mercoledì 14 ottobre 2009

CAPO VI

In qual maniera debba farsi la limonisa; orazione domenicale; del digiuno. Tesoreggiare non in terra, ma nel cielo ; dell'occhio mondo; del non servire a due padroni; del non affannarsi pel vitto, e vestito.

1. Badate di non fare le vostre buone opere alla presenza degli uomini col fine d'esser veduti da loro, altrimenti non ne sarete rimunerati dal Padre vostro, che è ne' cicli. 2. Quando adunque farai limosina, non suonar la tromba davanti a te, come fauno gli ipocriti nelle sinagoghe, e nelle piazze per essere onorati dagli uomini: vi dico in verità, che costoro hanno ricevuto la loro mercede. 3. Ma quando tu fai limosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la tua destra. 3. Dimodoché la tua limosina sia segreta, e il padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà egli la ricompensa. 5. E allorché orate, non fate come gl'ippocriti, i quali allettano di stare a orare nelle sinagoghe, e a' capi delle strade, affine di essere osservati dagli uomini; in verità io vi dico, che hanno ricevuto la loro ricompensa. 6. Ma tu quando fai orazione, entra nella tua camera, e chiusa la porta, prega in segreto il tuo Padre, e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne renderà la ricompensa. 7. Non vogliate nelle vostre orazioni usar molte parole, come i pagani; imperocché essi pensano d'essere esauditi, mediante il molto parlare. 8. Non siate adunque com'essi; imperocché il vostro Padre sa, prima che gliel'addimandiate, di quali cose abbiate bisogno. 9. Voi adunque orate così : Padre nostro, che sei ne' cieli, sia santificato il tuo nome, 10. Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come nel cielo, così anche in terra. 11. Dacci oggi il nostro pane per sostentamento , 12. E rimettici i nostri debiti, come noi li rimettiamo a chi ci è debitore; 13. E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male: così sia. 14- Imperocché se voi perdonerete agli uomini i loro mancamenti, il vostro Padre celeste vi perdonerà similmente i vostri peccati: 15. Ma se voi non perdonate agli uomini i loro mancamenti, nemmeno il Padre celeste perdonerà a voi i vostri. 16. Quando poi digiunate, non vogliate far i maninconici, come gì'ippocriti; imperocché questi sfigurano il proprio volto, affin di dare a conoscere agli uomini, che digiunano; in verità io vi dico,che han ricevuto la lor mercede. 17. Ma tu, quando digiuni, profumati la testa, e lavati la faccia. 18. Affinché il tuo digiuno sia noto non agli uomini, ma al tuo Padre celeste, il quale sta nel segreto, e il Padre tuo, il quale vede in segreto, te ne darà la ricompensa. 19. Non cercate di accumular tesori sopra la terra, dove la ruggine, e i vermi li consumano, e dove i ladri li dissotterrano, e li rubano. 20. Ma procurate di accumular de' tesori nel cielo, dove la ruggine, e i vermi non li consumano, e ove i ladri non li dissotterrano, né li rubano. 21. Imperciocché dove è il vostro tesoro, ivi è il vostro cuore. 22. La lucerna del tuo corpo è il tuo occhio; se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà alluminato. 23. Ma se il tuo occhio è difettoso, tutto il tuo corpo sarà ottenebrato; se adunque la luce, che è in te, diventa tenebrosa, quanto grandi saranno le stesse tenebre? 24. Nissuno può servire due padroni; imperocché o odierà l'uno, ed amerà l'altro, o sarà affezionato al primo, e disprezzerà il secondo; non potete servire a Dio, ed alle ricchezze. 25. Per questo vi dico, non vi prendete affanno né del vostro sostentamento, né del come aver da mangiare, né del vostro corpo, onde aver da coprirvi. La vita non vale ella più dell'alimento, e il corpo più del vestito? 26. Gettate lo sguardo sopra gli uccelli dell'aria, i quali non seminano, né mietono, né empiono granaj, e il vostro Padre celeste li pasce. Non siete voi assai da più di essi? 27. Ma chi è di voi, che con tutto il suo pensare possa aggiuntare alla sua statura un cubito ? 28. E perché vi prendete pena pel vestito? pensate come crescono i giglj del campo; essi non lavorano, e non filano. 29. Or io vi dico, che nemmen Salomone con tutta la sua splendidezza fu mai vestito come uno di questi. 30. Se adunque in tal modo riveste Dio un'erba del campo, che oggi è, e domani vien gettata nel forno, quanto più voi gente di poca fede? 31. Non vogliate adunque angustiarvi dicendo: cosa mangeremo, o cosa berremo, o di che ci rivestiremo? 32. Imperocché tali sono le cure de'Gentili. Or il vostro Padre celeste sa, che di tutte queste cose avete bisogno. 33. Cercate adunque in primo luogo il regno di Dio, e la sua giustizia, ed avrete di sovrappiù tutte queste cose. 34. Non vogliate adunque mettervi in pena pel dì di domane; imperocché il dì di domane avrà pensiero per se: basta a ciascun giorno il suo affanno.


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