo ha da essere dato nelle mani degli uomini. 22. E lo uccideranno, ed ei risorgerà il terzo giorno, ed essi restarono afflitti sommamente. 23. Ed essendo andati in Capharnaum, si accostarono a Pietro quelli, che riscuotevano le due dramme, e gli dissero: il vostro Maestro non paga egli le due dramme? 24. Ed ei rispose; certo che sì. Ed entrato che egli fu in casa, Gesù lo prevenne, e gli disse: che te ne pare, o Simone? da chi ricevono il tributo, od il censo i Re della terra? Da' proprj figliuoli, o dagli estranei? 25. Dagli estranei, rispose Pietro; e Gesù soggiunsegli: dunque esenti sono i figliuoli. 26. Con tutto ciò per non recare ad essi scandalo, va al mare, getta l'amo, e prendi il primo pesce, che verrà su, e apertagli la bocca, vi troverai uno statere, piglialo, e paga per me, e per te.


giovedì 12 novembre 2009

CAPO XVI

Domanda de' Farisei, e de' Sadducei; del loro fermento. Opinioni degli uomini intorno a Cristo. Confessione di Pietro premiata. Predizione, che fa Cristo della sua morte, e riprensione di Pietro. Della croce di Cristo, e della propria annegazione.

1. E andavano a trovarlo i Farisei, e i Sadducei per tentarlo, e lo pregarono di far loro vedere qualche prodigio dal cielo: 2. Ma egli rispose loro e disse: alla sera voi dite, farà bel tempo, perché il cielo rosseggia. 3. E alla mattina: oggi farà temporale, perché il cielo scuro rosseggia. 4. Voi sapete dunque distinguere gli aspetti del cielo, e non siete da tanto di distinguere i segni de' tempi? Generazione perversa, e adultera, chiede un prodigio, né altro prodigio saralle accordato, che quello di Giona Profeta, e, lasciati costoro, si partì. 5. Ora i suoi discepoli in andando a traghettare il lago, si erano scordati di prender del pane. 6. E disse loro Gesù : tenete aperti gli occhi, e guardatevi dal lievito de' Farisei, e Sadducei. 7. Ma essi stavan pensosi dentro di se, e dicevano: perché non abbiamo preso del pane. 8. Il che conoscendo Gesù, disse: perché state pensosi dentro di voi gente di poca fede a motivo, che non avete pane? 9. Non riflettete ancora, né vi ricordate dei cinque pani per i cinque mila uomini, e quante misure ne raccoglieste? 10. Né dei sette pani per i quattro mila uomini, e quante sporte ne raccoglieste? 11. Come non comprendete, che non per riguardo al pane io vi ho detto: guardatevi dal fermento de' Farisei, e de' Sadducei ? 12. Allora intesero , come non aveva egli detto di guardarsi dal fermento del pane, ma dalla dottrina de' Farisei, e de' Sadducei. 13. Gesù poi essendo andato dalle parti di Cesarea di Filippo, interrogò i suoi discepoli, dicendo: chi dicono gli uomini, che sia il Figliuolo dell'uomo ? 14. Ed essi risposero: altri dicono, egli è Giovanni Battista, altri Elia, altri Geremia, o alcun de' Profeti. 15. E Gesù disse: e voi chi dite voi, ch'io mi sia? 16. Rispose Simone Pietro, e disse: tu se' il Cristo, figliuolo di Dio vivo. 17. E Gesù rispose, e dissegli: beato sei tu Simone Barjona, perché non la carne, ed il sangue te lo ha rivelato, ma il Padre mio, che è ne' cieli. 18. E io dico a te , che tu sei Pietro, e sopra quella pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell'inferno non prevarranno contro di essa. 19. Ed io ti darò le chiavi del Regno de' cieli e qualunque cosa avrai legato sopra la terra, sarà legata anche ne' cieli, e qualunque cosa avrai sciolta sopra la terra, sarà sciolta anche ne' cieli. 20. Allora ordinò a' suoi discepoli, che non dicessero nissuno, che ei fosse Gesù il Cristo. 21. Da indi in poi Gesù cominciò a indicare a' suoi discepoli, come abbisognava, ch'egli andasse a Gerusalemme, ed ivi molte cose soffrisse dai seniori, e dagli Scribi, e dai Prineipi de' Sacerdoti, e fosso ucciso, e risuscitasse il terzo giorno. 22. E Pietro presolo a parte, cominciò a riprenderlo dicendo: non fia mai vero, o Signore, non avverrà a te simil cosa. 23. E rivoltosi a Pietro gli disse: ritirati da me, Satana, tu mi sei di scandalo, perché non hai la saggezza di Dio, ma quella degli uomini. 24. Allora Gesù disse a' suoi discepoli: chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, dia di mano alla sua croce, e mi siegua. 25. Imperocché chi vorrà salvare l'anima sua, la perderà, e chi perderà 1'anima sua per amor mio, la troverà. 26. Imperciocché che giova all'uomo di guadagnare tutto il mondo, se poi perda 1'anima? o che darà 1'uomo in cambio dell'anima sua? 27. Imperocché il Figliuolo dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo co' suoi Angeli, e allora renderà a ciascheduno secondo il suo operato. 28. In verità io vi dico: tra coloro, che son qui presenti, vi sono di quegli, che non morranno, fintantoché abbiano veduto il Figliuol dell'uomo entrar nel suo Regno.


martedì 10 novembre 2009

CAPO XV

Disputa di Cristo co' Farisei intorno alle loro tradizioni preferite da essi alla legge di Dio. Fede della Cananea. Miracolo dei sette pani, e pochi pesci.

1. Allora se gli accostarono degli Scribi, e de' Farisei di Gerusalemme, e gli dissero. 2. Per qual motivo i tuoi Discepoli trasgrediscono le tradizioni de' seniori? imperocché non si lavano le mani, quando mangiano. 3. Ma egli rispose loro: e voi ancora perché trasgredite il comando di Dio in grazia della vostra tradizione ? Imperocché Dio ha detto: 4. Onora il padre, e la madre, e chi maledirà il padre, o la madre, sia punito di morte. 5. Ma voi altri dite: chiunque avrà detto al padre, o alla madre; qualunque dono da me fatto (a Dio) giova a te, adempie la legge. 6. E non assisterà il padre, o la madre; e avete colle vostre tradizioni annichilato il comandamento di Dio. 7. Ipocriti: ottimamente profetò di voi Isaia dicendo: 8. Questo popolo m'onora colle labbra, ma il loro cuore, è lungi da me. 9. E invano mi onorano insegnando dottrine (che sono) comandamenti di uomini. 10. E chiamate a se le turbe, disse loro: udite e intendete. 11. Non è quel che entra per la bocca, che imbratti l'uomo; ma quello, che esce dalla bocca, questo è, che l'uomo rende immondo. 12. Allora accostatisi a lui i discepoli gli dissero: sai tu, che i Farisei, udito questo discorso, se ne sono scandalizzati? 13. Ma egli rispose: qualunque pianta non piantata dal celeste mio Padre sarà sradicata. 14. Non badate a loro: sono ciechi, e guide de' ciechi; e se un cieco ne guida un altro, cadono ambedue nella fossa. 15. Pietro allora prese la parola, e disse: spiegaci questa parabola. 16. Ma egli disse: siete tutt'ora anche voi senza intelletto? 17.Non comprendete voi, che tutto ciò, che entra per la bocca, passa nel ventre, e di lì nel secesso? 18. Ma quel, che esce dalla bocca, viene dal cuore, e questo imbratta l'uomo. 19. Imperocché dal cuore partono i mali pensieri, gli omicidj, gli adulterj, le fornicazioni, i furti, i falsi testimonj, le maldicenze. 20. Queste sono le cose, che imbrattano l'uomo, ma il mangiare senza lavarsi le mani non imbratta l'uottto. 21. E partitosi Gesù da quel luogo si ritirò dalle parti di Tiro, e di Sidone. 22. Quand'ecco una donna Cananea uscita da que' contorni alzò la voce, dicendogli: abbi pietà di me, Signore figliuolo di Davidde: la mia figliuola è malamente tormentata dal demonio. 23. Ma egli non le fece motto, e accostatisi a lui i discepoli, lo pregavano, dicendogli: spediscila: attesoché ci grida dietro. 24. Ma egli rispose, e disse: non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d'Israello. 25. Ma quella se gli approssimò, e lo adorò dicendo: ajutami, Signore. 26. Ed egli le rispose: non è ben fatto di prendere il pane de' figliuoli, e gettarlo ai cani. 27 Ella però disse: benissimo, Signore, imperocché anche i cagnolini mangiano le bricciole, che cadono dalla tavola de' loro padroni. 28. Allora Gesù le rispose, e disse: o donna, grande è Ia tua fede: ti sia fatto, come desideri; e da quel punto fu risanata la sua figliuola. 29. Ed essendo Gesù partito di là andò verso il mare di Galilea,e salito sopra un monte stava quivi a sedere. 30. E se gli accostò una gran turba di popolo, che conduceva seco de' muti, de' ciechi, degli zoppi, e stroppiati, e molti altri (malati), e gli gettarono a' suoi piedi, e gli guarì. 31. Talmente che le turbe restavano ammirate vedendo, come i muti parlavano, camminavano li zoppi, e i ciechi vedevano, e ne davano gloria al Dio d'Israele. 32. Ma Gesù chiamati a se i suoi discepoli, disse loro: ho pietà di questo popolo, perché sono già tre giorni, che non si distaccan da me, e non hanno niente da mangiare, e non voglio rimandargli digiuni, perché non isvengano per istrada. 33. Gli dissero i discepoli: ma donde caverem noi in un deserto tanto pane da saziare turba si grande? 34. E Gesù disse loro: quanti pani avete voi? ed essi risposero, sette, ed alcuni pochi pesciolini. 35. Ed egli ordinò alla turba, che sedesse per terra. 36. E presi i sette panni, ed i pesci rendette le grazie, gli spezzò, e gli diede a' suoi discepoli, e i discepoli gli dettero al popolo. 37. Tutti mangiarono è si saziarono, e raccolsero de' pezzi avanzati sette sporte piene. 38. Or quegli, che avevano mangiato, erano quattromila persone senza i ragazzi, e le donne. 39. E licenziate le turbe entrò in una barca, e andò nei contorni di Magedan.


venerdì 6 novembre 2009

CAPO XIV

La testa di Giovanni donata a una ballerina. Miracolo de' cinque pani, e due pesci. Gesù cammina sul mare. Al tocco delle sue vesti sono risanati molti infermi.

1. In quel tempo Erode il Tetrarca sentì parlare delle cose di Gesù. 2. E disse a' suoi cortigiani: questi è Giovanni il Battista, egli è risuscitato, e per questo opera in lui la virtù de' miracoli. 3. Imperocché Erode fatto prendere, e legare Giovanni l'aveva posto in prigione a causa di Erodiade moglie di suo fratello. 4. Imperocché Giovanni gli diceva: non ti è permesso di tener costei. 5. E volendo ( Erode ) farlo morire, ebbe paura del popolo, perché lo tenevano per un Profeta. 6. Ma nel giorno natalizio di Erode la figliuola di Erodiade ballò in mezzo, e piacque a Erode. 7. Onde promise con giuramento di darle qualunque cosa gli avesse accomandato. 8. Ed ella prevenuta dalla madre, dammi qui, gli disse, in un bacile la testa di Giovanili Battista. 9. Si rattristò il Re, ma a causa del giuramento, e de' convitati comandò, che le fosse data. 10. E mandò a decapitare Giovanni nella prigione. 11. E fu portata in un bacile la di lui testa, e data alla fanciulla, e questa la presentò a sua madre. 12. E andarono i discepoli di lui a prendere il suo corpo, e lo seppellirono, e si portarono a darne la nuova a Gesù. 13. Lo che avendo udito Gesù, se ne andò di là in barca ad un luogo appartato, e deserto; il che saputosi dalle turbe gli tennero dietro a piedi dalle Città. 14. E uscito (di barca) vide una gran turba, e si mosse a compassione di essa, e guarì i loro malati. 15. Ma facendosi sera si accostarono a lui i suoi discepoli, e gli dissero: il luogo è deserto, e l'ora è passata, licenzia il popolo, affinché vada per i villaggj a comprarsi da mangiare. 16. Ma Gesù disse loro: non hanno bisogno di andarsene, dategli voi da mangiare. 17. Essi gli risposero: non abbiamo qui se non cinque pani, e due pesci. 18. Ed egli disse loro: datemegli qua. 19. E avendo ordinato alle turbe di mettersi a sedere sull'erba, presi i cinque pani, e i due pesci, alzati gli occhi al cielo, benedisse, spezzò, e dette a' discepoli i pani, e i discepoli alle turbe. 20. E tutti mangiarono, e si saziarono, e raccolsero dodici ceste piene di frammenti avanzati. 21. Or quegli, che avevano mangiato, erano in numero di cinque mila uomini senza le donne, e i ragazzi. 22. E immediatamente Gesù obbligò i suoi discepoli a montare in barca, e andare ad aspettarlo all'altra riva, nel mentre, che egli licenziava le turbe. 23. E licenziate le turbe, sali egli solo sopra un monte per ivi fare orazione, e venuta la sera, era egli solo in quel luogo. 24. Ma frattanto la barca era in mezzo del mare sbattuta da' flutti: imperocché il vento era contrario. 25. Ma alla quarta vigilia della notte Gesù andò verso di loro camminando sul mare. 26. E i discepoli vedutolo camminare sopra del mare si turbarono, e dicevano: questa è una fantasima; e per la paura alzaron le strida. 27. Ma subito Gesù parlò loro, e disse: fate cuore, son io, non temete. 28. Pietro gli rispose: se sei tu, comandami di venir da te sull'acque. 29. Ed egli disse: vieni. E Pietro sceso di barca camminava sopra dell'acque per andar da Gesù. 30. Ma osservando, che il vento era gagliardo, s'impaurì, e principiando a sommergersi gridò,e disse: Signore, salvami. 31. Gesù stesa tosto la mano, lo prese, e gli disse: o di poca fede, perché hai dubitato? 32. Ed essendo essi montati nella barca, il vento si quietò. 33. Ma quegli che erano nella barca, se gli appressarono, e l'adorarono dicendo: tu severamente Figlio di Dio. 34. E traghettato il lago, andarono nella Terra di Genesar. 35. Ed avendolo la gente di quel luogo riconosciuto, mandarono per tutto il paese all'incontro, egli presentarono tutti i malati. 36. E gli domandarono in grazia, che questi toccassero solamente il lembo della sua veste, e tutti coloro, che la toccarono furono risanati.


lunedì 2 novembre 2009

CAPO XIII

Parabole del seminatore, e della zizzania, del granello di senapa, del lievito, del tesoro ritrovato,della perla, e della rete. Il profeta non è onorato nel proprio paese.

1. In quel giorno poi Gesù uscito dalla casa stava a sedere alla riva del mare. 2. E si radunò intorno a lui gran turba di popolo, talmente che e trato in una barca vi si pose a sedere, e tutta la turba restò sul lido. 3. E parlò ad essi di molte cose per via di parabole: dicendo: ecco, che un seminatore andò per seminare. 4. E mentre egli spargeva il seme, cadde parte longo la strada, e sopraggiunsero gli uccelli dell'aria, e lo mangiarono. 5. Parte cadde in luoghi sassosi, ove non avea molta terra, e subito spuntò fuori, perché non avea profondità di terreno. 6. Ma levatosi il sole lo infuocò, e per non aver radice seccò. 7. Un'altra parte cadde tra le spine, e crebber le spine, e lo soffocarono. 8. Un'altra finalmente cadde sopra una buona terra, e fruttificò, dove cento per uno, dove sessanta, e dove trenta. 9. Chi ha orecchie da intendere, intenda.10. Ed accostatisi i suoi discepoli gli dissero: per qual motivo parli tu ad essi per via di parabole? 11 Ed ei rispondendo disse loro, perché a voi è concesso di intendere i misterj del Regno de' cieli; ma ad essi ciò non è stato concesso. 12. Imperocché a chi ha, sarà dato, e sarà nell'abbondanza ,ma a chi non ha, sarà tolto anche quello, che ha. 13. Per questo parlo loro per via di parabole, perché vedendo non vedono, e udendo non odono, né intendono. 14. E adempiesi in essi la profezia d'Isaia, che dice: udirete colle vostre orecchie, e non intenderete, mirerete co' vostri occhi, e non vedrete. 15. Imperocché questo popolo ha un cuor crasso, ed è duro d'orecchie, ed ha chiusi gli occhi per non vedere cogli occhi, né udir colle orecchie, né comprender col cuore, onde si con verta, ed io lo risanerò. 16. Ma beati sono i vostri occhi, che vedono, e i vostri orecchi, che odono. 17. Imperocché vi dico in verità, che molti profeti, e molti giusti desiderarono di vedere quello, che voi vedete, e non lo videro, e di udire quello, che udite, e non l'udirono. 18. Sentite pertanto voi la parabola del seminatore. 19. Chiunque ascolta la parola del Regno (di Dio), e non vi pon mente, viene il maligno, e toglie quel, che era stato seminato nel di lui cuore: questi è quegli, che ha ricevuto la semenza lungo la strada. 20. Quegli, che riceve la semenza in mezzo alle pietre, è colui, che ascolta la parola, e subito la riceve con gaudio. 21. Ma non ha la se radice, ed è di corta durata, e venuta la tribolazione, e la persecuzione a causa della parola, tosto è scandalizzato. 22. Colui, che riceve la semente tra le spine, è quegli, che ascolta la parola, ma la sollecitudine del secolo presente, e la illusione delle ricchezze soffogano la parola, e rendesi infruttuosa. 23. Ma quegli, che riceve la semente in un buon terreno, è colui, che ascolta la parola, e vi pon mente, e porta frutto, e rende ora cento, ora sessanta, ora trenta per uno. 24. Propose loro un'altra parabola dicendo: il Regno de' Cieli è simile ad un uomo, il quale seminò nel suo campo un buon seme. 26. Ma nel tempo, che gli uomini dormivano, il nemico di lui andò, e seminò della zizzania in mezzo al grano, e si partì. 26. Cresciuta poi l'erba, e venuta a frutto, allora comparve anche la zizzania. 27. E i servi del padre di famiglia accostatisi gli dissero: Signore, non avete voi seminato buon seme nel vostro campo? come dunque ha della zizzania? 28. Ed egli rispose loro: qualche nemico uomo ha fatto tal cosa; e i servi gli dissero, volete voi, che andiamo a coglierla? 29. Ed egli rispose: no, perché cogliendo la zizzania non isterpiate con essa anco il grano. 30. Lasciate, che l'uno, e l'altra crescano sino alla ricolta, e al tempo della ricolta dirò ai mietitori: sterpate in primo luogo la zizzania, e legatela in fastelli per brugiarla; il grano poi radunatelo nel mio granajo. 31. Propose loro un'ultra parabola dicendo: è simile il Regno de' Cieli a un grano di senapa, che un uomo prese, e seminò nel suo compo. 32. La quale è bensì la più minuta di tutte le semenze, ma cresciuta che sia, è maggiore di tutti i legumi, e diventa un albero, dimodoché gli uccelli dell'aria vanno a riposare sopra i di lei rami. 33. Un'altra parabola disse loro: è simile il Regno de' Cieli a un pezzo di lievito, cui una donna rimescola con tre staja di farina, fintanto che tutta sia fermentata. 34. Tutte queste cose Gesù disse alle turbe per via di parabole, né mai parlava loro senza parabola. 35. Affinché si adempisse quello, che era stato detto dal profeta: aprirò la mia bocca in parabole, manifesterò cose, che sono state nascoste dalla fondazione del mondo. 36. Allora Gesù licenziato il popolo se ne tornò a casa, e accostatisi i suoi discepoli dissero: spiegaci la parabola della zizzania nel campo. 37. Ed ei rispondendo disse loro: quegli, che semina buon seme, si è il figliuolo dell'uomo. 38. Il campo è il mondo, il buon seme sono i figliuoli del regno; la zizzania poi sono i figliuoli del maligno. 39. Il nemico, che la ha seminata, è il diavolo, la raccolta è la fine del mondo, i mietitori sono gli Angeli. 40. Siccome adunque si raccoglie la zizzania ,e si abbrucia, così succederà alla fine del secolo. 41. Il figliuolo dell'uomo manderà i suoi Angeli, e torranno via dal suo Regno tutti gli scandali, e tutti coloro, che esercitano l'iniquità. 42 E li getteranno nella fornace di fuoco: ivi sarà pianto, e stridore di denti. 43. Allora splenderanno i giusti come il sole nel Regno del loro Padre: chi ha orecchie da intendere, intenda. 44. Di più il Regno de' Cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo, il qual tesoro un uomo avendolo trovato lo nasconda, e tutto allegro perciò va, e vende quanto ha, e compra quel campo. 45. È ancora simile il Regno de' Cieli a un mercadante, che cerca buone perle. 46. Il quale trovata una perla di gran pregio, va e vende quanto ha, e la compra. 47. È ancora simile il Regno de' Cieli a una rete gettata in mare, che raccoglie ogni sorta di pesci. 48. La quale allorché, fu piena (i pescatori) tiratala fuori, e postisi a sedere sul lido, scelsero, e riposero i buoni ne' vasi, e buttarono via i cattivi. 49. Così succederà nella consumazione del secolo, verranno gli Angeli, e separeranno i cattivi di mezzo a' giusti. 50. E li getteranno nella fornace di fuoco: ivi sarà pianto, e stridore di denti. 51. Avete voi inteso tutte queste cose? Sì, Signore, risposero essi. 52. Ed ei disse loro: per questo ogni Scriba instruito pel Regno de' Cieli è simile a un padre di famiglia, il quale cava fuora dalla sua dispensa roba nuova, e usata. 53. Terminate che ebbe Gesù queste parabole parti di là, 54. E andatosene alla sua patria, insegnava nelle loro sinagoghe, dimodoché restavano stupefatti, e dicevano: onde mai ha costui tal sapienza, e miracoli? 55. Non è egli figliuolo d'un artigiano? non è ella sua madre quella, che chiamasi Maria? e suoi fratelli quelli, che chiamansi Giacomo, Giuseppe, Simone, e Giuda? 56. E non son elleno tra di noi tutte le sue sorelle? donde adunque son venute a costui tutte queste gran cose? 57. E restavano scandalizzati di lui. Ma Gesù disse loro: non è senza onore un profeta, fuoriché nella sua patria, e in casa propria. 58. E non fece quivi molti miracoli, a motivo della loro incredulità.


L'uomo non vive di solo pane

Beati i poveri di spirito

Beati i mansueti